Questa sera alle 19, il Consiglio comunale discuterà l’approvazione della convenzione con Aler, che prevede il passaggio di 297 alloggi di edilizia residenziale pubblica all’azienda. Vorremmo poter dire la nostra. Vorremmo poter rappresentare i cittadini che ci hanno affidato l’incarico attraverso il loro voto in maniera consapevole e decisa.

Tuttavia, non ci è stata data la possibilità di prepararci adeguatamente per la discussione, studiando a dovere una convenzione il cui testo ci è stato recapitato solamente ieri sera. Sera in cui, tra l’altro, il Consiglio comunale si è protratto fino alle 2 di notte. Oggi, come tutti, siamo andati a lavorare, per poi ritrovarci alle 17.30, con tempi ristrettissimi, nella Commissione dedicata.

Non capiamo, prima di tutto, per quale motivo sia stato conferito carattere d’urgenza alla delibera. In secondo luogo, ci rammarica molto dover constatare che, un tema così importante, in quanto riguarda fasce di persone fragili del nostro Comune, sia stato gestito con tale leggerezza. Questioni sensibili come questa avrebbero bisogno di ben altro tempo e di ben altro coinvolgimento delle minoranze, le quali sarebbero ben felici di dare il proprio contributo e la propria opinione all’Amministrazione. Evidentemente, però, la Giunta Rapinese non ha il minimo interesse a coinvolgerle nelle decisioni che riguardano tutta la cittadinanza. E deliberare senza conoscere è tutt’altro che serio.

Lorenzo Cantaluppi

Alessandro Falanga

Stefano Fanetti

Eleonora Galli

Stefano Legnani

Patrizia Lissi

Barbara Minghetti

Giordano Molteni

Elena Negretti

Vittorio Nessi

Antonio Tufano

Luca Vozella

“Troviamo deplorevole il comportamento avuto dal sindaco Alessandro Rapinese nella seduta del Consiglio comunale di ieri sera. Fare il verso e ironizzare su un’iniziativa pubblica come quella dell’aperitivo organizzato da Pia Pullici, da tutta la vita al fianco delle persone disabili, tanto da essere nominata Cavaliere al Merito della Repubblica è stato un gesto di estrema bassezza politica e umana, anche e soprattutto per il coinvolgimento nell’evento delle persone con disabilità” dichiara Patrizia Lissi, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale.

“L’aperitivo, per la cronaca, è stato un momento di gioia e di sorrisi, nonostante il grave disagio sociale creato dalla chiusura delle micro piscine e della palestra di via del Dos. Chiusura che, tra l’altro, in campagna elettorale, il sindaco aveva affermato che non avrebbe mai disposto, per non limitare i servizi offerti alle persone fragili. Ora, chiaramente, l’augurio è che la struttura possa riaprire il prima possibile”.

“E a questo proposito, invito nuovamente il sindaco a non prendersi meriti che non ha, perché la nuova caldaia è frutto di un appalto dell’Amministrazione Lucini, e a lavorare sodo per dare al più presto risposte adeguate ai cittadini, senza dover ricorrere a facili ironie fuori luogo. Soprattutto quando di mezzo ci sono categorie fragili come le persone con disabilità che frequentavano abitualmente piscine e palestra nei loro percorsi di riabilitazione. Compito di un buon sindaco sarebbe andare incontro con umanità e professionalità a chi ha perso un luogo importante per il proprio percorso. Ma, a quanto sembra, queste ultime, sono qualità che non appartengono a Rapinese” prosegue.

“Altrettanto triste è pensare a una maggioranza incapace di pensare con la propria testa e di distinguere se il proprio sindaco sia dalla parte della ragione o del torto. In un anno di mandato non abbiamo mai visto un consigliere prendere posizione su quanto detto da Rapinese. Ed è piuttosto vergognoso che, neanche in una situazione simile, in cui come parte in causa c’erano fasce sensibili della popolazione, nessuno abbia avuto il coraggio, o meglio, la decenza, di alzare la mano e dissentire” conclude.

