“La giunta Rapinese ha scelto di aumentare dalle 10 alle 30 volte il contributo dovuto dalle associazioni comasche per l’utilizzo dei centri civici: un aumento che metterà in difficoltà moltissime realtà del nostro territorio£ è la denuncia del gruppo consiliare del Partito Democratico a Palazzo Cernezzi.

“Rapinese penalizza le associazioni che hanno un bilancio annuale inferiore a € 2.000. Mentre fino ad oggi per l’utilizzo delle sale dei centri civici era dovuto solo un contributo annuale di circa 25 euro, è ora previsto che tale contributo sia elevato da 10 a quasi 30 volte, in base alla superficie della sala. A fronte dell’incremento dei costi di gestione, potrebbe anche comprendersi un aumento dell’attuale contributo, ma quello deciso dalla Giunta appare manifestamente sproporzionato. A ciò si aggiunge anche la chiusura dei quattro centri civici di ​​Camnago Volta, Civiglio, Monte Olimpino e Tavernola. La desertificazione della socialità a Como sembra essere l’obiettivo di questa amministrazione ” continuano i consiglieri Dem, Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Gabriele Guarisco e Stefano Legnani.

“Le scelte politiche comunali non possono essere decise solo sulla base dei costi da sostenere senza considerare l’importante funzione sociale di aggregazione che hanno le realtà associative; tutti i servizi comunali costituiscono un costo per il Comune, ma non per questo non vengono erogati. Considerare l’associazionismo solo come un costo, è profondamente sbagliato ed inaccettabile, mentre è una risorsa. L’aumento del contributo richiesto metterà in grave difficoltà le realtà con bilanci modesti, frutto del solo sostegno economico dei loro associati. Si tratta infatti di realtà senza fini di lucro, fondate sul volontariato, che spesso svolgono anche importanti servizi per la città. Le associazioni presenti sul territorio hanno già manifestato preoccupazione per questa decisione che impedirà di fatto a molte di loro l’accesso agli spazi dei centri civici. Peraltro il bando e il modulo della domanda risultano essere errati; si fa ancora riferimento, attribuendo loro un punteggio maggiore, alle ONLUS che non esistono più nell’ordinamento italiano dal 2017, anno della riforma del terzo settore; viene inoltre attribuito un punteggio anche in base al numero degli iscritti all’associazione, ma nel modulo non è prevista la possibilità di indicarlo. Per tutte queste ragioni chiediamo che l’Amministrazione Comunale riconsideri la scelta fatta e, in attesa, sospenda o proroghi il termine per la presentazione delle domande che scade il prossimo 11 aprile” concludono i consiglieri.

“L’apertura di un presidio di Polizia Locale nella stazione di Erba è una vera occasione mancata per rendere sicuro un luogo con la partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni. Purtroppo si è deciso di togliere spazio al progetto di recupero e rivitalizzazione dell’area voluto dall’associazione “Lo Snodo” con il prezioso contributo di Fondazione Cariplo: contributo che certamente non era destinato a un comando di Polizia. E con quali prospettive? – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, commentando l’imminente inaugurazione del presidio di polizia nella stazione di Erba – Come già segnalato dalle opposizioni in consiglio comunale, la presenza degli agenti nella stazione rischia di essere, tra l’altro, sporadica, a giorni alterni, e principalmente diurna. Siamo davvero sicuri sia la soluzione migliore per garantire la sicurezza dei cittadini? Piuttosto ricordiamo che qui, dal 2017, tanti ragazzi erbesi hanno dato vita a un centro di aggregazione giovanile con importanti risultati e ricadute positive. Tutelare la sicurezza dei cittadini è indubbiamente un compito fondamentale per una giunta comunale, ma ciò non dovrebbe andare a discapito di esperienze e associazioni ben avviate. Questi erano spazi da lasciare a quegli stessi giovani che con fatica e dedizione si sono spesi per il bene della collettività”.

