“Forse il sindaco Rapinese non si è accorto del traffico infernale che affligge la città e i cittadini ogni giorno. Quello è il vero caos. Servono agenti a dirigere il traffico e una programmazione oculata dei lavori stradali. Bene l’ordine e bene la pulizia ma una città invasa dalle auto in colonna non è una città vivibile” interviene Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Partito Democratico.  

“Ben venga il massimo impegno per multare gli incivili che parcheggiano in maniera irregolare o i padroni di cani che non puliscono dove i loro amici a quattro zampe sporcano. Peccato che fin troppo spesso i cittadini comaschi siano costretti nell’abitacolo della loro vettura ferma in coda. Nei giorni scorsi, complici i lavori in autostrada e diversi cantieri in città, muoversi a Como è stato uno strazio. Il sindaco se n’è accorto? Dedichiamo qualche agente della Locale a gestire anche il traffico e il Comune potrebbe coordinare meglio i cantieri sulle vie in città. Insomma, oltre ai quattro zampe in città c’è chi viaggia, o vorrebbe viaggiare, a quattro ruote” conclude il consigliere Guarisco.

“La destra che si candida a guidare Como vaneggia da settimane di poteri forti e cospirazioni. Ma è proprio ai poteri forti che la stessa destra comasca, debole e fiacca alla guida della città, ha svenduto Villa Olmo per un pugno di sterline.” dichiara Gabriele Guarisco, consigliere del Partito Democratico candidato alle elezioni comunali del 12 giugno.

“La blindatura di Villa Olmo per un mese è semplicemente inconcepibile. Ma siamo davanti alla conseguenza naturale dell’inerzia amministrativa della giunta Landriscina. Se in cinque anni non riesci a portare a termine neppure gli interventi che i tuoi predecessori avevano già impostato (prendiamo per esempio le serre, a carico degli assessori ai lavori pubblici che si sono avvicendati nel mandato Landriscina) né ad avviare la stabile gestione della villa e degli eventi (con la costituzione dell’apposita fondazione, dossier affidato all’assessore Butti), dire sì a un facoltoso uomo d’affari che ti offre 1,3 milioni di euro ti sembrerà più che vantaggioso. Minimo sforzo, massima resa. Un milione di euro sono poi una cifra imponente in senso assoluto. Ma qui parliamo di un miliardario: una persona che, per sua fortuna, di milioni ne ha almeno mille. Quindi, prendi il saldo del tuo conto corrente bancario e dividi per mille. Non dimenticare il risultato e poi pensa che, se tu vuoi organizzare una festa, di una giornata, nel salone del centro civico di Albate, dovrai pagare al Comune circa 140 euro. Ecco così avrai un’idea di quanto poter affittare Villa Olmo per un mese intero al costo di poco più di un milione di euro sia stata una vera occasione per il misterioso magnate inglese. A prezzo di saldo. Conclusione: per i poteri forti (i finanzieri della City londinese lo sono per antonomasia, no?) il miglior alleato è un’amministrazione pubblica fiacca e debole come quella che ci stiamo lasciando alle spalle. Quello che invece serve a Como è un sindaco che lavori con competenza, efficacia e tempi certi perché Villa Olmo e il suo parco siano un polo culturale realmente attivo e un bene di tutti sempre. Barbara Minghetti Sindaco ha le qualità e le idee per farlo” conclude il consigliere.

“Dopo i tre bandi falliti del Comune di Como e alla vigilia di un quarto, è ormai ovvio che il Comune di Como stia annaspando dietro la bonifica della Cella 3 della Ticosa. A questo punto serve un intervento istituzionale. Troppo facile per Regione Lombardia lavarsene le mani: intervenga con i fondi messi a disposizione della legge 9 per coprire i costi di bonifica ormai lievitati” dichiarano Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, e Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Pd comasco.
“Per ora dalla Regione abbiamo sentito dire che non è possibile utilizzare una parte dei 500 milioni del Pnrr per la riqualificazione dei siti orfani. Quindi che si fa? Ecco la nostra proposta allora: sul totale degli investimenti previsti dalla legge 9 per la ripresa economica lombarda, destinare 2,7 milioni al completamento della bonifica supererebbe la sequela di errori evidenti nella gestione della procedura compiuti dall’amministrazione comunale e che stanno impedendo all’area dell’ex Ticosa di tornare a disposizione della collettività. Cosa stiamo aspettando? A luglio si discute il bilancio di assestamento. Finanziare la bonifica non sarebbe solo un intervento di riqualificazione urbana ma, con l’adeguato progetto di sviluppo dell’area, tutto il tessuto socio-economico comasco e lariano andrebbe a beneficiarne” concludono gli esponenti Dem.