“Ancora una volta, la gestione dei lavori pubblici da parte dell’Amministrazione Rapinese lascia, a dir poco, a desiderare. Il ritardo nell’inizio dei lavori di ampliamento alla scuola primaria di via Mognano e la conseguente scelta forzata di far iniziare l’anno in via Deledda agli studenti della scuola secondaria di primo grado è un esempio di cattiva amministrazione e programmazione, che andrà, inevitabilmente, a ripercuotersi sugli studenti e sulle loro famiglie” denunciano Eleonora Galli, consigliere comunale del PD di Como, e Massimo Mancuso, segretario del circolo “Elide Greco” di Como Nord.

“La soluzione lascia estremamente perplessi. I motivi sono diversi, a partire dalle condizioni in cui i ragazzi saranno costretti a studiare in un edificio ormai fatiscente, come quello di via Deledda, in cui le aule sono in condizioni disastrose e un piano è addirittura inagibile. E’ evidente che una scuola del genere non consente di concentrarsi al meglio sullo studio e non favorisce l’apprendimento, ed è assai improbabile che la struttura possa subire consistenti miglioramenti da qui a settembre. La situazione di incertezza sulle tempistiche dei lavori, tra l’altro, sarà un’ulteriore ostacolo organizzativo. Quando avverrà l’eventuale trasferimento? Con quali modalità? I lavori continueranno anche dopo la sistemazione delle aule e lo spostamento degli alunni? E’ evidente che i disagi saranno molteplici, per i docenti, per gli studenti e per le loro famiglie”.

“E la cosa peggiore è che, a queste domande che ci siamo posti e che anche la scuola ha provato a formulare al Comune già da tempo, non sono ancora state date risposte chiare. Siamo ormai alla fine del mese di luglio, l’inizio delle lezioni dista poco più di un mese e l’incertezza regna sovrana” concludono.

“Siamo estremamente dispiaciuti del fatto che una realtà importante della nostra città come Per Como Pulita sia stata costretta ad arrendersi e a cessare temporaneamente le proprie attività. L’associazione contribuiva da anni a preservare la bellezza del nostro territorio, con grande impegno, seppur silenziosamente. In un momento come questo, desideriamo esprimere la nostra vicinanza ai volontari del gruppo e siamo pronti a sostenerli e ad aiutarli a creare le migliori condizioni per una ripartenza” dichiara Eleonora Galli, consigliere comunale del Partito Democratico di Como.

“Spiace molto pensare che chi si prodiga da anni per il bene di Como abbia dovuto dare forfait, a causa della crescente inciviltà, ma anche e soprattutto per la condizione di solitudine in cui l’associazione è stata lasciata dalle istituzioni. Fa specie pensare che il sindaco Rapinese, in passato grande sostenitore della consegna dell’Abbondino d’Oro a Per Como Pulita, oggi non si preoccupi di fornire loro il supporto necessario. Il sindaco ascolti e aiuti i volontari, a cui, tutti noi, dovremmo solo dire grazie”.

“Fa’ e disfa’ l’è tut un laurà. Recita così un vecchio modo di dire diffuso nelle nostre zone, che descrive perfettamente ciò che è successo in viale Masia all’inizio di questa settimana. E’ iniziato, infatti, un piano di ripristino delle asfaltature, partito da via Venini. Questo nuovo intervento, tuttavia, stona particolarmente con la segnaletica tracciata solo qualche giorno fa. Strisce bianche che, ovviamente, andranno rifatte una volta terminati i lavori” denunciano i consiglieri comunali del Partito Democratico Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Stefano Legnani ed Eleonora Galli.

“E non è finita qui, perché i cittadini comaschi dovranno convivere con i cantieri anche a settembre. La stessa zona, infatti, verrà interessata dai lavori di realizzazione della pista ciclabile. Operazioni che, tra l’altro, erano previste già prima dell’estate, al termine del campionato di Serie B. Dobbiamo constatare che, ancora una volta, il sindaco Rapinese e la sua Amministrazione mancano di adeguata pianificazione, che avrebbe senz’altro garantito risparmio e minori disagi ai cittadini”.

