“La saga dei giardini a lago è un vero e proprio scandalo, un’enorme presa in giro a danno di tutti i comaschi. Oggi si parla di un progetto che potrebbe essere realizzato nel 2022 ma non possiamo assolutamente dimenticarci che un progetto definitivo-esecutivo e i fondi c’erano già nel 2017 sotto l’amministrazione Lucini. Allora, infatti, era stato chiuso il bando internazionale di progettazione ed erano stati stanziati i fondi. C’erano 380mila euro di Regione Lombardia a cui si sommavano 900mila provenienti dalla tassa di soggiorno stanziati in accordo con gli albergatori. L’amministrazione Landriscina avrebbe potuto procedere subito con il progetto definitivo-esecutivo ma invece ha bloccato tutto per un anno per poi decidere di stravolgere la proposta vincitrice del bando. Quindi ha dovuto ricominciare tutto da capo, con un nuovo studio di fattibilità ed un secondo progetto definitivo-esecutivo deciso e deliberato da loro e che loro stessi poi hanno definito gravemente carente. Hanno perso i fondi regionali e adesso stanno ricominciando da capo.
Come se non bastasse dei 900mila euro della tassa di soggiorno si è perso traccia. Ho chiesto più e più volte cosa ne fosse stato di questa tranche così importante. Ovviamente non è stata data alcuna risposta, il che pone una grave questione di trasparenza: devono smetterla di prendere in giro una città intera” dichiara Patrizia Lissi, consigliere comunale del Partito Democratico.

“Ora si torna a parlare di un progetto e direzione lavori che dovrebbero costare altre 250mila euro e lo si fa addossando la colpa a un progetto “ereditato”. A tre anni dall’insediamento, è una vergogna che si usino queste tattiche per liberarsi dal peso di uno scandalo”

“Solo ora si intravede l’epilogo della storia. Staremo a vedere: il Comune di Como ci ha d’altronde abituato a promesse vuote e inutili, a scadenze fissate e poi rimandate. Tra i comaschi è ormai dato per assodato che questa giunta sia incapace di concretizzare e fare il bene della propria comunità. Stadio, piscina di Muggiò e giardini – insieme a molte altre vicende – lo dimostrano. Purtroppo, però, questa incapacità ha un prezzo e sono i comaschi che finiscono per fare le spese delle costanti prese in giro” conclude Lissi.

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