“Per l’ennesima volta, Fratelli d’Italia ci porta al paradosso, come se non fossero stati mai al governo della città. Nel 2020, l’assessore all’Urbanistica Butti presenta un fantasioso Masterplan per la Ticosa. Un piano che due anni dopo viene insabbiato e accantonato dalla stessa amministrazione che l’aveva prodotto. Accantonamento costretto, ricordiamo, anche dal fallimento clamoroso della Giunta Landriscina nel completare la bonifica dell’ex Ticosa. Oggi Fratelli d’Italia rispolvera il master plan bocciato per farci campagna elettorale. È vero che fare e disfare è sempre lavorare ma un minimo di coerenza, no? Ricordiamolo ancora una volta: Fratelli d’Italia per gli scorsi 5 anni ha giocato un ruolo importante in maggioranza e di “cantonate” ne ha collezionate una lunga serie. Prima c’era il master plan affossato, appunto, poi l’autosilo al Collegio Gallio bocciato da tutto il consiglio. Scegliere un candidato-fotocopia di Landriscina non basta per prendere le distanze dai pasticci fatti in cinque anni. Significa prendere in giro i comaschi e questo non è tollerabile” dichiara Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico di Como. 

“Dopo un masterplan Ticosa nato e morto sulla carta, dopo la bonifica della Cella 3 affondata a colpi di bandi sbagliati, dopo che il progetto di trasferire il Comune in Ticosa è stato accantonato, ora da Palazzo Cernezzi sentiamo la richiesta d’aiuto dell’assessore Annoni nei confronti di Regione Lombardia e del Governo: servono altri 2,7 milioni di euro per la bonifica. C’è però il fatto che la Ticosa non ha le caratteristiche che la normativa stabilisce per qualificarla come sito d’interesse, e quindi oggetto di finanziamento, nazionale o regionale. Ci sono poi le affermazioni del sindaco Landriscina, secondo il quale per decidere il futuro della Ticosa “c’è tutto il tempo”. Sicuro, di tempo ne abbiamo avuto per concretizzare qualcosa: 5 anni per l’esattezza. Ma cosa é stato fatto esattamente?” dichiara il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.

“Veniamo da un mandato vuoto di fatti ma pieno di promesse luminose come i fuochi d’artificio della giunta Bruni nel 2007.  Allo scadere del mandato di Landriscina, Como viene lasciata con il progetto Ticosa al palo. D’altronde dal 2019 l’amministrazione promette di bonificare la cella 3 per restituire l’area ai Comaschi. Dopo 22 mesi e tre bandi falliti (due per questioni formali, uno per gara deserta) siamo ancora fermi su tutto. Al massimo ci possiamo aspettare un parcheggio da 80 posti. Triste che l’ambizione massima (e il lascito più prezioso di Landriscina alla città) sia un parcheggio di modeste dimensioni perdipiù non accompagnato da un progetto complessivo di riqualificazione dell’area”.

“Eppure, la posizione della Ticosa ci dice che il suo futuro è connesso al migliore accesso della città, come area strategica per la sosta; la sua storia ci spiega che può essere luogo per creare occupazione e incubare nuove imprese innovative; la vicinanza all’università ci suggerisce che potrebbe ospitare spazi per la cultura e l’aggregazione giovanile. Il futuro della Ticosa sarà inevitabilmente in mano a chi guiderà Como dopo le elezioni di primavera. Noi siamo pronti. Da troppo tempo le grandi questioni cittadine non ricevono la serietà che meritano. È tempo di cambiare” conclude Guarisco.

“Con il bando “Sport Outdoor 2021” Regione Lombardia finanzierà 277 progetti di riqualificazione o realizzazione di aree attrezzate per lo sport all’aperto in tutto il territorio lombardo. Si tratta del 100% dei progetti ammessi al contributo. Ai Comuni comaschi beneficiari andrà quasi un milione di euro in totale. Evidentemente però l’amministrazione Landriscina crede così poco nel valore dello sport che la città capoluogo non è nemmeno in graduatoria e per gli sportivi comaschi non c’è nemmeno un euro. Eppure le strutture da risistemare a Como non mancano e sullo sport all’aperto ci sarebbe tanto da investire…a partire dal tanto richiesto e discusso skatepark, ad esempio, fino a stanziare risorse per il parchetto di Sagnino, quello di via Traù o il parco Negretti” dichiarano Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, e Stefano Fanetti, capogruppo Pd in Comune a Como.

