“Leggendo la relazione sul piano di organizzazione delle scuole, con la quale l’Amministrazione ha comunicato una serie di chiusure dal prossimo anno scolastico, salta all’occhio un passaggio che appare totalmente inspiegabile, alla luce della storia recente. Per l’asilo L.Carluccio di via Volta, si legge, l’ipotesi più percorribile è quella di spostarlo in via Passeri, sede dell’attuale asilo nido Magnolia, così come la scuola dell’infanzia Raschi” dichiarano il segretario cittadino del PD Daniele Valsecchi e la capogruppo in Consiglio comunale Patrizia Lissi.

“Ma come si spiega tutto ciò con l’operato di Rapinese nell’ultimo anno? L’asilo Magnolia è quello stesso asilo che Rapinese avrebbe voluto chiudere e per il quale i genitori si sono mobilitati con proteste e iniziative. Quella stessa struttura per la quale il Consiglio di Stato si è pronunciato, riconoscendone il valore della continuità educativa e scatenando la reazione del sindaco, che non aveva comunque riaperto le iscrizioni. Ora, invece, magicamente, è pronto a diventare il luogo di ben due scuole dell’infanzia. Nel frattempo, al Magnolia, a fronte di 11 richieste di iscrizione di nuovi bimbi, ne sono state accolte soltanto 6. Insomma, poche idee, ma molto confuse”.

La Como “bed and breakfast” compie un altro passo per allontanarsi dai cittadini. Nel vero e proprio massacro di chiusure delle scuole annunciato dall’Amministrazione, rientra, purtroppo, anche la scuola primaria Nazario Sauro di via Perti, in pieno centro storico. Un centro storico sempre più povero, svuotato della vita quotidiana, di quei luoghi di socialità così preziosi per la città e per i cittadini.

In una Como sempre più turistica, fa sorridere pensare che il Comune abbia bisogno di risparmiare sulle scuole, sul futuro dei bambini, un elemento in cui, al contrario, bisognerebbe investire. E fa sorridere anche ripensare al Rapinese del 2019, quando stava dall’altro lato del Consiglio comunale, pronto ad accogliere i genitori che avevano invaso pacificamente la sala consiliare, mossi dall’incertezza riguardo al futuro dell’immobile di via Perti. Allora, lo stesso Rapinese, aveva annunciato una mozione per chiedere alla giunta di confermare il ruolo strategico della scuola e la destinazione a soli fini scolastici dell’edificio. Parole di cui riempirsi la bocca, bugie, bla bla bla, per poi pugnalare i cittadini alle spalle solo qualche anno dopo.

Quanto alla manovra nella sua interezza, riteniamo che, in alcuni casi, l’accorpamento sia necessario, purché prima avvenga una valutazione e un confronto con i dirigenti scolastici, le insegnanti, i genitori. E’ il modo migliore per rendersi conto delle necessità e delle criticità, per poi decidere, con cognizione di causa, quale sia la soluzione migliore per gli alunni e per le famiglie. Ancora una volta, però, il confronto con chi le scuole le conosce e le vive, non è avvenuto. Inoltre, la presenza delle scuole ha un importante valore per i singoli territori, che con la loro chiusura rischiamo di impoverirsi. I costi non possono essere l’unico elemento di valutazione. Spendere nelle scuole deve essere visto come un investimento per le generazioni future. Chiediamo al comune di istituire un tavolo a tempo con i soggetti interessati per definire il rilancio delle scuole a Como.

