In seguito al Congresso e alle votazioni di ieri, Carla Gaiani è ufficialmente la nuova Segretaria provinciale del Partito Democratico.
Queste le sue parole dopo l’elezione: “Con il rinnovo degli organismi dirigenti di ieri in tutta la Lombardia, si apre una fase nuova. Un nuovo inizio per cercare di rilanciare un’azione politica a Como e in provincia fondata sui valori del centrosinistra, sull’incontro di culture che unite plasmano e danno identità al Partito Democratico”.
“Ringrazio tutti gli iscritti e le iscritte che ieri hanno votato nei circoli, i volontarie e le volontarie che con generosità hanno tenuto aperti i seggi, i componenti della Commissione congressuale che hanno condotto il PD in questa fase di rinnovamento”.
“La nostra è una comunità, e lo ha dimostrato anche ieri, che vuole aprirsi e fare politica dalla base, con spirito di servizio verso gli altri, cercando di trovare risposte che non lascino indietro nessuno alle sfide importanti da affrontare nel prossimo futuro: la lotta alle disuguaglianze, la transizione ecologica, il tema del lavoro. Un modo di essere e di pensare dal quale nasce la bellezza del fare politica”.
Carissime, carissimi,
sono passati alcuni giorni dai risultati delle elezioni politiche che hanno consegnato il Governo del Paese alla destra.
Abbiamo perso ed è tempo di approfondire le ragioni profonde della sconfitta e degli errori commessi, non solo in campagna elettorale; è tempo di riprendere le fila del nostro lavoro. Mi preme sottolinearlo: nonostante il risultato al di sotto delle aspettative, continuiamo a vivere. Siamo la principale forza di opposizione.
Ma questa consapevolezza non può bastare ed è tempo di rifondare l’identità e la proposta del nostro partito. È fondamentale farlo insieme. La sfida a livello nazionale non è solo posta dalla generazione di nuovi contenuti, ma anche dall’urgenza di un processo rapido che ci porti a congresso ben prima di marzo e arrivare a una nuova segreteria, dopo le primarie.
Sarà un viaggio di rinnovamento in quattro fasi, come già anticipato dal Segretario nazionale, che vado qui a riassumere.
Ci sarà una fase di “chiamata”, per coinvolgere chi vuole contribuire alla ripartenza della nostra comunità. Seguirà la fase dei “nodi”, che consentirà a tutti i partecipanti di confrontarsi sulle principali questioni da risolvere (l’identità, il profilo programmatico, il nome, il simbolo, le alleanze, l’organizzazione) con
momenti di confronto profondo e aperto, nei circoli e tramite le agorà già sperimentate con successo.
La terza fase sarà quella del “confronto” sulle candidature emerse tra i partecipanti al percorso costituente. Seguirà una selezione per arrivare a due candidature tra tutte, da sottoporre poi al giudizio degli elettori. Infine, vi sarà la quarta fase, quella delle primarie. Qui i cittadini saranno chiamati a indicare la futura leadership.
A livello provinciale, il progetto ricostituente non sarà dissimile: avremo il momento del confronto e della sintesi. Terremo uno schema che sarà allineato e contribuirà a quello previsto a livello nazionale. Lunedì 10 ottobre si svolgerà l’assemblea provinciale di avvio di una discussione che non si esaurirà lì, ma proseguirà con le assemblee di macroarea, durante le quali gli iscritti e i circoli potranno avanzare le proprie istanze e prendere parte alla ricostruzione e alla rifondazione dell’identità del Partito. In questa fase saranno fondamentali due elementi.
Prima di tutto, dobbiamo mantenere la fiducia nel “noi”, nella forza collettiva che sappiamo generare quando siamo uniti, una forza più efficace dei tanti “io” individuali. C’è poi la necessità imperativa di aprirci al territorio, alla società comasca e alle sue rappresentanze. La necessità di ascoltare per coinvolgere, ma soprattutto per generare una risposta politica ai bisogni dei nostri concittadini.
Non lo nascondo: le prossime settimane saranno di lavoro molto intenso e la posta in gioco è enorme. Se le elezioni hanno affidato il Governo del Paese alla destra, abbiamo un debito nei confronti di chi ci ha sostenuto chiedendo un’Italia riformista ed europeista.
La rifondazione del Partito Democratico deve essere profonda e rapida, in vista delle
ormai imminenti elezioni regionali e del lavoro di opposizione che ci attende nei prossimi
cinque anni. Le fondamenta di questo progetto – lo ripeto – stanno nella coesione degli iscritti e dei circoli. Andiamo avanti con coraggio, uniti. Da parte mia c’è la promessa di aggiornarvi puntualmente sulle iniziative future che riguardando la nostra comunità e il nostro territorio.
Sperando di incontrarvi tutti nelle prossime settimane, rimango a disposizione per ogni domanda e chiarimento sugli sviluppi provinciali e nazionali.
Un caro saluto,
Federico Broggi
“Per i Comuni della provincia di Como saranno disponibili altri 3,4 milioni di euro in buoni spesa erogati entro questa settimana dal Governo a favore di cittadini e famiglie bisognosi di sostegno di fronte alla terribile crisi sociale ed economica portata dal Coronavirus. Questa somma viene messa a disposizione con il Decreto Ristori Ter, un’ulteriore e importante sforzo del Governo che fornisce a tutte le famiglie italiane un’altra tranche da 400 milioni di euro in buoni spesa che riconferma le misure già adottate lo scorso marzo, oltre a fornire ulteriori indennizzi a fondo perduto per le attività produttive e commerciali penalizzate dall’istituzione di zone rosse o arancioni dopo il Dpcm del 3 novembre” dichiara Federico Broggi, segretario provinciale del Partito Democratico di Como.
“Nel dettaglio, per dare un’idea dello sforzo in atto sul territorio, il Comune di Como riceverà nuovamente 437 mila euro da erogare tra i propri cittadini. Cantù potrà disporre di 212 mila euro. A seguire, Mariano Comense potrà distribuire 133 mila euro in buoni spesa, Erba 86mila euro, Olgiate Comasco 72mila euro, Lurate Caccivio 57mila euro, Lomazzo e Fino Mornasco potranno contare su risorse per 52mila euro ciascuno. Turate avrà 50mila euro a disposizione e Porlezza potrà disporre di 45mila euro. È bene precisare che ogni Comune comasco riceverà le risorse necessarie per sostenere le fasce più fragili della propria popolazione. Si conferma così l’impegno del Governo a non lasciare le amministrazioni comunali e i sindaci soli nel proteggere le proprie comunità di fronte alla pandemia” conclude Broggi.