“Soprattutto in un periodo come questo, mettersi in gioco per dare ai cittadini comaschi ulteriori spazi per vivere lo sport all’aperto avrebbe dovuto essere la priorità. Ma Palazzo Cernezzi, come al solito, getta la spugna ancora prima di scendere in campo e nemmeno ci prova a portare a casa il risultato. Diversamente da Menaggio, a cui andranno 150mila euro, Cucciago che potrà disporre di 144mila euro, Brunate a cui arriveranno 67mila euro, o Valbrona che avrà a disposizione 157mila euro. Quando diciamo che vogliamo ricostruire Como, che a Como serve una nuova guida in grado di cogliere le opportunità, ci riferiamo esattamente a questo tipo di situazioni. Dopo cinque anni di intollerabile immobilismo e occasioni perdute, è il momento di cambiare le cose. Il voto in primavera sarà il primo passo per ricostruire la nostra città” dichiarano i due esponenti Dem.

Continua il percorso delle agorà democratiche comasche. Dopo il primo appuntamento dedicato al capoluogo, è il momento di confrontarsi sul futuro dell’associazionismo e del terzo settore comasco. La nuova agorà democratica si terrà il 13 dicembre 2021, alle ore 21.00, e avrà il titolo: “La Città che vogliamo: tutti responsabili di tutti”.

I relatori dell’evento saranno: Virginio Brivio, già sindaco di Lecco, Gian Antonio Girelli, consigliere regionale PD Lombardia, Patrizia Lissi, consigliera comunale PD Como, Martino Villani, direttore CSV Insubria. Introduce e coordina: Diego Butti, PD Como.

La parabola amministrativa degli ultimi cinque anni ha visto il Comune di Como allontanarsi dal mondo delle associazioni comasche, impedendo una qualsiasi forma di collaborazione tra settore pubblico e no-profit. Ciononostante è stato proprio il terzo settore, insieme al volontariato, a scendere attivamente in campo a tutela delle fasce di popolazione più fragili nel pieno della pandemia. Le cose devono cambiare e il sodalizio tra terzo settore e amministrazione deve essere ricostruito a favore del cittadino in difficoltà.

Proprio di queste prospettive future si parlerà durante l’agorà democratica che sarà possibile seguire in presenza presso la Sala dell’Associazione Alfonso Lissi (via Ennodio 10, Rebbio, con parcheggio presso il cimitero) e previa registrazione a segreteria@partitodemocratico.co.it, green pass obbligatorio e capienza massima 30 persone.

In alternativa, lo streaming dell’agorà sarà disponibile su Zoom al seguente link: https://bit.ly/agorà-terzo-settore.

“Aria di campagna elettorale e anche la maggioranza si scorda di essere maggioranza. Succede a Como: Fratelli d’Italia tenta di ridisegnare (a parole e promesse) via Borgovico vecchia come se non fossero mai stati seduti tra i banchi della maggioranza a Palazzo Cernezzi per gli scorsi cinque anni. Ma aldilà dell’amnesia che possiamo trovare esilarante sul piano politico, la questione sollevata dall’associazione BorgovicoStreet è troppo importante per essere liquidata in un preludio di campagna elettorale.

Borgovico può, e deve, diventare polo culturale e ricreativo della Convalle Comasca. Ma per questo serve che diventi una strada di quartiere con una zona 30, servono arredi e verde e serve che sia aperta a pedoni e bici. Altrimenti sono parole buttate al vento. Serve un progetto che incardini la riqualificazione di via Borgovico con quella delle zona Stadio e con i giardini a Lago, da un lato, e con la riqualificazione della zona vicina alla stazione FS dall’altro, rendendo Borgovico la naturale e prestigiosa via di collegamento tra le due aree. Per questo è importante una progettualità e per questo siamo assolutamente disponibili già ora a sederci ad un tavolo con le associazioni e i residenti che animano il quartiere, non per fare promesse pre-elettorali ma per discutere insieme di un piano duraturo di sviluppo” dichiarano Tommaso Legnani, segretario cittadino del Pd di Como, e Matteo Introzzi, segretario del Circolo Pd Como Convalle.

“La situazione del plesso scolastico di Albate è sempre più preoccupante. Quando a inizio settembre in Consiglio comunale avevo posto agli assessori competenti la questione delle infiltrazioni di acqua nelle aule del secondo piano mi è stato risposto che si sarebbe intervenuto rapidamente e comunque entro la fine di settembre, se le condizioni metereologiche avessero assistito. Siamo a ottobre, il mese di settembre è stato essenzialmente di sole: però, dopo le piogge di questi giorni, vediamo che il problema si è esteso, perché ad essere coinvolte ora sono anche classi del primo piano e non solo quelle del secondo. Inoltre, permane l’impossibilità di utilizzare una delle due palestre dell’istituto, anch’essa danneggiata dalle infiltrazioni, così che i nostri ragazzi, che hanno affrontato tutti i disagi della pandemia, della DAD e dell’isolamento in casa, si trovano ad affrontare le lezioni da “sfollati” nella loro stessa scuola e in più sono impediti a riprendere l’attività fisica e sportiva. Allora è necessario chiarire che cosa è stato fatto nelle scorse settimane e che cosa s’intende fare ora e, ancor di più, in che tempi: che devono essere ristrettissimi. In città il comune ha aperto diversi cantieri, in queste settimane: possibile che non sia stata individuata come priorità quella di rimettere la scuola di un quartiere come Albate in condizioni di accogliere decentemente i nostri ragazzi e bambini? Su tutto questo è urgente che gli assessori diano risposte e si assumano impegni precisi, anche attraverso un momento di informazione e confronto, come richiesto ora dai genitori” dichiara Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Partito Democratico in Comune a Como. 

