“Salviamo il Colisseum di via del Doss che da trent’anni si prende cura di bambini, anziani e disabili e ora rischia di chiudere” è l’appello lanciato da Andrèe Cesareo e Marco Corengia, candidati del Partito Democratico alle prossime elezioni del 12 giugno.

“Il Colisseum è una struttura che da quasi trent’anni si occupa di attività di rieducazione psicofisica, acquaticità, fisioterapia, ginnastica riabilitativa, logopedia, sostegno alla disabilità e tanto altro. Trent’anni di storia che potrebbero finire il 31 di luglio, allo scadere della concessione comunale che negli ultimi anni è stata prorogata di sei mesi in sei mesi: un sistema di proroghe che impedisce alla struttura di pianificare attività future e riqualificazione con uno sguardo di lungo periodo. È dal 2018 che i vertici del Colisseum hanno presentato alla giunta uscente un progetto di riqualificazione della struttura – spiegano i candidati Dem che descrivono anche lo stato della struttura dopo averla visitata di persona – La riqualificazione è urgente. Abbiamo visto le solette delle piscine puntellate, gli scambiatori che sgocciolano e spazi senza uscite di sicurezza: il Colisseum merita più cura da parte del Comune di Como. Come meritano più attenzione i quaranta lavoratori della struttura che accoglie più di mille persone, tra bambini, anziani e disabili. Tutti con le loro specificità e le loro esigenze. Una giunta seria, un’amministrazione che voglia mettere la cura della persona al centro del proprio mandato, come farà sotto la guida di Barbara Minghetti, non può certo voltare le spalle a una realtà come quella del Colisseum”.


“Leggiamo con sorpresa le dichiarazioni del consigliere comunale Cantaluppi e dell’onorevole Fiocchi sulla situazione dei cinghiali sul territorio del Comune di Como. Sembra quasi che Fratelli d’Italia non abbia mai fatto parte della maggioranza a Palazzo Cernezzi né tantomeno della giunta che siede a Palazzo Lombardia. Eppure il problema enorme posto dall’aumento della popolazione di ungulati sul territorio cittadino e provinciale rimane e i danni sono ingenti. Sarà perché il centrodestra non ha mai agito seriamente per risolvere il problema?” si chiedono Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, e Matteo Introzzi, segretario del Circolo Pd “Como Convalle”.

“Oltre che lamentarsi di una inefficacia dovuta ad istituzioni governate anche da FdI, il consigliere Cantaluppi e l’onorevole Fiocchi dovrebbero anche sapere che la caccia non può essere la sola ed unica risposta al fenomeno, ma deve rientrare in un approccio più completo, a 360 gradi. Come evidenziato anche in rapporti di ISPRA, i branchi di cinghiali cacciati si disgregano e si spingono in zone più sicure come le aree antropizzate e i centri urbani, inoltre si alterano i meccanismi di autoregolamentazione delle nascite aumentando la proliferazione e alimentando così il circolo vizioso. L’abbattimento dei capi deve essere quindi da considerarsi all’interno di un processo di regolamentazione che Regione Lombardia non ha mai messo veramente in atto – spiegano Orsenigo e Introzzi – Come al solito la destra si presenta in occasione delle elezioni con soluzioni estemporanee e non efficaci a problemi da lei stessa alimentati, sperando che i cittadini dimentichino l’inefficienza delle medesime forze che ora si pongono come dei risolutori” .

Il futuro di Como è anche il futuro della mobilità cittadina e di come ci spostiamo.

Ne parliamo il 18 maggio alle 21.00 all’ex biblioteca di Tavernola (via Polano 63) in un agorà democratica interamente dedicata al tema “Voglia di trasporto pubblico: prospettive della mobilità sul nostro territorio”.

Saremo in compagnia di Barbara Minghetti, candidata sindaco di Como, Emilio Del Bono sindaco di Brescia, Annarita Polacchini, AD/DG aziende trasporto pubblico, Gabriele Guarisco, consigliere comunale di Como.

“Dopo cinque anni la solfa che si sente da Fratelli d’Italia sullo stadio Sinigaglia è la solita. Dopo cinque anni in cui loro hanno governato la città ci sentiamo dire: “se ci sono dei progetti, il Comune è pronto a considerarli”. Basta con le chiacchiere della destra che ha affossato Como: per lo stadio Sinigaglia serve una concessione di lungo periodo come già proposto dalla candidata sindaco Barbara Minghetti, che ha da tempo preso in mano la questione stadio, tant’è che ha coinvolto un sindaco capace come Gori nel dibattito. Punto. Basta con i “rattoppi” per tirare avanti, dal costo di centinaia di migliaia di euro (400mila solo per la messa a norma per l’ampliamento del numero degli spettatori per la prossima stagione): diamo al Como 1907 le condizioni e le garanzie per investire in modo certo sul Sinigaglia. E mi rivolgo direttamente al Senatore Butti (che non sapevamo essere il candidato a sindaco di Como): troppo facile dire che il nostro stadio è bello e prezioso senza poi lavorare davvero per tutelarlo e per tutelare i tifosi. Le chiacchiere purtroppo sono del centrodestra (che in cinque anni al potere ha saputo aprire un dibattito sullo stadio e un ufficio per il PNRR solo nelle ultime settimane di mandato), non di chi avanza proposte ragionevoli per permettere la cura che il Sinigaglia merita per il suo valore storico e sportivo” dichiara Stefano Fanetti, capogruppo PD in Comune a Como.

