Approvata in consiglio regionale la mozione bipartisan che impegna la giunta regionale a favorire una rilevazione più puntuale e frequente del differenziale sui prezzi del carburante da parte dell’ambasciata italiana a Berna.

“La mozione urgente nasce da due sedute della Commissione Bilancio che ho espressamente chiesto per fare luce sulle evidenti e preoccupanti anomalie del prezzo del carburante sul territorio comasco” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, che nelle scorse settimane si è fatto promotore di due occasioni di confronto tra Regione Lombardia, Aria Spa, i rappresentanti degli esercenti proprietari delle pompe di benzina e delle compagnie petrolifere.

“Ovviamente è un bene che maggioranza e opposizione abbiano fatto fronte comune su questo tema, dopo le sedute di commissione, attivandosi almeno per chiedere un monitoraggio più frequente dei prezzi nelle fasce di confine da cui dipende lo sconto benzina. Al momento questo ammonta a soli 2 centesimi. Dobbiamo fare il possibile per rendere nuovamente vantaggiosa e attrattiva l’app sconto benzina che al momento, ricordiamo, è stata scaricata da circa 25mila utenti sulle province di Como, Sondrio e Varese a fronte di un costo 200mila euro per la sua realizzazione. Sarebbe un passo avanti per proteggere i consumatori e gli esercenti. Se però il dispositivo dello sconto benzina e il monitoraggio del differenziale Italia-Svizzera serve per fronteggiare la concorrenza elvetica, Regione Lombardia non affronta il nodo della differenza di prezzi interna alla provincia di Como. Per l’ennesima volta registriamo un picco da 1,90 euro/litro benzina o 1,77 euro/litro gasolio a Como città mentre nel canturino il prezzo crolla a 1,78/euro/litro benzina o 1,68/litro di gasolio. Un’anomalia tutta comasca, una situazione iniqua che costa caro ai cittadini e al cui riguardo mi chiedo: cosa intende fare Regione Lombardia?” conclude il consigliere.

“Ormai i prezzi del carburante volano fuori controllo in provincia di Como. Abbiamo picchi nel capoluogo pari a €1,889/litro per la benzina e €1,809/litro per il gasolio (rilevazione di questa mattina). A ciò si aggiunge che, dopo i ritardi nell’attivazione da parte di Regione Lombardia, l’app per lo sconto benzina è un flop tremendo. Solo 15mila utenti sulle tre province di Como, Varese e Sondrio l’hanno scaricata. Da tempo ho avvertito del rischio che il solo utilizzo dell’app poteva avere: penso agli anziani che hanno meno dimestichezza con smartphone e Spid e immagino tutte le difficoltà del caso. C’è poi il fatto che lo sconto è davvero irrisorio – appena due centesimi – ed è basato su una rilevazione del differenziale dei prezzi risalente alla fine dello scorso settembre mentre l’app regionale è entrata in funzione appena qualche settimana fa. Difficilmente lo sconto quindi riflette la realtà attuale sul territorio. A questo punto conviene davvero prendersi il disturbo di andare oltre confine per risparmiare, piuttosto che scaricare un app che ha proprio l’obiettivo di combattere la concorrenza elvetica. A Chiasso, un litro di benzina si aggira attorno a 1,60 euro e uno di gasolio attorno all’1,65. C’è poi uno squilibrio tutto da chiarire internamente alla provincia: a Cantù abbiamo prezzi attorno all’ €1,699/litro di benzina o €1,569/litro di diesel mentre vicino alla convalle si sfonda il muro dell’1,80/litro tendente all’1,90. Una differenza abissale di 20 centesimi. Da Regione Lombardia retta dal centrodestra mi aspetto serietà e interesse per questo tema: d’altronde era proprio la Lega che ha fatto una sua crociata (poi finita nel nulla) per togliere le accise sul carburante. Nel frattempo ho chiesto l’audizione dell’assessore al Bilancio Carlo Caparini, i rappresentanti di Aria e della presidente provinciale di Figisc, Daniela Maroni oltre alle associazioni dei consumatori in Commissione Bilancio. Serve trasparenza perché solo così si tutelano i cittadini sotto pressione” dichiara Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico.

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