“Queste elezioni hanno dato il loro responso, c’è chi ha vinto e chi non ha raggiunto l’obiettivo. Si tratta di un dato molto netto, in continuità con il passato, espressione della volontà popolare che è sempre indiscutibile e intoccabile. Il grande rammarico è assistere a una partecipazione al voto così bassa. Su questo occorre una riflessione profonda: perché un numero di elettori cosí alto non è andato a votare? Da parte mia, ringrazio tutti quelli che hanno espresso la preferenza per me. Io sono e sarò sempre al fianco dei cittadini lombardi e mi impegnerò al massimo delle mie capacità per costruire in Lombardia le condizioni migliori per tutti. Partiamo già da oggi a parlare con i cittadini, creiamo una nuova consapevolezza, certamente non ci arrenderemo e lavorerò a testa bassa per il bene di tutti” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, all’indomani della rielezione

Ieri sera, 9 febbraio, il candidato presidente di Regione Lombardia per la coalizione di centrosinistra, Pierfrancesco Majorino ha fatto tappa a Mariano Comense a conclusione della campagna elettorale comasca per le elezioni regionali di questo fine settimana, 12 e 13 febbraio.

Tra i 200 presenti anche il segretario nazionale del Partito Democratico, Enrico Letta, il segretario provinciale del Pd comasco, Federico Broggi, e i candidati del Partito Democratico al consiglio regionale: Angelo Orsenigo, capolista e consigliere uscente, Edoardo Pivanti, consigliere comunale di Claino con Osteno, Valeria Benzoni, già sindaca di Lomazzo, Maria Cristina Redaelli, consigliera comunale di Menaggio, Gianni Imperiali, già consigliere comunale a Como, oltre ai rappresentanti delle liste Sinistra Italiana – Verdi, Movimento Cinque Stelle e “Patto Civico per Majorino Presidente”.

Centrale è stato il tema dell’urgente riforma del sistema sociosanitario lombardo: “Quando Fontana dice che le liste d’attesa ci sono dappertutto, noi gli ricordiamo che nessuna regione d’Italia ha visto la crescita delle liste d’attesa allo stesso ritmo della Lombardia. Qui i cittadini rinunciano a curarsi: un lombardo su nove non si cura perché non può permettersi di pagare delle visite in tempi brevi nel sistema privato. Non c’entra nulla con la libertà di scelta. È una costrizione, un ricatto. Dobbiamo poi affrontare l’aspetto della medicina territoriale, a partire da un sostegno adeguato ai medici di medicina generale – ha dichiarato Majorino – Arriviamo alla fine di questa campagna elettorale dopo aver costruito una proposta e una coalizione che vuole dare vita a una Lombardia più giusta e ambiziosa. Una Lombardia che realizzi un sistema sociosanitario più equo e più giusto”.

“Una regione più giusta e ambiziosa fa la sua parte anche nel contrasto al cambiamento climatico: basta con il negazionismo in Regione Lombardia. Il trasporto pubblico sostenibile ed efficiente deve essere parte del piano di transizione ecologica lombardo. Dobbiamo ribaltare Trenord che non è in grado di offrire un servizio dignitoso alle migliaia di pendolari lombardi che si spostano ogni giorno – ha continuano Majorino – Abbiamo poi bisogno di una Regione pronta ad andare a Bruxelles per prendere i fondi del Pnrr per favorire lo sviluppo locale, che sostenga con efficacia il mondo delle piccole e medie imprese, che supporti il mondo agricolo per portarlo a bordo della transizione ecologica. Abbiamo bisogno di una stagione più ambiziosa anche sul diritto alla casa: se Aler ha 15mila case vuote e c’è un presidente di Regione che non si è mai occupato della faccenda è evidente che serva un cambiamento totale di classe dirigente. Vogliamo poi scommettere sul lavoro. Basta con Regione Lombardia che è sempre l’ultimo interlocutore nelle crisi aziendali che interessano il nostro territorio”.

“Quando abbiamo iniziato la campagna ci si chiedeva chi sarebbe arrivato secondo tra Majorino e Moratti. Ora ci si chiede chi vincerà tra noi e la destra di Fontana. Vinciamo per cambiare: ora è tempo di portare aria fresca in un palazzo che si è chiuso su sé stesso, senza fare gli interessi delle comunità locali. Togliamo l’istituzione da Palazzo Lombardia in cui si è rinchiusa, portiamola tra le persone” ha concluso Majorino.

Oggi, sabato 28 gennaio, davanti a una platea di circa duecento persone, Pierfrancesco Majorino, candidato alla presidenza della Lombardia, ha tenuto un incontro dedicato al futuro dell’ospedale di Menaggio.

Presenti Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico e capolista Dem alle prossime elezioni regionali, i candidati consiglieri regionali del PD, Maria Cristina Redaelli, Edoardo Pivanti, Gianni Imperiali, il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, la deputata del PD Chiara Braga, e Alessandro Rossi candidato consigliere della lista civica a sostegno di Majorino.

“La realtà dell’ospedale di Menaggio dimostra tutto ciò che non funziona nel modo del centrodestra di concepire il diritto alla salute sul territorio. L’Erba-Renaldi di Menaggio va potenziato e rilanciato. Torneremo da vincitori e decideremo come rifondare non solo l’ospedale ma tutto il sistema sociosanitario lombardo dalla base, dai presidi territoriali che servono alle comunità” ha dichiarato Majorino.

