Oggi insieme al Segretario Nicola Zingaretti abbiamo incontrato i rappresentanti dei Sindacati, le associazioni delle donne impegnate per la parità di genere e le associazioni ambientaliste per confrontarci con loro sui contenuti del Recovery Plan.
Il PNRR approvato dal Consiglio dei Ministri è molto vicino alle cose che avevamo chiesto come Partito Democratico nell’interlocuzione che nelle scorse settimane abbiamo avuto con il Governo. Senza urlare o far saltare il banco, ma avanzando le nostre proposte.
Un Piano con più investimenti e meno incentivi, più risorse per la sanità e le infrastrutture sociali, la parità di genere, le risposte per le nuove generazioni e per ridurre le disparità territoriali.
C’è ancora molto da fare e ci sarà ancora molto da cambiare; restiamo convinti che il metodo adottato dal Partito Democratico, quello della critica costruttiva, non era così sbagliato.
Il riformismo è questo: promuovere dei cambiamenti nella vita di tutte e tutti e di chi ha più bisogno in particolare.
Per questo continuiamo a lavorare anche in queste ore così complicate con questo approccio. Perché riteniamo essenziale confrontarci con i sindacati, le associazioni delle categorie economiche, la cooperazione, i rappresentanti del sociale e il Terzo Settore, le associazioni delle donne, i giovani, le associazioni ambientaliste e i livelli territoriali di governo per un confronto sulle priorità e i contenuti del PNRR, in un passaggio decisivo per il futuro del nostro Paese.
Che dolore ricevere questa notizia così triste e improvvisa. Ci lasci troppo presto Emilia, dopo una malattia che stavi combattendo come sempre con tenacia e forza d’animo, come mi avevi detto la vigilia di Natale quando ci siamo sentite l’ultima volta per telefono.
Abbiamo parlato di te, ma ovviamente anche della politica che era la tua grande, infinita passione.
Ti ho conosciuta in Parlamento, ti ho vista occuparti con grande competenza di cultura e poi di sanità. Per me, che ero una giovane e inesperta deputata, appartenevi a quella “categoria” di parlamentari da cui ho avuto l’onore di imparare moltissimo.
Non era sempre una passeggiata avere a che fare con te, Emilia! Un carattere forte, schietto, diretto, capace di dire con una certa dose di spietatezza le cose che non ti piacevano o non condividevi. Ma anche – anzi, proprio per la stessa ragione – una donna sincera, generosa, affidabile e “costruttiva”. Ti eri messa ancora una volta a disposizione del tuo Partito in Lombardia per occuparti di salute in uno dei momenti più difficili, sei stata per tante di noi un punto di riferimento nel ricostruire la Conferenza delle donne democratiche, grazie alla tua passione e alla tua testarda convinzione nel valore dell’autonomia delle donne.
Non so dire se ci mancheranno di più le tue sfuriate memorabili o le tue risate contagiose.
Ciao Emilia, grazie per tutto quello che ci hai dato.
Chiara Braga
(Milano, 4 gennaio 2021) – Chiara Braga è stata ospite della trasmissione televisiva ‘Mattino 5‘ per parlare della prima fase della campagna di vaccinazione anti-Covid, dei dati di monitoraggio e delle dichiarazioni inaccettabili dell’assessore lombardo Gallera (Qui il link per rivedere parte del dibattito andato in onda).
E’ stata anche l’occasione per fare chiarezza e non trasmettere confusione ai cittadini.
In questo primo momento la campagna di vaccinazione anti-Covid sta riguardando principalmente tutto il personale sanitario (insieme ai residenti più fragili delle Rsa). Stiamo quindi parlando di vaccini anti-Covid, quelli acquistati dalla Pfizer-BioNtech, somministrati a medici, infermieri e operatori sanitari in quantità e dosi già disponibili e gestibili da parte dell’attuale personale in funzione presso le diverse strutture sanitarie.
Il problema dei differenti ritmi con cui vengono effettuati i vaccini sta nella scelta del diverso modello organizzativo stabilito dalle singole Regioni per l’attività di somministrazione. Si spiegano così le differenze tra una Lombardia, collocata al fondo del monitoraggio dell’andamento della campagna vaccinale anti-Covid, che ha somministrato vaccini solo per il 3,9% ovvero effettuando 3.126 vaccinazioni a fronte delle 80.595 dosi ricevute, e una regione Lazio che conta una percentuale di 48,7% di vaccini somministrati o di un Veneto che è al 40,6% di vaccinazioni eseguite.
Non si può scaricare su medici e infermieri, ed è questa la cosa più grave che emerge dalle dichiarazioni dell’assessore lombardo Gallera, la colpa di quel 3,9%, il torto di non aver effettuato le vaccinazioni in Lombardia a ritmi adeguati. Inaccettabile.