La Segreteria cittadina del PD

“Settembre è arrivato, le scuole ricominciano e l’Amministrazione Rapinese continua a chiudere e aprire scuole come fossero le ante delle finestre di casa. Insomma, tutto nella norma, come dal suo insediamento a questa parte. L’ultimo capovolgimento di fronte è la mancata ristrutturazione della scuola dell’infanzia di via Amoretti a Monte Olimpino e la conseguente riapertura della materna di Ponte Chiasso” dichiarano il segretario cittadino Daniele Valsecchi, il segretario del circolo di Como-Circ. 8 “Elide Greco” Massimo Mancuso e i consiglieri comunali Patrizia LissiStefano FanettiStefano Legnani ed Eleonora Galli

“Sì, quella stessa struttura che il sindaco aveva annunciato, poco meno di un anno fa, di voler chiudere a partire dall’anno scolastico che sta iniziando. Una decisione che aveva provocato la ferma reazione dei genitori, tra proteste e raccolte firme ignorate, tanto per cambiare, dal primo cittadino. Chiudere e razionalizzare è stato il modus operandi, senza alcuna considerazione delle tante famiglie a cui il provvedimento avrebbe creato disagio. Le famiglie, così, hanno provveduto a iscrivere i propri figli a Sagnino o a Monte Olimpino: sì, in quella stessa struttura che oggi, a causa della mancata ristrutturazione, non può riaprire, rendendo necessario dirottare per l’ennesima volta i bambini… a Ponte Chiasso”. 

“Sembra una barzelletta, ma purtroppo non lo è – concludono – È l’incredibile incapacità di pianificazione di chi sta guidando Como senza lungimiranza e visione d’insieme, tra calcoli, affermazioni di potere, complimenti a se stesso degni del miglior Narciso. Eppure, ancora una volta, siamo di fronte a un errore, il cui prezzo, purtroppo, viene pagato dalle famiglie comasche”.

Inaccettabili. È l’unica parola che ci viene in mente per descrivere i termini utilizzati dal sindaco nell’ultimo dei suoi post social, pubblicato nella giornata di domenica. Post in cui, parlando del prezioso intervento della Polizia Locale per allontanare dei campeggiatori abusivi dalla zona del Tempio Voltiano, ha utilizzato pesanti hashtag contro i cittadini, definendoli “sfigati a caccia di like”.

Un comportamento inaccettabile da parte di un istituzione, di un sindaco che proprio dai cittadini è stato eletto. E non è la prima volta in quanto, in passato, ha più volte accusato i residenti comaschi di non capire e di parlare a vanvera. All’Amministrazione starebbe il compito di dare seguito alle segnalazioni dei cittadini, non di certo quello di inveire contro di loro. Molti cittadini pubblicano infatti le foto sui social proprio perché le loro segnalazioni al Comune non hanno seguito. È capitato anche a noi di utilizzarlo e di ricevere una mail di chiusura del caso, senza che poi nessuno sia intervenuto. Senza contare che, tra l’altro, lo stesso primo cittadino, in minoranza, ne faceva largamente uso per attaccare le precedenti Amministrazioni e che, proprio grazie alle segnalazioni social dei comaschi, è venuto a sapere della situazione al Tempio Voltiano. 

Visti l’interesse e la tempestività con cui guarda ai social e la facilità con cui Rapinese inventa hashtag di dubbio gusto, ne proponiamo ai cittadini uno nuovo: #idisservizidiMagoRapinese. Per aiutare Superman a intervenire laddove, ahinoi, si è dimenticato di farlo.

Il PD di Como

“Il silenzio del sindaco continua. A pochi giorni dallo stop ai biglietti cartacei nelle rivendite e con numerosi cittadini, soprattutto i più anziani, preoccupati, a Palazzo Cernezzi non si è ancora mosso nulla. Nessuna comunicazione, nessuna risposta, nessuna mediazione con Asf per venire incontro ai soggetti più fragili” dichiarano i consiglieri comunali del Partito Democratico Patrizia LissiEleonora GalliStefano Legnani e Stefano Fanetti.