«Chi pensava che il sindaco Alessandro Rapinese avesse toccato il punto più basso con la richiesta ai dirigenti di Palazzo Cernezzi di passare in rassegna gli articoli dei giornali e di segnalare quelli considerati sconvenienti e lesivi dell’immagine dell’Amministrazione, dovrà, ahinoi, ricredersi. Le dichiarazioni e le obiezioni di sindacati e Ordini non sono bastate a far cambiare idea al primo cittadino che, anzi, ha deciso di fare un ulteriore passo verso il controllo ossessivo dei mezzi d’informazione» dichiarano i consiglieri comunali del PD Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Stefano Legnani ed Eleonora Galli.

«Al fine di rendere maggiormente efficace e capillare il monitoraggio, la mailing list di eXtrapola, che invia quotidianamente al Comune una rassegna stampa, non verrà più inviata a 70 nominativi, bensì a 125, a partire dal 17 luglio e fino al 12 gennaio 2026. Sicuramente un bene per la cultura e l’informazione degli iscritti. Peccato che, per rendere possibile l’ampliamento del servizio, sia stata effettuata una spesa di 9.000 euro. Soldi che, sicuramente, si sarebbero potuti investire nella città e a favore dei cittadini, invece che per le manie di controllo del sindaco. E di opere da fare per la città, anche piccole, ce ne sono parecchie».

«E così la sorveglianza su giornalisti e cittadini che scrivono sui social si allarga, con buona pace del diritto di critica e della libertà di opinione. Sembra l’eco di un vecchio slogan: “Giornalisti e cittadini, tacete! Rapinese vi ascolta!”».

“Dopo la triste esperienza del Natale dell’anno scorso, speravamo che il sindaco Alessandro Rapinese e la sua Amministrazione potessero fare un passo indietro, rivedendo l’organizzazione degli allestimenti natalizi in centro città. Tuttavia, da un primo sguardo al bando e dalle notizie circolate a mezzo stampa, Como sembra destinata a rivedere un film molto simile a quello del 2022” dichiarano i consiglieri comunali del PD Patrizia Lissi, Stefano Legnani, Stefano Fanetti ed Eleonora Galli.

“Al di là della grossa pista da pattinaggio, incredibilmente, il bando non prevede più il mercatino con le tradizionali casette natalizie, da sempre elemento simbolo del Natale sul lago e richiamo per i turisti e i residenti in provincia. Eppure ci saranno ben quattro postazioni per le auto in pubblicità da parte di concessionari. Dobbiamo dedurre che le automobili siano più natalizie e caratteristiche del nostro territorio rispetto alle casette?”.

“Ma d’altronde, dopo il flop dell’anno scorso, quali casette tornerebbero a Como? Nell’ultima edizione chi le ha utilizzate ha pagato più degli anni passati, registrando una perdita. Tra l’altro, ancora oggi, siamo a parlare dell’assenza della rendicontazione analitica e della mancata destinazione della percentuale prevista alle associazioni. Fare peggio del Natale 2022 è difficile, ma le premesse non lasciano sperare in nulla di buono. E a farne le spese saranno, ancora una volta, i cittadini”.

«Nuova settimana, nuova triste notizia sul fronte eventi estivi. Ci eravamo lasciati sette giorni fa con la speranza che, dall’incontro in programma ieri, potessero uscire importanti novità sugli spettacoli in programma a Como nei prossimi mesi. Novità che c’è stata, ma non quella sperata. Ci duole constatare, infatti, che l’Amministrazione ha deciso di cancellare ufficialmente le “Villa Olmo Nights”, a testimonianza del fatto che le nostre preoccupazioni sull’incapacità di muoversi per tempo da parte del sindaco e del suo gruppo erano più che fondate» dichiarano i consiglieri comunali del Partito Democratico di Como Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Stefano Legnani ed Eleonora Galli.