Il Partito Democratico di Como, nella giornata del 19 dicembre, inizierà una campagna di informazione nei quartieri di Como circa le modalità di richiesta dei buoni spesa messi a disposizione del Comune di Como dal Governo con il Decreto Ristori Ter.
“Il Governo ha stanziato per il Comune di Como ben 437 mila euro in buoni spesa destinati ai cittadini appartenenti alle fasce più esposte della popolazione che hanno scontato il colpo più duro portato dalla crisi Covid – dichiara il segretario cittadino del Partito Democratico, Tommaso Legnani – come Partito Democratico ci stiamo impegnando affinché nessuno rinunci a chiedere aiuto: vogliamo evitare che chi ha diritto ai buoni spesa non faccia domanda per una mancata comunicazione da parte del Comune o per la difficoltà a seguire la procedura burocratica. Abbiamo quindi deciso di aiutare i comaschi in difficoltà nella maniera più capillare possibile:”.
“Attraverseremo i quartieri per distribuire dei volantini informativi con tutti i dettagli necessari per l’ottenimento dei buoni: chi sono le categorie interessate, come inoltrare la domanda, fino a come scaricare il buono e spenderlo nei negozi o nelle farmacie – spiega Elide Greco del Partito Democratico di Como – le risorse sono ingenti e devono arrivare a tutti quelli che ne hanno bisogno. Nessuno escluso”.
“Neve a dicembre…una circostanza troppo strana per predisporre spargisale, spazzaneve ed evitare che il caos si scatenasse sulle strade della città. Vero? Evidentemente sì, almeno per il Comune di Como” interviene il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Fanetti, commentando i disagi causati dalla nevicata di oggi.
“Che la viabilità a Como impazzisca per una nevicata è totale follia. Dov’è la preparazione che una città capoluogo dovrebbe avere per questo tipo di eventi naturali che non sono né straordinari né impossibili da gestire? Da almeno tre giorni si parla di possibili nevicate ma a giudicare dai camion incastrati e auto incolonnate su tutte le principali strade comasche, il Comune di Como si è fatto di nuovo cogliere di sorpresa” si chiede Fanetti.
“La sorpresa deve essere stata invece minima per i comaschi abituati alla pasticciona gestione di tutto ciò che è leggermente fuori dall’ordinario da parte della Giunta Landriscina. Rimane comunque inspiegabile, perché previsioni meteo alla mano, non è stato fatto il possibile per evitare tutto questo. Perché ogni anno, ogni volta che il tempo peggiora, ci troviamo a doverci arrendere a qualche fiocco di neve? È il caso che il Comune di Como lo spieghi ai cittadini bloccati in Napoleona o che hanno impiegato ore per spostarsi da un lato all’altro di una città lasciata allo sbando” conclude Fanetti.
di Chiara Braga e Nicola Oddati via Immagina.eu
“Ha vinto una squadra, una comunità, la passione. Non si vince da soli, sempre insieme”. Questa parole del nostro Segretario Nicola Zingaretti sintetizzano meglio di ogni altre il risultato delle elezioni del 20 e 21 settembre. A qualche ora di distanza dal consolidamento dei dati possiamo provare a guardare a quello che abbiamo alle spalle e soprattutto a quello che abbiamo dinnanzi a noi. Contro le peggiori previsioni e le caricature di molti osservatori il PD ha incassato un’affermazione importante in queste elezioni, grazie alla compattezza e all’orgoglio di una comunità che ha combattuto in queste settimane come non faceva da tempo, con tenacia, passione e unità.
Le belle vittorie in Toscana, Puglia e Campania ci dicono questo. E anche le sconfitte nelle altre Regioni, dove il PD è stato sempre protagonista con la forza e la generosità dei suoi candidati e delle sue candidate. In tante città si sono già affermati o sono stati riconfermati Sindaci capaci; in moltissime realtà il PD è competitivo nei prossimi ballottaggi, riuscendo a riaprire partite che qualcuno voleva date per perse in partenza. Non nascondiamo la delusione delle sconfitte e il rammarico di non essere riusciti a costruire con le forze che già condividono con noi l’esperienza del Governo nazionale alleanze più larghe, che avrebbero potuto scrivere un finale diverso e vincente.
In tutte le competizioni però il Partito Democratico è stato centrale e determinante nel costruire l’alternativa alle destre. Altro che subalternità o spirito rinunciatario; in tutte i contesti il PD ha messo in campo serietà e lealtà, anteponendo sempre al proprio interesse particolare l’obiettivo di costruire la proposta più forte e credibile per battere le destre.
Quanti pensavano di costruire la propria affermazione sulle divisioni e sui distinguo è stato smentito dalle urne, così come chi come scommetteva sul trionfo incontrastato della destra a trazione leghista.