“Dal 1° settembre cesserà la vendita dei biglietti cartacei della rete urbana nelle rivendite autorizzate. Rimarrà la possibilità di acquistare il biglietto impersonale ai parcometri della rete sosta del Comune di Como o alla biglietteria automatica di Piazza Matteotti, così come a bordo ma con una maggiorazione. Tuttavia, non tutti i quartieri della città sono provvisti di parchimetri in cui fare il biglietto e, a questo proposito, potrebbe essere un’idea installare dei simil-parcometri per distribuire i biglietti alle fermate o rendere possibile l’erogazione anche ai distributori dell’acqua.  In primis, però, la novità porterà inevitabili difficoltà alle persone più anziane e più fragili. Rinnoviamo, dunque, l’invito a sindaco e Amministrazione a intervenire, dialogando con l’azienda per una soluzione”.

“Anche Superman può sbagliare. In questi giorni il Comune sta inviando ai cittadini 45mila bollettini per il pagamento della Tari. Sulla comunicazione, però, come notificato dagli uffici, c’è un errore riguardante la data di scadenza della prima rata: 30 novembre anziché 30 settembre” dichiarano i consiglieri del Partito Democratico Patrizia LissiStefano FanettiEleonora Galli e Stefano Legnani.

“Un errore che può capitare, considerato anche il fatto che l’ufficio lavora sotto organico, pertanto teniamo a esprimere il nostro sostegno ai dipendenti. Ci auguriamo che la data sbagliata non crei confusione nei cittadini, portando a ritardi nei pagamenti. Alla luce della svista, tuttavia, si potrebbe venire loro incontro e valutare di non sanzionare chi pagherà entrambe le rate, e quindi anche la prima, entro il 30 novembre. Dopotutto, come dimostrato in questo caso, anche Superman può sbagliare: che sia per una svista sulla bolletta o per i cronoprogrammi, che inizialmente sembravano perfetti e poi, con il tempo, vengono infranti. Intanto, un messaggio di scuse dal sindaco per il disguido delle bollette, in questo caso, sarebbe doveroso”.

“Dal 1° di settembre, il parcheggio vicino alla stazione ferroviaria di Como San Giovanni sarà chiuso per permettere i lavori di realizzazione di un hotel. Una vera e propria stangata per i pendolari che quotidianamente utilizzano l’area di sosta per lasciare l’auto e recarsi al lavoro con i mezzi pubblici. Sono 140 gli abbonati, più diversi altri utenti saltuari, che si sono visti arriva fulmine a ciel sereno, in piena estate e a solo un mese dalla chiusura” dichiarano i consiglieri comunali del Partito Democratico Patrizia LissiStefano LegnaniEleonora Galli e Stefano Fanetti.

“In una città come Como, dove il tema parcheggi è già di per sé delicato, questo provvedimento rappresenta un grave disagio per gli utenti che, a oggi, si trovano senza una vera e propria alternativa. Nella zona, infatti, non ci sono parcheggi capaci di assorbire le 140 auto che quotidianamente si recano nei pressi della stazione. Un problema che, a poche settimane dall’esordio casalingo in Serie A del Como 1907, potrebbe riguardare anche i numerosi tifosi che lasciano l’auto in quel luogo per recarsi allo stadio”. 

“Pur essendo su area privata, dunque, il parcheggio svolge un importante servizio pubblico per la città, che ne resterà improvvisamente sprovvista. Presenteremo, dunque, un’interrogazione in Comune, per chiedere al sindaco come intenda tutelare chi, pur non abitando vicino alla stazione, sceglie quotidianamente il treno, evitando di congestionare ulteriormente il traffico intorno alla città e di impattare ulteriormente sull’ambiente. Sono state individuate aree alternative per i pendolari e per i tifosi? In tal caso, sono previste agevolazioni, come il diritto di prelazione o tariffe convenzionate, per gli abbonati? È necessario trovare una soluzione al più presto, per evitare un indubbio disagio agli utenti, ma anche al resto della città che, da questo punto di vista, vive un equilibrio già precario”.

