“In Lombardia ci vogliono dai sei ai sette mesi per una mammografia. Un dato inaccettabile e terribile, specialmente ora che ricorre il mese della prevenzione al tumore al seno. Così la Regione si impegna a salvare delle vite?” si chiede il consigliere regionale Angelo Orsenigo del Partito Democratico.

“Il problema delle liste d’attesa infinite non è nuovo e certamente precorre la pandemia da Covid-19. Altre prestazioni mediche richiedono mesi di attesa nel pubblico, mentre nel privato tutto procede più speditamente. C’è poi il grave problema dei medici di base mancanti a causa di un turnover che non avviene. Per fortuna in Regione Lombardia se ne sono accorti, visto che proprio ieri il presidente Fontana suonava l’allarme proprio su questi temi, denunciando una carenza di medici e infermieri. Forse però più che l’allarme, in Regione Lombardia, dovremmo far suonare la sveglia. Qualcuno dica al presidente che la sanità è responsabilità regionale. Per quanto ancora continuerà a scaricare le proprie responsabilità sul governo centrale?” conclude Orsenigo.

“I veri protettori della libertà sono coloro che difendono i diritti dei lavoratori. Chi piazza petardi o scrive insulti sull’asfalto con il favore del buio è solo un codardo le cui azioni non possono rimanere impunite. Ora e sempre al fianco dei sindacati” dichiara Angelo Orsenigo, consigliere regionale del PD, a seguito degli atti intimidatori nei confronti delle sigle sindacali del territorio comasco.

“Le intimidazioni delle scorse ore che hanno avuto come bersaglio la sede della Uil di Lomazzo e la sede Cgil di Fino Mornasco sono atti gravissimi e di enorme viltà che non possono essere tollerati in alcun modo. La mia solidarietà va agli iscritti, ai dipendenti e ai rispettivi segretari Salvatore Monteduro e Umberto Colombo. Chi si rende responsabile di queste azioni codarde ha scelto la strada della violenza che non può e non deve trovare posto in un Paese civile come il nostro” conclude il consigliere. 

Anche la deputata Dem, Chiara Braga, commenta condannando le intimidazioni rivolte ai sindacati comaschi.

“Massima vicinanza e sostegno ai sindacati comaschi oggetto di vili intimidazioni, sulla scia dell’ignobile assedio di qualche settimana fa a Roma. Non più tardi di una settimana fa erano apparse scritte anti sindacali davanti alla Cgil di Lomazzo. Sempre a Lomazzo questa mattina un petardo è stato posizionato davanti alla porta d’ingresso della sede della Uil. A Fino Mornasco, poche ore fa, sono comparse ancora scritte contro la Cgil. Questi atti si sommano purtroppo ad altre scritte “no vax” apparse sull’asfalto davanti alle scuole elementari e di fronte alla Casa di riposo di Bregnano, sulle strisce pedonali tra la scuola media e quella elementare di Appiano Gentile, e ancora frasi contro i vaccini davanti al liceo artistico “Melotti” di Lomazzo”.

“Un’escalation di atti intimidatori che condanno con fermezza e che sarebbe sbagliato banalizzare o catalogare come ‘ragazzate’. Per questo – conclude l’esponente dem, componente della Segreteria nazionale del PD -, oltre a dare tutto il supporto ai sindacati e agli amministratori, presenterò un’interrogazione al Ministero degli Interni per sollecitare la massima attenzione delle istituzioni al territorio comasco, per individuare i responsabili di questi gravi atti e prevenire la diffusione di comportamenti che devono essere condannati e contrastati con grande determinazione”.

“Quello di Rovellasca è il secondo, grave episodio legato al traffico illecito di rifiuti in pochi mesi in provincia di Como. Ringraziamo le Forze dell’Ordine grazie alle quali è stato possibile scoperchiare l’ennesimo meccanismo utilizzato da criminali senza scrupoli per arricchirsi ai danni di ambiente e cittadini. La frequenza inquietante con cui questi reati vengono portati alla luce dimostra che la repressione è necessaria e preziosa. Ma questa va unita a una dovuta prevenzione anche da parte di Regione Lombardia alla quale, come Partito Democratico, abbiamo chiesto di incrementare il personale di Arpa con funzioni di controllo. Il ciclo dei rifiuti non può in alcun modo sfuggire a controlli rigorosi. Ne va della salute dei comaschi e dell’integrità del territorio” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo.