“La situazione del plesso scolastico di Albate è sempre più preoccupante. Quando a inizio settembre in Consiglio comunale avevo posto agli assessori competenti la questione delle infiltrazioni di acqua nelle aule del secondo piano mi è stato risposto che si sarebbe intervenuto rapidamente e comunque entro la fine di settembre, se le condizioni metereologiche avessero assistito. Siamo a ottobre, il mese di settembre è stato essenzialmente di sole: però, dopo le piogge di questi giorni, vediamo che il problema si è esteso, perché ad essere coinvolte ora sono anche classi del primo piano e non solo quelle del secondo. Inoltre, permane l’impossibilità di utilizzare una delle due palestre dell’istituto, anch’essa danneggiata dalle infiltrazioni, così che i nostri ragazzi, che hanno affrontato tutti i disagi della pandemia, della DAD e dell’isolamento in casa, si trovano ad affrontare le lezioni da “sfollati” nella loro stessa scuola e in più sono impediti a riprendere l’attività fisica e sportiva. Allora è necessario chiarire che cosa è stato fatto nelle scorse settimane e che cosa s’intende fare ora e, ancor di più, in che tempi: che devono essere ristrettissimi. In città il comune ha aperto diversi cantieri, in queste settimane: possibile che non sia stata individuata come priorità quella di rimettere la scuola di un quartiere come Albate in condizioni di accogliere decentemente i nostri ragazzi e bambini? Su tutto questo è urgente che gli assessori diano risposte e si assumano impegni precisi, anche attraverso un momento di informazione e confronto, come richiesto ora dai genitori” dichiara Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Partito Democratico in Comune a Como. 

“Ogni mattina un comasco si sveglia e sa che dovrà affrontare il traffico impazzito e bloccato della Convalle. Oggi, la situazione insostenibile della viabilità cittadina non ha deluso le aspettative. Ma non possiamo limitarci a constatare il caos senza provare a risolvere la situazione: il Comune di Como deve intervenire” dichiara il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.

“Gli interventi d’urgenza sulla strada possono capitare. Ma è sconcertante che proprio nel periodo di ripresa delle attività scolastiche ed economiche si sia concentrato un numero di cantieri stradali tali da mandare in tilt una viabilità già fragile. Su questo il Comune, e in primis l’assessore Gervasoni, devono riprendere le redini di una situazione fuori controllo. Non è così che si fa programmazione degli interventi. Non vorremmo che tutto il fiorire di cantieri sia solo dovuto alla campagna elettorale comunale dell’anno prossimo che si avvicina” aggiunge Guarisco.

“Serve poi uno sforzo per informare la cittadinanza dei possibili disagi, dei percorsi più critici e di quelli alternativi. E su questo punto l’amministrazione certo non brilla. Ironico, poi, che il programma elettorale della lista Landriscina dedicava un’intera sezione alla viabilità: “Muoversi meglio a Como: per una città facile e scorrevole” si leggeva. C’è da chiedersi che fine abbiano fatto questi buoni propositi. Abbiamo un piano del Traffico Urbano che risale al 2001, un’era geologica fa in fatto di mobilità. Il fatto che l’amministrazione Landriscina abbia buttato al macero l’aggiornamento che il sindaco Lucini aveva preparato, ci ha fatto spendere altri 108 mila euro per un nuovo documento che è ancora in itinere, e perdere quattro anni. Tempo e denaro che oggi paghiamo con gli interessi, bloccati in colonna” conclude il consigliere.