“In questi giorni, nel pieno della stagione turistica, alcuni cittadini hanno segnalato la massiccia presenza di camper a Villa Geno. Quello della carenza di aree sosta dedicate ai camperisti, aperte dalla Giunta Lucini ma ormai non più sufficienti, è un tema che tiene banco ormai da tempo, a maggior ragione dopo la recente chiusura del camping di via Cecilio. Nel Dup 2025-2027 si fa riferimento all’area camper, ma l’Amministrazione non parla di alcuna implementazione in programma” dichiarano i consiglieri comunali del Partito Democratico Patrizia Lissi, Stefano Legnani, Eleonora Galli Stefano Fanetti.

“Tra le 61 interrogazioni presentate in Comune in seguito al rifiuto della Giunta di rispondere alle nostre domande di chiarimento, ce n’è una che riguarda proprio l’area camper. Al sindaco e alla maggioranza chiediamo se sia previsto l’incremento dell’offerta della sosta per i camper e, in tal caso, in quale area della città. Già lo scorso anno, in sede di approvazione del Dup, avevamo impegnato l’Amministrazione a lavorarci, ma la nostra proposta era stata rifiutata senza troppe motivazioni. Mettere in atto azioni che contribuiscano a rendere sostenibile e tollerabile il turismo, come creare aree di sosta ad hoc per i camper, garantendo ordine e liberando posti auto, è fondamentale per garantire una buona qualità di vita ai comaschi e ai turisti. Ci auguriamo che, quest’anno, il sindaco smetta di ignorare una questione che è sotto gli occhi di tutti”.

“Tra le 61 interrogazioni che abbiamo depositato in Comune in seguito all’incomprensibile rifiuto della Giunta comunale di rispondere alle domande di chiarimento formulate in Consiglio sul Documento Unico di Programmazione (DUP), il più importante dell’Amministrazione, c’è quella riguardante la riqualificazione di due importanti edifici abbandonati: l’ex Santarella e il Teatro Politeama. Se ne parla da tempo, tanto che l’attuale Amministrazione, nel corso del mandato, li ha più volte tirati in causa, ma mai con idee concrete” dichiarano il segretario cittadino del Partito Democratico Daniele Valsecchi e i consiglieri comunali Patrizia LissiStefano LegnaniStefano Fanetti ed Eleonora Galli.

“Questo è solo l’ennesimo capitolo della telenovela: a pagina 81 del Dup, infatti, è prevista la valutazione delle ipotesi del loro recupero ad uso polifunzionale, e ben venga, perché tutti desideriamo dare una nuova vita ai due immobili. Tuttavia, al momento, la situazione appare ancora estremamente nebulosa. Facciamo un passo indietro: una volta insediatasi, l’attuale Amministrazione ha acquistato il Politeama, senza ancora una chiara destinazione d’uso. A dicembre 2023, ha inserito a bilancio 10 milioni per la riqualificazione del teatro e dell’ex Santarella, anche in questo caso, su stessa ammissione del sindaco, senza una vera idea di cosa farci”. 

“E arriviamo a oggi – proseguono – con una nuova valutazione di non meglio precisate ipotesi di recupero per un non meglio precisato uso polifunzionale che sembra, tra l’altro, non escludere una nuova vendita del Politeama, nello stesso mandato in cui è stato riacquistato. Come si dice: fa e disfà l’è tut un laurà. Quali funzioni avranno i nuovi immobili? È prevista la partecipazione di capitale privato? Con quali forme? A che punto sono le valutazioni? Attendiamo ansiosi le risposte del sindaco, che speriamo torni presto a esercitare il proprio ruolo di amministratore, in quanto, ultimamente, sembra diviso tra quello di agente immobiliare e quello di videomaker, utilizzato sempre più di frequente per distogliere l’attenzione dalle proprie evidenti mancanze pratiche e di argomentazione. Con battute e filmati, purtroppo, non si risolvono i problemi”.

Le istituzioni