“La Henkel di Lomazzo non deve chiudere. E’ questo il messaggio dell’incontro con i dipendenti dello stabilimento e i sindacati oggi a Palazzo Pirelli” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, promotore e parte attiva dell’incontro tra Regione Lombardia, dipendenti e parti sindacali coinvolti nella vicenda della Henkel di Lomazzo.

“Ho sentito le storie di lavoratori traditi da una multinazionale che ha deciso di chiudere un polo produttivo senza una vera motivazione. Una decisione a cui dobbiamo opporci. ll prossimo passo urgente è convocare i dirigenti tedeschi di Henkel in Commissione Attività Produttive e lavorare ad un soluzione che va trovata a tutti i costi” continua il consigliere.

“Voglio esprimere tutta la mia completa solidarietà per i 150 lavoratori comaschi che vedono il proprio posto a rischio e che, anche domani, saranno impegnati in uno sciopero serrato. Ora la politica deve fare la propria parte in maniera unita, perché nessuno possa anche solo pensare di poter chiudere la Henkel di Lomazzo e stravolgere un’intera comunità come se niente fosse” conclude Orsenigo.

L’annuncio della multinazionale tedesca Henkel di voler chiudere l’unità produttiva di Lomazzo entro il prossimo giugno 2021 è una decisione che sorprende e sconforta un intero territorio e che soprattutto getta nell’incertezza lavorativa i 150 dipendenti e le loro rispettive famiglie, ai quali esprimo tutta la mia solidarietà.

In un momento già duro per gli effetti che la pandemia da Covid-19 sta causando al tessuto produttivo locale e nazionale, la decisione annunciata dei vertici della multinazionale tedesca Henkel di chiudere lo stabilimento di Lomazzo, se fosse definitivamente confermata, avrebbe un impatto economico e sociale devastante.

Da parte mia e del Partito Democratico la massima attenzione affinché si trovino margini di intervento per cercare di risolvere i problemi che hanno portato ad una così drastica e fulminea decisione.

E’ importante lavorare insieme per cercare di superare, con spirito di responsabilità e disponibilità di tutti, le difficoltà del fare impresa oggi e ricompattare quella comunità di lavoro fatta di dirigenti, dipendenti e operai che per 87 anni ha continuato ad operare sul territorio, diventando parte della storia economica e industriale della nostra collettività.

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