“Guardiamo con preoccupazione alla situazione della scuola di piazza IV novembre ad Albate. Gli interventi di riparazione del tetto, che sono partiti dopo un mese dall’allagamento del plesso, ora devono proseguire rapidamente, anche per ridurre al massimo la durata della situazione di difficoltà nella quale le lezioni inizieranno. Alcune classi, almeno al principio, infatti avranno problemi di spazio e diversi laboratori non potranno essere utilizzati: quindi le lezioni rischiano di essere pesantemente condizionate. Una situazione ingiusta per gli studenti dopo due anni travagliati a causa dell’emergenza COVID.  Bisogna essere chiari anche su tempi di recupero della palestra, per cui al momento non ci sono elementi: è una struttura necessaria per la scuola e pure per le associazioni sportive del quartiere. Infine occorre pensare, al di là delle manutenzioni urgenti, a una riqualificazione sostanziale del plesso che ormai dimostra tutti i suoi limiti e che fatica a reggere le condizioni atmosferiche: che siano il freddo – come accaduto due anni fa con il distacco dei controsoffitti nelle aule delle elementari – o la pioggia – come successo a luglio – lasciando alunni, insegnanti e famiglie in una situazione d’incertezza e fatica. L’amministrazione Landriscina deve intervenire e in fretta. Dare per tempo ai ragazzi di Albate un posto sicuro e confortevole dove studiare e imparare dovrebbe essere una priorità per qualsiasi giunta. Non per quella Landriscina evidentemente” dichiara il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.  

“Bene che l’iter di inserimento della collina di Cardina nel Parco della Spina Verde sia finalmente ripreso. Peccato l’intero processo abbia dovuto scontare i ritardi delle giunte di destra che si sono assecondate alla guida della città dal 2003 al 2012 e dal 2017 ad oggi” dichiarano i consiglieri Dem, Gabriele Guarisco e Patrizia Lissi.

“Proviamo a ripercorrere la storia – lunga – della questione Cardina. Nel 2003 il consiglio di circoscrizione 8 chiede di tutelare la collina. Ma è solo 12 anni dopo, a partire dal 2015, che il Comune di Como e l’amministrazione Lucini, con una nota al Parco Spina Verde e nel 2016 con l’approvazione della variante al PGT, fanno partire l’iter di inclusione nel concreto. La Giunta Landriscina si insedia nel 2017 e qualcosa si inceppa. Il Parco chiede al Comune un’integrazione di documenti e solo il 6 febbraio 2020 la Giunta Comunale “decide di riattivare l’iter di adesione al Parco Regionale della Collina di Cardina”” spiegano Lissi e Guarisco.

“Insomma, passano gli anni anche perché si lascia passare il tempo. Adesso c’è tutto l’iter in Regione Lombardia. Speriamo che per definire realmente l’inclusione della collina di Cardina nel Parco non si debba aspettare dopo le prossime elezioni regionali del 2023” concludono gli esponenti comaschi del PD.

“Bertolaso avrebbe forse preferito petali di rose e drink di benvenuto all’hub di Muggiò? Ma soprattutto, vista la violenza della pandemia, un hub vaccinale dove fare vaccinazioni in maniera più spedita possibile deve essere suggestivo o efficace?” si chiedono Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, Gabriele Guarisco e Patrizia Lissi, consiglieri Dem in Comune a Como. 

“Tra la piscina bloccata dalle indecisioni della giunta comunale, il progetto di riqualificazione del palazzetto e del parcheggio ancora fermo, nonostante i fondi del Patto della Lombardia siano a disposizione dal 2017, e l’irrisolta questione della Piazza d’Armi, che la situazione dell’area di Muggiò non sia nelle migliori condizioni non è un mistero. O meglio, lo è per chi come Guido Bertolaso viene da fuori Como. Peccato che alle passerelle tenutesi a Muggiò ci fossero tutti gli esponenti comaschi di Regione Lombardia che sono a conoscenza delle condizioni dell’area. Ora se Bertolaso ritiene che posizionare l’hub vaccinale a Villa Erba sia un’opzione migliore, ben venga, purché lo faccia in fretta – continuano gli esponenti Dem – Sarebbe però interessante sapere che cosa ne pensa il sindaco Landriscina di una simile stroncatura del lavoro fatto a Como”.

“A Bertolaso, comunque, chiediamo di preoccuparsi non solo dell’indecenza ma anche e soprattutto dell’inefficienza con cui Regione Lombardia ha finora condotto la campagna vaccinale, considerato che ancora molti ultraottantenni, anche a Como, stanno aspettando notizie da più di un mese per avere la somministrazione del vaccino Come ha detto oggi il presidente Draghi in Senato: “Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni, persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare”. A Como stiamo avendo prova, giorno dopo giorno, di una situazione totalmente inaccettabile” concludono.

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