“Da troppo tempo Como è in balia del degrado. Una condizione permessa da una giunta disattenta al vivere bene dei cittadini. Per questo, con la vittoria di Barbara Minghetti, siamo determinati a reintrodurre la figura storica dello stradino che sarà preposta alla piccola manutenzione e alla pulizia dei quartieri. A Lecco gli stradini sono già una realtà efficiente che può e deve essere replicata anche su Como” dichiarano Stefano Fanetti, capogruppo Pd a Palazzo Cernezzi e candidato alle elezioni 2022, e Tommaso Legnani, segretario del Pd cittadino.

“Una colpa dell’amministrazione Landriscina è aver lasciato crescere una distanza sempre più grande tra comaschi e Comune: una distanza che genera sfiducia nel cittadino. Chi sta a Palazzo Cernezzi ha dimenticato di prendersi cura dei quartieri, scegliendo di non intervenire tempestivamente (o di non intervenire affatto) dove era necessario, per rattoppare una buca come si deve, tagliare dei rami sporgenti, raccogliere delle foglie cadute, riparare un muro sbrecciato, o semplicemente dare una ripulita dove necessario: la piccola manutenzione e la pulizia, insomma, quelle semplici azioni che fanno la differenza. Dopo cinque anni, il rapporto tra comaschi e il loro sindaco va rifondato. Per questo il nostro programma prevede tre figure che lavorino insieme: l’assessore ai quartieri, il consigliere referente di zona e una squadra operativa di stradini di quartiere. Se i primi due si occuperanno di raccogliere le segnalazioni dei comaschi, gli stradini saranno in prima linea contro il degrado per non ripetere gli errori di chi ci ha preceduto. Così, anche ripartendo dalle piccole cose, renderemo migliore la vita dei cittadini” concludono i dem.

“Salviamo il Colisseum di via del Doss che da trent’anni si prende cura di bambini, anziani e disabili e ora rischia di chiudere” è l’appello lanciato da Andrèe Cesareo e Marco Corengia, candidati del Partito Democratico alle prossime elezioni del 12 giugno.

“Il Colisseum è una struttura che da quasi trent’anni si occupa di attività di rieducazione psicofisica, acquaticità, fisioterapia, ginnastica riabilitativa, logopedia, sostegno alla disabilità e tanto altro. Trent’anni di storia che potrebbero finire il 31 di luglio, allo scadere della concessione comunale che negli ultimi anni è stata prorogata di sei mesi in sei mesi: un sistema di proroghe che impedisce alla struttura di pianificare attività future e riqualificazione con uno sguardo di lungo periodo. È dal 2018 che i vertici del Colisseum hanno presentato alla giunta uscente un progetto di riqualificazione della struttura – spiegano i candidati Dem che descrivono anche lo stato della struttura dopo averla visitata di persona – La riqualificazione è urgente. Abbiamo visto le solette delle piscine puntellate, gli scambiatori che sgocciolano e spazi senza uscite di sicurezza: il Colisseum merita più cura da parte del Comune di Como. Come meritano più attenzione i quaranta lavoratori della struttura che accoglie più di mille persone, tra bambini, anziani e disabili. Tutti con le loro specificità e le loro esigenze. Una giunta seria, un’amministrazione che voglia mettere la cura della persona al centro del proprio mandato, come farà sotto la guida di Barbara Minghetti, non può certo voltare le spalle a una realtà come quella del Colisseum”.

“Dopo cinque anni la solfa che si sente da Fratelli d’Italia sullo stadio Sinigaglia è la solita. Dopo cinque anni in cui loro hanno governato la città ci sentiamo dire: “se ci sono dei progetti, il Comune è pronto a considerarli”. Basta con le chiacchiere della destra che ha affossato Como: per lo stadio Sinigaglia serve una concessione di lungo periodo come già proposto dalla candidata sindaco Barbara Minghetti, che ha da tempo preso in mano la questione stadio, tant’è che ha coinvolto un sindaco capace come Gori nel dibattito. Punto. Basta con i “rattoppi” per tirare avanti, dal costo di centinaia di migliaia di euro (400mila solo per la messa a norma per l’ampliamento del numero degli spettatori per la prossima stagione): diamo al Como 1907 le condizioni e le garanzie per investire in modo certo sul Sinigaglia. E mi rivolgo direttamente al Senatore Butti (che non sapevamo essere il candidato a sindaco di Como): troppo facile dire che il nostro stadio è bello e prezioso senza poi lavorare davvero per tutelarlo e per tutelare i tifosi. Le chiacchiere purtroppo sono del centrodestra (che in cinque anni al potere ha saputo aprire un dibattito sullo stadio e un ufficio per il PNRR solo nelle ultime settimane di mandato), non di chi avanza proposte ragionevoli per permettere la cura che il Sinigaglia merita per il suo valore storico e sportivo” dichiara Stefano Fanetti, capogruppo PD in Comune a Como.

