“Ieri il Tavolo della Competitività e lo Sviluppo della provincia di Como ha indicato il completamento della tangenziale di Como, l’elettrificazione della Como-Lecco e la regionalizzazione della navigazione di linea sul Lario come priorità per il nostro territorio. Bene, sono opere necessarie che da rappresentante del Partito Democratico chiedo da anni. Ora serve concretezza e confronto tra istituzioni perché queste diventino finalmente realtà” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo.
“Sulla tangenziale di Como, il Tavolo per la competitività ha indicato la necessità di un secondo lotto il cui utilizzo andrebbe incoraggiato con la gratuità del pedaggio. Sarebbe assurdo però avere un secondo lotto gratuito, mentre il primo è ancora a pagamento. Regione Lombardia quindi mantenga le promesse: porti avanti l’opera e renda entrambi i tratti di strada gratis per i comaschi che finora hanno dovuto pagare per un’infrastruttura incompiuta” continua il consigliere comasco.
“Sull’elettrificazione della Como-Lecco, Rfi ha già annunciato voler rendere definitivo il progetto con la possibilità di candidarlo alle risorse del Recovery Fund. Ma è anche urgente aumentare il numero delle corse per offrire un servizio efficiente. Come ho già chiesto all’interno Commissione speciale Rapporti tra Lombardia, Istituzioni europee, Confederazione Svizzera e Province autonome, Regione Lombardia deve aprire un tavolo permanente con i sindaci i cui Comuni sono interessati dalla tratta – aggiunge Orsenigo – Una Como-Lecco elettrificata e potenziata è negli interessi anche del Canton Ticino: un partner strategico che Regione Lombardia deve coinvolgere” continua il consigliere.
“Infine, bisogna arrivare alla regionalizzazione del trasporto lacustre. A riguardo, ci sono già delle proposte avanzate in passato dallo Stato ma che sono ferme a causa di un’intesa mancata con Regione Lombardia. Riprendiamo quindi il dialogo in maniera costruttiva e finalizziamo il passaggio di competenza indispensabile per lo sviluppo turistico del Lario” conclude Orsenigo.