“Oggi abbiamo potuto apprendere, per bocca del presidente di Pedemontana, Roberto Castelli, che la tangenziale di Como continuerà ad essere a pagamento. Questo perché la società non può fare a meno degli introiti provenienti dal pedaggio, secondo quanto stabilito dal piano economico finanziario. L’unica possibilità? Che un ente terzo copra i guadagni mancanti. Sempre secondo Castelli, Pedemontana non ha il ruolo politico di decidere la gratuità o meno. Bene: la Giunta Fontana che guida la Lombardia il ruolo politico ce l’ha e Regione Lombardia di fatto possiede Pedemontana, una società che tra il 2018 e il 2019 ha registrato ricavi, utili e passaggi in aumento costante. Allora perché stiamo ancora pagando per un piccolo moncherino di una tangenziale incompiuta?” dichiara Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, commentando l’audizione odierna in Commissione regionale Bilancio del presidente Castelli, al quale il consigliere comasco ha rivolto la domanda sulla possibile gratuità della tangenziale.

“Così continua una presa in giro lunga 3 anni da parte di Regione Lombardia a danno della provincia di Como – continua Orsenigo – Dico tre anni perché era il 2018, quando in piena campagna elettorale Fontana prometteva ai comaschi che non avrebbero pagato il tratto lariano della tangenziale. Oggi ci viene riconfermato che le promesse vuote rimangono tali: saremo costretti a pagare il primo lotto della tangenziale comasca, senza sapere quando e se sarà realizzato il secondo tratto. Il pedaggio può essere tolto a patto di coprire in altri modi le entrate mancanti? Bene, Regione Lombardia ci metta del suo e il prima possibile. Noi comaschi siamo stanchi di mettere mano al portafoglio per un’opera incompleta già ripagata”.

“Non possiamo che essere soddisfatti: con un grosso aiuto da parte del Governo, Regione Lombardia ci ha ascoltati e ha aggiunto 9 milioni di euro di fondi propri sulla Dote Scuola. A questo punto, ci auguriamo che le 1841 famiglie comasche e le 45 mila famiglie lombarde che erano state ammesse, ma non finanziate, ricevano tutte un contributo per l’acquisto di libri di testo, materiale didattico, tecnologia” dichiara Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, che proprio martedì scorso aveva denunciato l’esclusione di migliaia di famiglie lombarde dalla misura regionale.

“Ricordo che l’assessore regionale all’Istruzione aveva ammesso candidamente che in alcune province quasi il 50 per cento delle famiglie non aveva ricevuto i finanziamenti del bando Dote scuola – Materiale didattico. Abbiamo sollecitato la Giunta Fontana a intervenire – prosegue Orsenigo –. Soprattutto, l’errore quest’anno era stato quello di aver tenuto aperto il bando per un periodo più breve del solito. Ma il problema vero stava nel fatto di non aver postato a bilancio più risorse proprie, adeguandosi anche ai fondi aggiuntivi messi in campo in questi mesi dagli ultimi governi e destinati alle scuole per sostenere con strumenti digitali le famiglie sprovviste e meno abbienti”.

“Bene quindi le risorse aggiuntive. Ma Regione Lombardia può fare ancora di più per tutelare in tutto e per tutto il diritto allo studio degli studenti lombardi con libri gratis anche per medie e superiori e trasporti pubblici gratuiti per gli under-26, senza contare la necessità di intavolare politiche attive per l’inserimento lavorativo post-laurea. Dove c’è volontà c’è possibilità. Regione Lombardia si attivi per il futuro dei nostri studenti” conclude il consigliere comasco.