“Il Pnrr è un’occasione irripetibile per Como e la Lombardia ma rischiamo che la messa a terra dei progetti con i fondi governativi avvenga in maniera disomogenea a causa della mancanza di una cabina di regia regionale. Serve che Regione Lombardia faccia la propria parte per indirizzare lo sforzo che ci viene richiesto e per migliorare la vita dei cittadini” dichiarano Paola de Micheli, deputata del Partito Democratico e responsabile nazionale PD per l’attuazione del Pnrr, e Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, relatori dell’incontro pubblico “Missione Possibile – le opportunità del Pnrr per la provincia di Como, tenutosi oggi, lunedì 28 marzo 2022, presso Villa Gallia.

“Lo stato del trasporto ferroviario Lombardo è una prova del fatto che se l’intenzione non è chiara, gli investimenti non vanno a favore dei cittadini. La Regione ha purtroppo impiegato 10 anni per programmare gli investimenti sul trasporto su rotaia, che poi abbiamo finanziato. E comunque  siamo riusciti a ottenere il finanziamento dell’elettrificazione della Como-Lecco proprio con le risorse del Pnrr. Purtroppo chi guidava e guida la regione, dal 2009 al 2019, ha parlato solo di strade mentre tante altre amministrazioni hanno modernizzato il proprio trasporto ferroviario – continuano i Dem, che hanno dialogato con gli esponenti del mondo produttivo lariano, delle associazioni di categoria comasche, le parti sociali e, non ultimi, con i sindaci comaschi – Ora, con l’avvento del Pnrr, è chiaro che le regioni che si assumono il ruolo da “regista” stanno ottenendo i risultati migliori. Regione Lombardia deve avere un luogo di condivisione delle idee con gli enti locali e le imprese per poi passare a una realizzazione efficace. Non è una richiesta volta alla polemica, alla ricerca di consenso, quanto alla necessità di lavorare per il bene delle cittadine e dei cittadini, delle generazioni future. Dietro al Pnrr, d’altronde, c’è un idea di società e non un semplice utilizzo di risorse. Un risultato ottenuto dal Partito Democratico, una lotta per l’uguaglianza di opportunità tra cittadini, per la transizione ecologica vera e sostenibile, come vera e sostenibile deve essere la transizione digitale i cui costi non possono essere scaricati sui lavoratori e sulle piccole imprese.’’


Sulla necessità di collaborazione tra realtà amministrative del territorio è intervenuta anche Andrèe Cesareo, vice-segretaria provinciale del Partito Democratico della Provincia di Como, che in apertura dei lavori ha ricordato: “Solo sugli effetti a lungo termine del Pnrr saremo in grado di giudicare il successo o il fallimento del piano. I territorio sono ora al centro e ci sono grandissime opportunità per Como, a patto che sindaci e amministratori locali si facciano trovare pronti a fare rete e che ci sia una reale semplificazione delle procedure per gli enti locali, il rafforzamento dei comuni in termini di personale e soprattutto in termini di formazione dei propri funzionari”.

Milano, 28 marzo 2022

“Chiamiamoli paradossi, o se proprio vogliamo, prese in giro. Succede che Fratelli d’Italia lancia una serie di sondaggi per chiedere se i comaschi sono a favore di alcuni progetti strutturali e infrastrutturali a Como (San Martino, Stadio Sinigaglia e metropolitana leggera). Qualcuno ricordi a FdI che è in giunta da cinque anni con due assessorati-chiave per l’amministrazione di Como – quello all’Urbanistica e quello al Patrimonio. Aggiungiamoci anche il numero crescente di consiglieri durante il mandato. Avevano cinque anni per dimostrare di avere una visione per Como. Avevano cinque anni per concretizzare qualcosa durante il mandato Landriscina. Invece arrivano a una manciata di settimane dalle elezioni con un sondaggio “a crocette” che francamente offende l’intelligenza dei comaschi. Da anni a Como si parla di riqualificazione dello Stadio Sinigaglia, di un miglioramento strutturale della mobilità sostenibile anche con interventi sul trasporto pubblico locale e, in generale, della necessità di rendere più vivibile la Convalle. Basta stare un minimo tra la gente per capire i bisogni della città. Prove di democrazia partecipativa? Visti gli scarsissimi risultati portati da FdI, siamo piuttosto davanti a una stanca trovata elettorale che odora di presa in giro. È tempo per il centrodestra di passare la mano, per il bene della città. Il Partito Democratico e tutta la coalizione che supporta Barbara Minghetti a sindaco di Como sono già al lavoro, spalla a spalla con i cittadini, per portare un cambiamento vero dal giorno 1 del mandato” dichiara Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico di Como.