“Ogni mattina un comasco si sveglia e sa che dovrà affrontare il traffico impazzito e bloccato della Convalle. Oggi, la situazione insostenibile della viabilità cittadina non ha deluso le aspettative. Ma non possiamo limitarci a constatare il caos senza provare a risolvere la situazione: il Comune di Como deve intervenire” dichiara il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.

“Gli interventi d’urgenza sulla strada possono capitare. Ma è sconcertante che proprio nel periodo di ripresa delle attività scolastiche ed economiche si sia concentrato un numero di cantieri stradali tali da mandare in tilt una viabilità già fragile. Su questo il Comune, e in primis l’assessore Gervasoni, devono riprendere le redini di una situazione fuori controllo. Non è così che si fa programmazione degli interventi. Non vorremmo che tutto il fiorire di cantieri sia solo dovuto alla campagna elettorale comunale dell’anno prossimo che si avvicina” aggiunge Guarisco.

“Serve poi uno sforzo per informare la cittadinanza dei possibili disagi, dei percorsi più critici e di quelli alternativi. E su questo punto l’amministrazione certo non brilla. Ironico, poi, che il programma elettorale della lista Landriscina dedicava un’intera sezione alla viabilità: “Muoversi meglio a Como: per una città facile e scorrevole” si leggeva. C’è da chiedersi che fine abbiano fatto questi buoni propositi. Abbiamo un piano del Traffico Urbano che risale al 2001, un’era geologica fa in fatto di mobilità. Il fatto che l’amministrazione Landriscina abbia buttato al macero l’aggiornamento che il sindaco Lucini aveva preparato, ci ha fatto spendere altri 108 mila euro per un nuovo documento che è ancora in itinere, e perdere quattro anni. Tempo e denaro che oggi paghiamo con gli interessi, bloccati in colonna” conclude il consigliere.

“La saga dei giardini a lago è un vero e proprio scandalo, un’enorme presa in giro a danno di tutti i comaschi. Oggi si parla di un progetto che potrebbe essere realizzato nel 2022 ma non possiamo assolutamente dimenticarci che un progetto definitivo-esecutivo e i fondi c’erano già nel 2017 sotto l’amministrazione Lucini. Allora, infatti, era stato chiuso il bando internazionale di progettazione ed erano stati stanziati i fondi. C’erano 380mila euro di Regione Lombardia a cui si sommavano 900mila provenienti dalla tassa di soggiorno stanziati in accordo con gli albergatori. L’amministrazione Landriscina avrebbe potuto procedere subito con il progetto definitivo-esecutivo ma invece ha bloccato tutto per un anno per poi decidere di stravolgere la proposta vincitrice del bando. Quindi ha dovuto ricominciare tutto da capo, con un nuovo studio di fattibilità ed un secondo progetto definitivo-esecutivo deciso e deliberato da loro e che loro stessi poi hanno definito gravemente carente. Hanno perso i fondi regionali e adesso stanno ricominciando da capo.
Come se non bastasse dei 900mila euro della tassa di soggiorno si è perso traccia. Ho chiesto più e più volte cosa ne fosse stato di questa tranche così importante. Ovviamente non è stata data alcuna risposta, il che pone una grave questione di trasparenza: devono smetterla di prendere in giro una città intera” dichiara Patrizia Lissi, consigliere comunale del Partito Democratico.

“Ora si torna a parlare di un progetto e direzione lavori che dovrebbero costare altre 250mila euro e lo si fa addossando la colpa a un progetto “ereditato”. A tre anni dall’insediamento, è una vergogna che si usino queste tattiche per liberarsi dal peso di uno scandalo”

“Solo ora si intravede l’epilogo della storia. Staremo a vedere: il Comune di Como ci ha d’altronde abituato a promesse vuote e inutili, a scadenze fissate e poi rimandate. Tra i comaschi è ormai dato per assodato che questa giunta sia incapace di concretizzare e fare il bene della propria comunità. Stadio, piscina di Muggiò e giardini – insieme a molte altre vicende – lo dimostrano. Purtroppo, però, questa incapacità ha un prezzo e sono i comaschi che finiscono per fare le spese delle costanti prese in giro” conclude Lissi.

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