“Con il bando “Sport Outdoor 2021” Regione Lombardia finanzierà 277 progetti di riqualificazione o realizzazione di aree attrezzate per lo sport all’aperto in tutto il territorio lombardo. Si tratta del 100% dei progetti ammessi al contributo. Ai Comuni comaschi beneficiari andrà quasi un milione di euro in totale. Evidentemente però l’amministrazione Landriscina crede così poco nel valore dello sport che la città capoluogo non è nemmeno in graduatoria e per gli sportivi comaschi non c’è nemmeno un euro. Eppure le strutture da risistemare a Como non mancano e sullo sport all’aperto ci sarebbe tanto da investire…a partire dal tanto richiesto e discusso skatepark, ad esempio, fino a stanziare risorse per il parchetto di Sagnino, quello di via Traù o il parco Negretti” dichiarano Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, e Stefano Fanetti, capogruppo Pd in Comune a Como.

“Soprattutto in un periodo come questo, mettersi in gioco per dare ai cittadini comaschi ulteriori spazi per vivere lo sport all’aperto avrebbe dovuto essere la priorità. Ma Palazzo Cernezzi, come al solito, getta la spugna ancora prima di scendere in campo e nemmeno ci prova a portare a casa il risultato. Diversamente da Menaggio, a cui andranno 150mila euro, Cucciago che potrà disporre di 144mila euro, Brunate a cui arriveranno 67mila euro, o Valbrona che avrà a disposizione 157mila euro. Quando diciamo che vogliamo ricostruire Como, che a Como serve una nuova guida in grado di cogliere le opportunità, ci riferiamo esattamente a questo tipo di situazioni. Dopo cinque anni di intollerabile immobilismo e occasioni perdute, è il momento di cambiare le cose. Il voto in primavera sarà il primo passo per ricostruire la nostra città” dichiarano i due esponenti Dem.

“Vedere la giunta Landriscina perdere un altro pezzo è l’ennesimo segnale imbarazzante che la maggioranza a Como è arrivata alla fine della corsa e che il sindaco è incapace di comunicare con i suoi assessori, figuriamoci gestire la squadra per il bene di Como” dichiarano Stefano Fanetti, capogruppo Pd in Comune e Tommaso Legnani, segretario cittadino Dem di Como.

“Non è solo un “tutti contro tutti” tra amministratori trattati come se fossero di serie A e serie B. È anche un “liberi tutti” per mancanza di leadership. Le dimissioni dell’assessore Galli rendono solo più evidente queste dinamiche, oltre al finto civismo dell’amministrazione Landriscina visto che pressoché tutti gli assessori estranei ai partiti di centrodestra hanno deciso di andarsene. È inammissibile però che a farne le spese siano solo e soltanto i cittadini che, ricordiamo, da più di due anni non possono utilizzare la piscina di Muggiò o il palazzetto dello sport, o non si sono visti restituire l’area della Ticosa, vista la bonifica non completa. Quattro anni buttati e il quinto pronto a produrre il solito nulla, viste le defezioni cariche di veleni personali”.

“L’unico spiraglio? Le elezioni si avvicinano. Il Partito Democratico sta lavorando a tutto tondo con forze civiche e politiche per offrire un’alternativa per ricostruire Como dalle fondamenta, dopo che chi siede a Palazzo Cernezzi ha azzerato le prospettive dei comaschi. La città merita di meglio: competenze solide e direzione, tanto per iniziare a fare la differenza” concludono i due esponenti.

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