«La motivazione ufficiale, stando alla delibera di giunta, riguarda “sopraggiunte difficoltà di natura tecnica e artistica”. L’impressione, però, è che, se si fosse iniziato a programmare l’evento con il dovuto anticipo, tali non meglio precisati ostacoli avrebbero potuto trovare una soluzione e, a Como, avremmo potuto assistere agli attesi eventi e concerti. Ci dovremo accontentare delle attività di intrattenimento per famiglie del sabato e la domenica che, come annunciato nella stessa delibera, partiranno dal 15 luglio. Ammesso e non concesso che l’Amministrazione riesca davvero a organizzarle».

«Soprattutto perché l’attenzione sembra tutta per il Natale. Abbiamo già un bando per la pista di pattinaggio, che include persino i fuochi d’artificio per Capodanno, con le domande che andranno presentate entro il 30 luglio. Insomma, il sindaco ha saltato a piè pari il periodo estivo, evitando di risolvere problemi urgenti e pensando già alla stagione invernale. Una strana concezione delle priorità e un altro chiaro segno dell’abilità nell’organizzazione e programmazione di chi guida il nostro Comune. Rapinese chieda scusa ai cittadini comaschi per l’estate senza eventi in città» concludono.

«Il continuo bisogno di controllo dell’attuale Amministrazione, già riscontrabile in alcuni provvedimenti, così come in discutibili risposte social ad educate osservazioni dei cittadini, si è spinto a un livello che non credevamo fosse possibile raggiungere. La lettera circolata a Palazzo Cernezzi negli scorsi giorni, che obbliga i dirigenti a visionare entro le 10 la rassegna stampa al fine di individuare articoli scorretti o lesivi dell’immagine del Comune, non ha precedenti e lascia basiti per una serie di motivazioni» dichiarano i consiglieri comunali del Partito Democratico di Como Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Stefano Legnani ed Eleonora Galli.

«In primis, per il nuovo ruolo assegnato ai dirigenti comunali. In tutta onestà, non crediamo che effettuare una rassegna stampa nelle prime ore del giorno rientri nel già ampio ventaglio delle competenze di questa categoria di lavoratori. Il rischio concreto, inoltre, è che dando loro una mansione mai vista prima nella storia del Comune, si possano perdere di vista questioni ben più prioritarie del controllo di ciò che i giornalisti, a loro volta professionisti, scrivono sulle testate locali».

«In secondo luogo, alcuni passaggi della lettera sembrano screditare il lavoro che giornalisti e giornali svolgono quotidianamente per informare i cittadini su quanto accade nella nostra città. Parlare di “informazioni distorte e lesive, scritte senza che l’autore conosca i presupposti di fatto e di diritto dell’agire della pubblica amministrazione”, significa mettere in dubbio la capacità di svolgere il proprio lavoro dei professionisti dell’informazione. Quella che è stata dichiarata come una misura a tutela dell’immagine dell’ente, dunque, assume più i contorni di una critica, e forse anche un’intimidazione, rivolta alla stampa che, come espresso nell’articolo 21 della nostra Costituzione ha il “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”» proseguono i consiglieri.

«Infine, conoscendo bene la tipologia di critiche che vengono mosse sugli organi di informazione, possiamo affermare con certezza che nessuno ha mai messo in discussione l’operato dei dirigenti, dei tecnici e di tutti gli altri dipendenti comunali. Tutelare l’ente, in questo caso, non significa, come fatto passare da Rapinese, preservare l’immagine del Comune, bensì quella dello stesso sindaco, il quale dovrebbe essere in grado di assumersi da solo la responsabilità delle proprie decisioni politiche. Se di critiche ne vengono mosse così tante, forse, è il caso di valutare le motivazioni e le modalità con cui sono state fatte le scelte in questo primo anno di mandato» concludono.

Le istituzioni