“Sono 1.841 le famiglie nella provincia di Como che non hanno ricevuto i finanziamenti del bando Dote scuola – Materiale didattico per l’acquisto di libri di testo e dotazioni tecnologiche, nonostante siano state ammesse alla misura. Parliamo del 36% dei richiedenti. In altre province sono quasi il 50% e in tutta la Lombardia il totale ammonta a 45.980 studenti lasciati senza sostegno. Non è accettabile. Regione intervenga subito stanziando ulteriori e sufficienti risorse” è il commento del consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo, alla risposta data dall’assessore Sala alla question time del Pd sul tema, questa mattina, in aula.

“Sicuramente la crisi seguita alla pandemia ha spinto molte più famiglie a partecipare alla Dote, rispetto agli anni scorsi, e non è comprensibile, né ha aiutato, la scelta di aver tenuto aperto il bando per un periodo di tempo più limitato del solito – prosegue Orsenigo – Sono tante le persone che hanno bisogno di questo sostegno e che ci hanno segnalato la difficoltà di accedervi. E noi abbiamo sempre chiesto in sede di bilancio di incrementare le risorse a carico di Regione Lombardia”.

Sulla ripetuta critica di Sala al Governo a proposito di un insufficiente riparto statale, il consigliere dem sottolinea che “il Governo, oltre a stanziare risorse specifiche per questa misura, ha, nel corso dell’anno, messo a disposizione risorse aggiuntive per l’acquisto di strumentazioni digitali, quindi uno sforzo in più c’è stato. Serve, piuttosto, maggiore collaborazione. È necessario aumentare la posta messa a bilancio dalla Regione ed è quello che noi chiederemo. Voglio ricordare che in Lombardia sono cresciuti i cosiddetti Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano, e spesso questo avviene anche perché le famiglie non riescono a sostenere le spese per gli studi. Lasciare fuori quasi 46mila studenti lombardi e non finanziare, come ci ha detto l’assessore, dal 36 al 47 per cento delle richieste, a seconda della provincia, non è assolutamente accettabile”.

“Regione Lombardia deve finalmente scendere in campo in modo risolutivo. Rilancio con urgenza la mia proposta a questa amministrazione: servono libri gratis per medie e superiori, trasporti pubblici gratuiti per gli under-26 come già fatto in altre regioni, politiche attive del lavoro e per l’inserimento post-laurea. In gioco c’è il futuro dei giovani ma soprattutto della Lombardia” conclude il consigliere comasco.

“Dopo il maltempo che ha flagellato il lago di Como quest’estate facendo danni enormi, chiederò che Regione Lombardia predisponga un fondo regionale di pronto intervento. Questo servirà da anticipo sulle risorse erogate di norma dai ministeri competenti e dal Governo in modo da sostenere cittadini e privati nella ripresa e nella ricostruzione. Insieme ai colleghi del Partito Democratico presenteremo una mozione dedicata che impegni la Regione a muoversi in questa direzione. Fino ad ora la gran parte delle risorse per fare fronte alle calamità naturali in Lombardia è dipesa da fondi nazionali. Il contributo di Regione, seppure in aumento negli ultimi anni, è ancora insufficiente e questo deve cambiare” dichiara il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo, firmatario della mozione in discussione in consiglio regionale.

“L’urgenza è chiara. Ho toccato con mano i danni fatti dal nubifragio di luglio nei paesi del Lario. Gli eventi meteorologici sempre più estremi legati al cambiamento climatico e la scarsa manutenzione del suolo per la prevenzione del dissesto idrogeologico rischiano di metterci davanti ad altre scene di devastazione. Se da una parte bisogna agire nel contrasto al surriscaldamento globale e nella cura del territorio, dall’altra dobbiamo stare al fianco di chi viene travolto da questi eventi calamitosi, dei cittadini, dei sindaci. Il fondo regionale di pronto intervento richiesto con la nostra mozione punta proprio a questo: aiuti per il nostro territorio quando le nostre comunità dovranno trovarsi a fronteggiare altre emergenze di questo tipo” conclude il consigliere regionale comasco.