“La gestione Rapinese degli asili nido si prospetta come inquietante: dopo l’approvazione del nuovo regolamento in consiglio comunale è evidente come si stia facendo di tutto per prendere pesanti decisioni sulla pelle delle famiglie” denunciano i consiglieri del gruppo PD a Palazzo Cernezzi, Patrizia Lissi, capogruppo, Stefano Fanetti, Gabriele Guarisco e Stefano Legnani.

“Abbiamo chiesto che qualità e retta dei nidi che verranno esternalizzati siano le stesse delle strutture a conduzione comunale. Ma la maggioranza ha votato contro il nostro emendamento, rimuovendo ogni garanzia per i cittadini. Allo stesso modo, abbiamo chiesto garanzie sul servizio nido estivo che coprisse anche il mese di luglio: anche qui, il nostro emendamento è stato bocciato e dal 2024 non ci sarà alcuna certezza che questo servizio rimanga, lasciando la decisione alla discrezione della giunta. Si è addirittura deciso di penalizzare i genitori iscritti nelle liste di collocamento per i quali non è prevista l’assegnazione di alcun punteggio per la graduatoria. Difficilmente questi, anche se trovassero un posto di lavoro, potrebbero accettarlo non avendo di fatto alcuna possibilità di inserire i loro figli nei nidi – spiegano i consiglieri, concludendo – Sono decisioni scellerate che rendono evidente un accanimento insensato di Rapinese contro le famiglie. Decisioni alle quali ci siamo opposti in Consiglio e alle quali continueremo ad opporci”.

Como, 23 marzo 2023

“Questa mattina ho presentato un’interrogazione scritta ai ministri delle Imprese Urso e del Lavoro Calderone per chiedere un intervento a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici della Suominen-Nonwovens, multinazionale finlandese che, senza alcun preavviso, a inizio anno ha annunciato la cessazione definitiva della produzione nello stabilimento di Mozzate, avviando da subito la procedura di licenziamento per 57 dei 92 dipendenti totali”. Lo fa sapere la deputata comasca del Partito Democratico, Chiara Braga, che aggiunge: “Ho altresì chiesto di procedere all’apertura di un tavolo di crisi ministeriale, convocando i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali al fine di verificare tutti gli spazi possibili per salvaguardare i posti di lavoro ed evitare un ulteriore grave impoverimento del tessuto produttivo industriale del nostro Paese”.

Nell’interrogazione Braga mettere in luce alcuni punti critici contenuti nelle motivazioni della chiusura del sito di Mozzate evidenziando inoltre “il forte impatto produttivo e sociale” di tale repentina decisione. “Una crisi occupazionale – ribadisce l’esponente dem – che avrà conseguenze importanti sia a livello industriale con la perdita di un’ulteriore attività produttiva nel nostro territorio, sia a livello sociale con il senso di angoscia e di precarietà per il futuro che da mesi i cinquantasette dipendenti e i loro familiari sono costretti a vivere”.

“La mia vicinanza – conclude Braga – va a tutti loro, ai lavoratori e le lavoratrici della Mozzate Nonwovens srl che ancora oggi, con l’aiuto delle organizzazioni sindacali e gli enti del territorio, continuano a lottare contro una decisione ingiustificata e irrispettosa della dignità di chi per anni ha portato avanti quella realtà produttiva”.

Questa mattina, mercoledì 15 marzo, una delegazione dei lavoratori dell’azienda comasca Suominen Nonwovens ha incontrato i rappresentanti regionali al Pirellone, in occasione della seduta di insediamento del Consiglio regionale.

Durante l’incontro, promosso dai consiglieri regionali del Partito Democratico, Angelo Orsenigo e Pierfrancesco Majorino, è stato definito un piano di interlocuzione tra Regione Lombardia, vertici Suominen, sigle sindacali e Rsu aziendali.
Insieme a Majorino e Orsenigo, presenti anche Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, e Alessandro Fermi, assessore all’Università, ricerca, innovazione.