“Con più di due milioni e mezzo di rifugiati in fuga dalla guerra e senza prospettive per ora concrete per un cessate il fuoco in Ucraina, dobbiamo portare in salvo più persone possibile. Chiediamo ad Asf di mettere a disposizione uno dei loro pullman del servizio extra-urbano attualmente parcheggiati alla dismissione di Lazzago e in attesa di trasferimento. Si tratta di vetture in buono stato, capaci di portare più di cinquanta persone con i loro bagagli. Ci appelliamo anche a chi, magari tra gli autisti andati in pensione, potrebbe prestare le proprie capacità e la propria esperienza. A Genova, Azienda Mobilità e Trasporti che gestisce il trasporto pubblico locale ha tratto in salvo 40 persone, portandole in Italia con l’aiuto di autisti volontari. Si tratta d’altronde di un’iniziativa già sperimentata dal sacerdote comasco Don Renzo Scapolo che negli anni 90 riuscì ad andare in aiuto ai profughi serbi con un bus ex-SPT nel pieno della guerra in ex-Jugoslavia. Proprio nel solco tracciato da Don Renzo, Como e la nostra provincia stanno dimostrando enorme coraggio e senso di altruismo nel mobilitarsi a favore dei profughi ucraini. Uno sforzo umanitario incredibile che dobbiamo portare avanti come comunità unita e solidale, fino a che l’Ucraina sarà libera dall’aggressione russa e in pace” dichiara Patrizia Lissi, consigliera comunale del Partito Democratico in consiglio comunale a Como.


“Como è “città messaggera di pace” e come tale deve mandare un segnale chiaro in queste ore buie mentre vediamo la situazione in Ucraina precipitare. Con una mozione il Partito Democratico di Como chiederà che il Comune si impegni a chiedere il massimo sforzo di Governo, Unione Europea e Nato affinché l’invasione russa venga fermata, il Paese sia liberato e si torni all’applicazione degli accordi di Minsk e Helsinki. Siamo a fianco del popolo ucraino in questo momento difficile. Ora la politica comasca deve mandare un messaggio altrettanto chiaro alla popolosa comunità ucraina che risiede a Como: con la nostra mozione chiederemo una netta condanna morale e politica dell’amministrazione nei confronti del presidente russo Vladimir Putin. Infine, dobbiamo tenere l’attenzione alta sulla crisi ucraina. Per questo chiederemo che il Comune si faccia promotore di ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale, insieme alle altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli. chiediamo una presa di posizione del consiglio comunale che rappresenta quegli stessi valori di autodeterminazione e libertà che in questo momento sono sotto attacco” dichiarano i consiglieri del Partito Democratico di Como, Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, alla vigilia del presidio per la pace in Ucraina che si terrà domani a Como e al quale il Partito Democratico ha aderito

Como, 25 febbraio 2022

Con l’approvazione in seconda lettura da parte dei due rami del Parlamento, con la maggioranza dei due terzi dei componenti, la tutela dell’ambiente entra in Costituzione.

Il progetto di legge costituzionale si compone di tre articoli.

L’ARTICOLO 1introduce un nuovo comma all’articolo 9, al fine di riconoscere nell’ambito dei Principi fondamentali enunciati nella Costituzione un principio di tutela ambientale. Pertanto, accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della nazione, si attribuisce alla Repubblica anche “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni“. Viene infine inserito un principio di tutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi.

L’ARTICOLO 2 modifica l’articolo 41 della Costituzione in materia di esercizio dell’iniziativa economica. In primo luogo, interviene sul secondo comma e stabilisce che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in danno “alla salute e all’ambiente“, premettendo questi due limiti a quelli già vigenti, ovvero “la sicurezza, la libertà e la dignità umana”. La seconda modifica investe, invece, il terzo comma dell’articolo 41, riservando alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l’attività economica, pubblica e privata, a fini non solo sociali, ma anche “ambientali”.

L’ARTICOLO 3 reca una clausola di salvaguardia per l’applicazione del principio di tutela degli animali, come introdotto dal progetto di legge costituzionale, alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Le istituzioni