Ma nulla di tutto questo è accaduto per caso. In questi mesi, di fronte alla prova durissima dettata dall’epidemia e della sue enormi ricadute economiche e sociali, il Partito Democratico ha scelto con nettezza da che parte stare: dalla parte delle persone (non a caso era questo lo slogan delle nostra campagna elettorale) per aiutarle a fronteggiare le difficoltà e a rialzarsi dalla crisi, con gli interventi economici e le misure di protezione che hanno caratterizzato i provvedimenti di questi mesi; dalla parte dell’Europa che siamo riusciti a cambiare, grazie all’azione del nostro Governo e dei nostri rappresentanti a Bruxelles, nella direzione della solidarietà e di una nuova stagione di crescita sostenibile e inclusiva. I cittadini hanno riconosciuto e premiato la serietà e la determinazione del PD, contrapposta a una destra sovranista che ha visto sgretolare la propria retorica antieuropeista di fronte al passaggio storico raggiunto a luglio 2020 con l’approvazione del programma Next Generation EU.
Il risultato di questa tornata amministrativa acquisisce quindi un forte valore politico, perché consegna al Partito Democratico una centralità e una responsabilità ancora più significative. La sfida dell’utilizzo efficace delle risorse imponenti che arriveranno all’Italia attraverso il Recovery Fund e gli altri canali di finanziamento europeo è la nostra prima ossessione. Non si tratta solo di affrontare i problemi generati dall’emergenza sanitaria, bensì di aggredire debolezze e ritardi strutturali del nostro Paese.
Digitalizzazione, rivoluzione verde, infrastrutture, istruzione, formazione, equità sociale, di genere e territoriale, salute sono le missioni da perseguire per rilanciare la crescita su basi radicalmente nuove e ridurre le disuguaglianze. Dobbiamo essere all’altezza di questo passaggio e presentare nei tempi dovuti all’Europa un Piano che sia frutto di un patto con le forze economiche, del lavoro e della società e che si deve accompagnare a riforme importanti, quella del fisco, del lavoro, della pubblica amministrazione e della giustizia.
Dobbiamo imparare dal passato recente e attivare tutti gli strumenti disponibili, a partire da MES, per rafforzare la nostra sanità pubblica, bene comune per eccellenza di cui l’intero Paese ha riscoperto l’inestimabile valore. Portare a compimento l’impegno a riscrivere le norme che governano il fenomeno dell’immigrazione, modificando subito i decreti sicurezza che hanno prodotto già troppi danni. Avviare una stagione finalmente possibile di riforme istituzionali; con questo spirito e forti delle nostre proposte abbiamo contribuito alla consultazione referendaria per la riduzione del numero dei parlamentari e abbiamo lavorato perché riprendesse l’iter parlamentare dei provvedimenti necessari a dare organicità al funzionamento delle istituzioni.
Sono questi i fronti su cui il Partito Democratico intende investire tutto il capitale politico che è emerso da questo importante passaggio elettorale; anche nel rapporto con il nostro Governo che è ora nelle condizioni di agire con più efficacia e decisione, in quadro oggettivamente più stabile. Non ci interessano il chiacchiericcio inutile e le ricostruzioni di manovre di potere che qualcuno pensa ancora di poter alimentare. Per il Partito Democratico esistono i destini delle ragazze e dei ragazzi di domani, i diritti delle persone a costruire un presente più giusto, le necessità delle imprese e dei lavoratori che ogni giorno aiutano l’Italia a rialzarsi da questa terribile crisi.
Anche per questo combatteremo, ancora una volta, nei prossimi giorni, nelle città che sono impegnate nella sfida dei ballottaggi, chiedendo a tutta la comunità delle democratiche e dei democratici di sentirsi parte d questa battaglia: per costruire, a partire dei territori, un altro pezzo di futuro.
Claudio Monti era una persona di un’innata quanto straordinaria capacità di ascolto e attenzione per il territorio e per i suoi cittadini. E’ impossibile dimenticare come, sia da segretario del Partito Democratico di Cermenate sia da consigliere comunale, abbia dimostrato innumerevoli volte il più totale coinvolgimento personale nella vita politica del proprio paese e della propria comunità.
Tra i banchi del consiglio comunale o al servizio dei cermenatesi, infatti, Claudio, si è sempre distinto per l’impegno instancabile e la solida preparazione oltre che per la capacità di porsi sempre in maniera aperta nei confronti di un qualsiasi interlocutore riuscendo sempre ad andare oltre a possibili divergenze ideologiche e d’opinione.
Non salutiamo solo un amministratore attento e competente ma ricordiamo e onoriamo un uomo che, con coraggio, non ha mai rinunciato a lottare né in politica né contro la malattia che lo ha prematuramente strappato alla famiglia e agli amici a cui vanno le nostre più sentite condoglianze.
Luca Gaffuri e Angelo Orsenigo