Carissime, Carissimi

Domenica 26 febbraio il Partito Democratico ha dimostrato di avere ancora tanta energia dentro di sé e le primarie sono state la più bella festa della democrazia che potessimo regalare al nostro Paese. Oltre un milione di cittadini e cittadine si sono recati ai seggi e gazebo di tutta Italia per votare e dire con forza “ripartiamo!”, quasi 7.000 persone si sono recate a votare nei 42 seggi allestiti in tutta la Provincia di Como: GRAZIE!

Grazie non solo a chi ha votato, ma a tutte le volontarie e tutti i volontari che per giorni hanno lavorato perché i seggi fossero allestiti e hanno consentito lo svolgimento delle operazioni nell’arco dell’intera domenica: in tanti dicono che siamo imperfetti, ma certamente siamo una comunità ricca di passione e abbiamo ancora un grande desiderio di metterci in gioco per il nostro Paese. 

Elly Schlein è la nostra nuova Segretaria nazionale e tutti insieme abbiamo il compito di aiutarla e sostenerla perché il Partito Democratico possa tornare ad avere la forza di un tempo e la capacità di fare un’opposizione efficace al Governo Meloni. Il Partito Democratico di Como sarà compattamente e convintamente al suo fianco. Abbiamo bisogno di recuperare l’unità cui tutte e tutti ci richiamiamo e lo potremo fare insieme alla nostra nuova Segretaria.

Inizia un nuovo percorso, che dovremo intraprendere tutte e tutti insieme.

Viva il Partito Democratico e la sua comunità!

Il Segretario Provinciale

Federico Broggi

Carissime, carissimi,

sono passati alcuni giorni dai risultati delle elezioni politiche che hanno consegnato il Governo del Paese alla destra.

Abbiamo perso ed è tempo di approfondire le ragioni profonde della sconfitta e degli errori commessi, non solo in campagna elettorale; è tempo di riprendere le fila del nostro lavoro. Mi preme sottolinearlo: nonostante il risultato al di sotto delle aspettative, continuiamo a vivere. Siamo la principale forza di opposizione.

Ma questa consapevolezza non può bastare ed è tempo di rifondare l’identità e la proposta del nostro partito. È fondamentale farlo insieme. La sfida a livello nazionale non è solo posta dalla generazione di nuovi contenuti, ma anche dall’urgenza di un processo rapido che ci porti a congresso ben prima di marzo e arrivare a una nuova segreteria, dopo le primarie.

Sarà un viaggio di rinnovamento in quattro fasi, come già anticipato dal Segretario nazionale, che vado qui a riassumere.

Ci sarà una fase di “chiamata”, per coinvolgere chi vuole contribuire alla ripartenza della nostra comunità. Seguirà la fase dei “nodi”, che consentirà a tutti i partecipanti di confrontarsi sulle principali questioni da risolvere (l’identità, il profilo programmatico, il nome, il simbolo, le alleanze, l’organizzazione) con
momenti di confronto profondo e aperto, nei circoli e tramite le agorà già sperimentate con successo.
La terza fase sarà quella del “confronto” sulle candidature emerse tra i partecipanti al percorso costituente. Seguirà una selezione per arrivare a due candidature tra tutte, da sottoporre poi al giudizio degli elettori. Infine, vi sarà la quarta fase, quella delle primarie. Qui i cittadini saranno chiamati a indicare la futura leadership.

A livello provinciale, il progetto ricostituente non sarà dissimile: avremo il momento del confronto e della sintesi. Terremo uno schema che sarà allineato e contribuirà a quello previsto a livello nazionale. Lunedì 10 ottobre si svolgerà l’assemblea provinciale di avvio di una discussione che non si esaurirà lì, ma proseguirà con le assemblee di macroarea, durante le quali gli iscritti e i circoli potranno avanzare le proprie istanze e prendere parte alla ricostruzione e alla rifondazione dell’identità del Partito. In questa fase saranno fondamentali due elementi.

Prima di tutto, dobbiamo mantenere la fiducia nel “noi”, nella forza collettiva che sappiamo generare quando siamo uniti, una forza più efficace dei tanti “io” individuali. C’è poi la necessità imperativa di aprirci al territorio, alla società comasca e alle sue rappresentanze. La necessità di ascoltare per coinvolgere, ma soprattutto per generare una risposta politica ai bisogni dei nostri concittadini.
Non lo nascondo: le prossime settimane saranno di lavoro molto intenso e la posta in gioco è enorme. Se le elezioni hanno affidato il Governo del Paese alla destra, abbiamo un debito nei confronti di chi ci ha sostenuto chiedendo un’Italia riformista ed europeista.

La rifondazione del Partito Democratico deve essere profonda e rapida, in vista delle
ormai imminenti elezioni regionali e del lavoro di opposizione che ci attende nei prossimi
cinque anni. Le fondamenta di questo progetto – lo ripeto – stanno nella coesione degli iscritti e dei circoli. Andiamo avanti con coraggio, uniti. Da parte mia c’è la promessa di aggiornarvi puntualmente sulle iniziative future che riguardando la nostra comunità e il nostro territorio.

Sperando di incontrarvi tutti nelle prossime settimane, rimango a disposizione per ogni domanda e chiarimento sugli sviluppi provinciali e nazionali.