“I 12 su 24 appartamenti Aler non assegnati in via Livio a Como sono uno scandalo che dimostra come Regione Lombardia e Aler abbiano un problema enorme sulle assegnazioni del proprio patrimonio di edilizia popolare. Che senso ha riqualificare degli alloggi se poi questi rimangono sfitti e vuoti, specie in un momento di crisi economica?” ha dichiarato il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, durante un punto stampa tenuto oggi, venerdì 28 maggio, nel quartiere comasco di Casate.

“Il regolamento di assegnazione degli alloggi utilizzato fino ad ora dalla Regione ha discriminato sulla base di due criteri bocciati dalla Corte Costituzionale e dal Tribunale di Milano: la residenza di cinque anni in Lombardia e un certificato di non possidenza di immobili all’estero. La bocciatura di questi criteri ha comportato un grave rallentamento delle nuove assegnazioni per il 2019 e 2020, evidente nell’ambito territoriale Aler di Como – continua Orsenigo – L’ultimo avviso pubblico per le assegnazioni risale al 2019. Il 2020 è stato saltato e stiamo ancora aspettando un avviso per il 2021. Come se non bastasse, nel 2019 sono stati assegnati solo 25 alloggi Aler. Nel 2020 gli alloggi assegnati sono stati 14, nonostante le unità immobiliari che avrebbero dovuto liberarsi come effetto del turnover fossero 34”.

“Gli ultimi dati disponibili relativi a tutta la provincia di Como per il 2020 indicano che sono 329 gli alloggi Aler sfitti nel comasco: 90 sono pronti per essere assegnati, mentre 239 sono vuoti per carenze manutentive. La maggior concentrazione di alloggi sfitti è proprio a Como città con 50 alloggi pronti ma vuoti e 153 case che ancora attendono di essere recuperate. Da questi dati è chiaro che Regione Lombardia e Aler devono intervenire in fretta per risolvere questi ritardi – aggiunge Orsenigo che conclude -L’impegno del Partito Democratico per migliorare l’impasse delle assegnazioni in pieno periodo di emergenza però non è solo sullo sfitto. Abbiamo chiesto la cancellazione dei limiti sulle quote di alloggi destinati agli indigenti. Richiesta a cui Regione Lombardia ha detto no, prevedendo di dare risposta a solo il 20% delle domande di questa natura. Troppo poco se consideriamo che migliaia di famiglie lombarde stanno scivolando sotto la soglia di indigenza per la crisi economica portata dal Covid e lo sblocco degli sfratti costringerà molte persone ad aver bisogno di un alloggio di edilizia pubblica. Oggi, infine, la Corte costituzionale ha bocciato per l’ennesima volta la legge regionale del 2009 sulla casa che esclude i lavoratori autonomi dai canoni più bassi. Chi ha una partita Iva o vive di collaborazioni occasionali spesso vive in condizioni difficili ma questo non viene tenuto in alcuna considerazione da Regione Lombardia” conclude il consigliere comasco.

“Il Premio Rosa Camuna conferito da Regione Lombardia alla società Briantea 84 è un riconoscimento davvero meritato. Esprimo personalmente l’ammirazione per questa realtà associativa canturina attiva da 37 anni e che segue quasi 200 atleti. La Briantea 84 si è distinta a livello nazionale con risultati importanti e creando opera di diffusione dei valori paraolimpici. Tutto ciò è stato reso possibile grazie a un meraviglioso staff presieduto dal fondatore del sodalizio Alfredo Marson, che sono orgoglioso di conoscere e a cui porgo le mie più sincere felicitazioni – dice il consigliere regionale Angelo Orsenigo, che continua – Ora aspetto, come i 23mila comaschi che hanno espresso il loro favore firmando una petizione rivolta a Regione Lombardia, notizie riguardo la candidatura di Don Roberto Malgesini, la cui opera in terra ha illuminato la città di Como e che merita di ricevere il riconoscimento che la Regione attribuisce annualmente ai cittadini, alle associazioni e a tutti coloro che si sono contraddistinti per il loro impegno e hanno portato in alto il nome della nostra Regione”.

Le istituzioni