“Abbiamo bisogno di un governo regionale che stia fuori dal palazzo. Una regione che venga in aiuto delle persone. L’aspetto sanitario ha ovviamente la priorità. La ricostruzione parte dalle liste d’attesa: viviamo un ricatto: se paghi ti curi oppure aspetti. Ma se paghi l tasse da una vita, se lavori, se sei un pensionato: perchè dovresti pagare due volte? Non si può fare profitto sulla pelle delle persone. Faremo un provvedimento d’emergenza per abbattere le liste d’attesa nei primi 100 giorni della nostra amministrazione. Investiremo in medicina generale perchè sta arrivando uno tsunami con una riduzione del 40-50% nel numero dei medici. Fontana e Moratti si sono voltati dall’altra parte, mentre ora, a due settimane dal voto, si accorgono che ci sono dei problemi. Siamo arrivati a questo punto intollerabile perché è mancato il ruolo di Regione Lombardia – ha aggiunto Majorino, concludendo con un invito al voto – All’inizio la sfida per la Lombardia sembrava impossibile. Ora non più. Se volete cambiare, il voto deve essere a sostegno della nostra coalizione. Abbiamo una squadra bellissima. Dobbiamo farcela. Se non cambiamo le persone che prendono le decisioni non cambiamo la qualità delle politiche. Siamo pronti a iniziare una nuova e bella storia per la Regione Lombardia. Vogliamo una regione che sia all’altezza dei lombardi”. 

Maria Cristina Redaelli è intervenuta con un accorato appello alla difesa della sanità pubblica: “La salute non ha colore. L’ospedale di Menaggio ha sempre risposto alla domanda di cura del territorio, sin dagli anni ’80.  Oggi invece, vediamo risorse umane e capitale umano sprecato. La Regione Lombardia ha calato la scure su ospedali come il nostro. C’è un pronto soccorso con possibilità limitate. Sappiamo che senza cure pubbliche dobbiamo rivolgerci alle strutture private, ma con quali costi? Quanti rinunciano a farsi curare? La salute è un diritto o è un lusso?”. 

“Il declino sistematico dell’Ospedale di Menaggio è frutto delle scelte operate da Regione Lombardia a partire dal passaggio sotto ATS della Montagna. A oggi, l’ospedale di Menaggio ha perso 3 reparti, 35 posti letto su 77, il pronto soccorso non risponde ai requisiti di emergenza-urgenza.  Parallelamente hanno aperto una casa di comunità e un ospedale di comunità: ma se una struttura è aperta ed è senza personale che risposte diamo al territorio? – è intervenuto Angelo Orsenigo, consigliere regionale e capolista alle elezioni del 12 e 13 febbraio –  La provincia di Como non è Milano: bisogna dare risposte diverse a esigenze diverse sui territori. Costringere le persone a muoversi dal lago e dalle valli verso gli ospedali di San Fermo o Gravedona è folle. Si vuole gestire la salute in termini di numeri, bilanci, prestazioni. Non di prevenzione e diritto alla salute”.

“L’ospedale di Menaggio è purtroppo l’esempio di come aprire case e ospedali di comunità in strutture già esistente senza adeguati investimenti in personale porti al depotenziamento dei servizi –  ha aggiunto il consigliere comasco – Depotenziamento che avviene quando il bacino di pazienti e enorme e cresce esponenzialmente nella stagione turistica, quando il nostro lago è visitato da centinaia di migliaia di persone.Il territorio ha bisogno dell’ospedale di Menaggio che va difeso con i denti. Sulla salute delle persone non si scherza”.

“La Lombardia che vogliamo è quella che presta attenzione ai territori. La morte dell’ospedale di Menaggio sta avvenendo per consunzione, per mancanza di attenzione. Dobbiamo tenere la barra dritta: serve un ospedale pubblico su questa sponda del Lario. Serve difendere il diritto alla salute. Queste terre sono state molto generose nei confronti del centrodestra ma il centrodestra sta ampiamente dimostrando di non aver ricambiato. È ora di prendere in mano le cose, a partire dalla guida della Lombardia. È questo il momento di cambiare” ha dichiarato il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra.


Como, 28 gennaio 2023

Le assemblee provinciale e regionale del Partito Democratico hanno votato e ufficializzato le liste dei candidati consiglieri in vista delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio 2023.

I candidati consiglieri per la provincia di Como sono Angelo Orsenigo, consigliere regionale uscente, Francesca Curtale, sindaca di Senna Comasco, Valeria Benzoni, già sindaca di Lomazzo e consigliere comunale, Edoardo Pivanti, consigliere comunale di Claino con Osteno e assessore in Comunità Montana Lario Intelvese, Maria Cristina Redaelli, consigliere comunale a Menaggio, Gianni Imperiali, già consigliere comunale dell’amministrazione Lucini e coordinatore di Svolta Civica a Como.

“Queste candidature nascono da un percorso di ascolto di tutto il territorio con cui ci siamo confrontati a partire dalle prime settimane di dicembre. Sono una valorizzazione di esperienze amministrative locali, durante le quali ciascuno dei nostri candidati ha saputo mettere in luce le proprie competenze in ambiti e territori tra loro molto differenti. Ora inizia la parte più importante di questo percorso, che sarà volto all’incontro dei cittadini della provincia di Como per parlare di sanità, welfare, trasporti, giovani e dei tantissimi temi dimenticati da questa Giunta lombarda che esce sempre più divisa, dopo cinque anni di guida Fontana e quasi trenta di centrodestra” dichiarano Federico Broggi, segretario provinciale, e Andrèe Cesareo, vice-segretaria provinciale del Partito Democratico.

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