“Accogliamo con favore l’attenzione dei vertici regionali. Ora c’è un piano per mettere tutti gli attori della vicenda attorno a un tavolo per trovare un’intesa sul futuro dei lavoratori Suominen. Come abbiamo ripetutamente chiesto nelle scorse settimane, riteniamo che Regione Lombardia debba utilizzare tutto il proprio peso politico e istituzionale a favore dei lavoratori comaschi” hanno dichiarato i consiglieri Majorino e Orsenigo che avevano sollecitato l’intervento di Palazzo Lombardia sin dall’inizio della crisi aziendale.

“Ribadiamo il nostro impegno a tutti i livelli: non solo sul piano regionale ma anche europeo – aggiungono in conclusione i consiglieri Dem, ricordando l’interrogazione presentata da Majorino alla Commissione Europea – Ci sono dei posti di lavoro da salvare e un insediamento produttivo da tutelare per evitare delle  preoccupanti ricadute sul tessuto produttivo e sociale comasco”.

Durante l’Assemblea del Partito Democratico, svoltasi domenica mattina presso il centro congressi “La Nuvola” di Roma, Elly Schlein è stata ufficialmente dichiarata segretaria del partito.

Schlein ha vinto le primarie del PD lo scorso 26 febbraio con quasi il 54% dei voti, superando Stefano Bonaccini, che è stato poi scelto da Schlein come futuro presidente dell’Assemblea.

Qui sotto il video dell’assemblea:

“Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. Ce l’abbiamo fatta, insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione”.

Buon lavoro Elly Schlein, vincitrice delle primarie del Partito Democratico.

La Commissione nazionale per il Congresso ha reso inoltre noti i dati definitivi sull’affluenza alle Primarie del 26 febbraio e i risultati del voto.

Votanti: 1.098.623

Risultati:
Schlein 587.010 (53,75%)
Bonaccini 505.032 (46,25%)

A questo link è possibile visualizzare i risultati del collegio 2 della provincia di Como.
Di seguito sono riportati i nomi degli eletti.

A questo link è possibile visualizzare i risultati del collegio 3 della provincia di Como.
Di seguito sono riportati i nomi degli eletti per lo stesso collegio.

Domenica 26 febbraio anche in provincia di Como si vota per le elezioni primarie del Partito Democratico per l’elezione del nuovo segretario nazionale.

Votare è semplice: basta recarsi in uno dei ben 42 seggi allestiti in provincia di Como.
A questo link puoi scaricare l’elenco dei seggi e verificare dove si trova quello più vicino a te.

Puoi invece trovare tutte le informazioni utili sulle elezioni primarie e sul congresso 2023 a questo link.

E’ stata grave la scelta di convocare alle nove di mattina di un lunedì l’assemblea pubblica richiesta da più di quattrocento cittadini per discutere del progetto riguardante il nuovo polo dell’infanzia ad Albate e la chiusura triennale del nido: questo, unito al fatto che il luogo scelto per l’appuntamento è stato il municipio e non il quartiere, ha fortemente disincentivato la partecipazione dei cittadini e mostra anche visivamente quanto l’amministrazione Rapinese si chiuda nel palazzo per evitare di dare risposte.

Qual era il timore? Non potere rispondere con qualcosa più di vaghe rassicurazioni alla richiesta dei genitori di mantenere la continuità educativa del nido Peter Pan di Albate, di non lasciare per tre anni un intero quartiere, e la città tutta, con una struttura in meno per i bambini e liste d’attesa in allungamento?
Oppure il non volere ascoltare la preoccupazione degli abitanti delle vie vicine all’edificio su cui si vuole intervenire che fanno presente che un progetto di quel tipo in centro ad Albate avrà delle conseguenze viabilistiche pesanti e che dal progetto non si vedono soluzioni realmente sostenibili?

Queste sono ancora le domande a cui l’Amministrazione Rapinese deve una risposta concreta a cui non si può sottrarre. Il percorso dell’assemblea tematica, previsto dai regolamenti del Comune, continua e queste domande dovranno avere un riscontro vero, se l’Amministrazione Rapinese ritiene di essere seria, in occasione della successiva assemblea che, noi riteniamo, dovrà avere luogo in un orario, serale o del sabato, e in un luogo che davvero permettano ai cittadini di esserci. O è troppo scomodo per sindaco e assessori?

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