Un caro saluto,

Federico Broggi

“Con un voto unanime il Partito Democratico di Como ha indicato Barbara Minghetti come candidata alla carica di sindaco di Como. Sempre in modo unanime sono stati indicati alcuni contenuti programmatici di base su cui costruire un progetto condiviso, per noi fondamentali da mettere a disposizione di Como. Il Partito Democratico ha dato un segnale di chiarezza alla città e si propone unito e coeso per rilanciare Como dopo l’ingloriosa stagione amministrativa della giunta Landriscina. Ora è il momento del confronto con tutte le forze dell’area progressista comasca, con chi vuole vedere un cambiamento vero dopo anni di vuoto, e in generale con tutta la città. Da qui inizia la costruzione di una nuova Como” dichiarano il segretario provinciale del Partito Democratico, Federico Broggi, e il segretario cittadino del PD, Tommaso Legnani, commentando l’esito dell’assemblea cittadina tenutasi ieri, 14 dicembre 2021.

“È innegabile: la candidatura di una donna alla guida della città ci mette davanti a una svolta storica. Sulla figura di Barbara Minghetti si è registrato un consenso forte all’interno delle segreterie e il voto unanime dell’assemblea cittadina che ne hanno valutato positivamente la capacità di allargare il campo tradizionale del centrosinistra, la riconosciuta leadership grazie al lavoro svolto in ambito culturale e le battaglie sui temi dell’inclusione sociale e per il sostegno agli ultimi – continuano i segretari – Non si sceglie un candidato solo per le possibilità di vittoria ma anche per la capacità di portare avanti un percorso politico e un programma. Programma che per il Pd non può prescindere da una serie di punti fermi per la ripartenza di Como a partire dall’attenzione prioritaria alle tematiche sociali specie dopo la crisi pandemica. Serve impegno sullo sviluppo infrastrutturale sostenibile iniziando dal secondo lotto della tangenziale di Como che va sbloccato con un dialogo costante e costruttivo con Regione Lombardia e con il Governo centrale. Bisogna puntare sulla viabilità alternativa che riduca la morsa del traffico sul capoluogo. Servono investimenti sullo sport, sulla rigenerazione urbana, sulla costruzione di un’offerta turistica nuova che porti benessere vero sul territorio. Como deve poi tornare ad essere un punto di riferimento per gli altri comuni della provincia e riprendere il dialogo interrotto con la Città metropolitana di Milano. I temi aperti sono tanti e urgenti. Il lavoro per ricostruire Como inizia ora, con il confronto con i nostri alleati e il resto della coalizione”.

“La Segretaria provinciale del Partito Democratico della provincia di Como auspica che nelle prossime settimane non si parli più di un “Ddl Zan”, ma di una Legge Zan a tutti gli effetti. L’ostruzionismo ideologico e il calcolo politico hanno tenuto in ostaggio i diritti civili di migliaia di Italiani per troppo tempo. Il normale processo democratico in parlamento proceda il più speditamente possibile e il Ddl diventi legge” dichiara il segretario provinciale del Partito Democratico, Federico Broggi, il giorno dopo la discussione in Commissione giustizia del Senato in cui si è deciso che il Ddl Zansarà discusso “da solo”, nella forma approvata dalla Camera e disgiunto da altri provvedimenti.

“Una legge contro l’omotransfobia è necessaria e urgente. Anche sul nostro territorio non mancano episodi che ne sono prova. Il progresso di una democrazia si misura dalle protezioni che essa garantisce ai propri cittadini discriminati. Chi, a destra, strumentalizza il dibattito sul Ddl e ne ha bloccato finora la discussione in parlamento non solo ha scelto di privare i propri concittadini dei loro diritti civili, ma priva anche la nostra democrazia del progresso che merita” conclude il segretario.

“Per i Comuni della provincia di Como saranno disponibili altri 3,4 milioni di euro in buoni spesa erogati entro questa settimana dal Governo a favore di cittadini e famiglie bisognosi di sostegno di fronte alla terribile crisi sociale ed economica portata dal Coronavirus. Questa somma viene messa a disposizione con il Decreto Ristori Ter, un’ulteriore e importante sforzo del Governo che fornisce a tutte le famiglie italiane un’altra tranche da 400 milioni di euro in buoni spesa che riconferma le misure già adottate lo scorso marzo, oltre a fornire ulteriori indennizzi a fondo perduto per le attività produttive e commerciali penalizzate dall’istituzione di zone rosse o arancioni dopo il Dpcm del 3 novembre” dichiara Federico Broggi, segretario provinciale del Partito Democratico di Como.

“Nel dettaglio, per dare un’idea dello sforzo in atto sul territorio, il Comune di Como riceverà nuovamente 437 mila euro da erogare tra i propri cittadini. Cantù potrà disporre di 212 mila euro. A seguire, Mariano Comense potrà distribuire 133 mila euro in buoni spesa, Erba 86mila euro, Olgiate Comasco 72mila euro, Lurate Caccivio 57mila euro, Lomazzo e Fino Mornasco potranno contare su risorse per 52mila euro ciascuno. Turate avrà 50mila euro a disposizione e Porlezza potrà disporre di 45mila euro. È bene precisare che ogni Comune comasco riceverà le risorse necessarie per sostenere le fasce più fragili della propria popolazione. Si conferma così l’impegno del Governo a non lasciare le amministrazioni comunali e i sindaci soli nel proteggere le proprie comunità di fronte alla pandemia” conclude Broggi.

Le istituzioni