La notizia della chiusura dell’Hospice San Martino ci rattrista immensamente. Fin dai primi anni 2000, la struttura è stata un luogo di accoglienza, di amore, di ascolto e di accompagnamento, prima ancora che di cura, nel doloroso e delicato percorso degli ultimi giorni di malattia. Un luogo estremamente umano, oltre che professionale, essenziale per le famiglie, per i momenti di vicinanza, di comunità, che il personale è sempre riuscito a regalare.
Il territorio comasco non può permettersi di perdere un luogo così importante. Il fine vita è un tema delicato, che porta con sé emozioni e dolori, per la persona e per la propria famiglia. C’è bisogno di luoghi umani, in cui i valori umani, l’attenzione a ciascuna vita, il conforto alle famiglie siano sempre messi al centro. Per questo motivo, chiediamo alle istituzioni che venga fatto tutto il possibile per salvaguardare una risorsa così importante per Como e i suoi cittadini, in modo che la struttura non sia costretta ad arrivare alla chiusura.
“L’hospice San Martino di Como, come il Mantello di Mariano Comense, sono un esempio virtuoso nella nostra provincia di come alleviare le sofferenze delle persone, dei malati terminali durante l’ultimo tratto di vita – afferma Chiara Braga, capogruppo del PD alla Camera dei Deputati – Un momento estremamente delicato, di sofferenza e di paura che negli hospice viene trattato con professionalità, con cure palliative e assistenza adeguate, ma anche con delicatezza e compassione. Chi muore ha diritto ad avere dignità e rispetto. Per questo la notizia della possibile chiusura dell’hospice del San Martino mi rattrista e preoccupa molto. La speranza è che non si arrivi davvero alla chiusura di quello che sul territorio è un punto di riferimento, un servizio fondamentale per il fine vita, per dare dignità alle persone, pazienti e familiari”.
“Proprio in luce dell’importanza rivestita dall’Hospice e dal lavoro prezioso di tutti gli operatori e i volontari, che da anni fanno l’impossibile per rendere tollerabili e dignitosi gli ultimi giorni dei pazienti, Regione Lombardia deve tenere alta l’attenzione circa il futuro della struttura – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo – Rimanere a guardare mentre un presidio dal compito così delicato e necessario non è accettabile: avrebbe un impatto incredibilmente nefasto sulla pelle dei pazienti lariani e delle loro famiglie. La politica regionale intervenga per trovare le necessarie soluzioni per scongiurare una possibile chiusura: è una questione di umanità, prima di ogni altra cosa”.
Noi saremo presenti al fianco dell’Hospice San Martino, il 29 giugno alle 16, ma non solo, pronti a dare il nostro supporto affinché la struttura possa continuare a essere un punto di riferimento per la nostra città.
Il Partito Democratico provinciale e cittadino
Un sito (www.conlasalutenonsischerza.it) per denunciare la malagestione della sanità lombarda. Lo lancia il Gruppo regionale del Pd che da anni sta portando avanti una campagna di denuncia contro le storture prodotte dalle riforme sanitarie volute dal centrodestra, e che culminerà nella presentazione di una legge di iniziativa popolare proprio per puntare a rivedere completamente il sistema sanitario lombardo.
“La nostra piattaforma, che è di fatto una mobilitazione, si chiama ‘con la salute non si scherza’ perché siamo molto preoccupati per lo stato in cui si trova la sanità lombarda. E d’altra parte proprio l’assessore Bertolaso ha parlato, in consiglio regionale, sollecitato da noi, di ‘anarchia’ – spiegano il capogruppo Pierfrancesco Majorino e il consigliere comasco Angelo Orsenigo – È una diagnosi che condividiamo, ma riteniamo anche che sia rimasta senza una risposta adeguata da parte della Giunta, che, anzi, è immobile. Ed è preoccupante a maggior ragione dopo aver letto quanto detto dal presidente Fontana, che manifesta la sua inquietudine per le condizioni della nostra sanità. Eppure, di fronte a ciò la sua Giunta non fa nulla. Per questo abbiamo dato il via alla più grande campagna mai fatta in Lombardia di denuncia di quello che accade nel sistema sanitario regionale”.
Per gli esponenti dem, a questo punto, ci sono due strade che la Regione può percorrere: “Proseguire sul piano dell’immobilismo, e noi allora moltiplicheremo le nostre azioni e iniziative dentro e fuori dal consiglio; oppure, essere disponibile a un cambiamento radicale. Quindi, il centrodestra viene in Aula e ritira la riforma sanitaria per riscriverla completamente, coinvolgendo non solo le opposizioni, ma tutto il mondo sanitario, i suoi professionisti, il terzo settore, le università. Ma se si insiste sulla prima strada, avremo sempre più tempi di attesa molto lunghi, carenza di medici di base, case di comunità lasciate a metà, scarsezza di posti nelle Rsa o un’assistenza domiciliare inesistente”.
Non solo un giudizio politico negativo da parte dell’opposizione, dunque, ma la denuncia di “quello che vivono quotidianamente donne e uomini della Lombardia avendo a che fare con sistema crollato sulle proprie gambe, ai quali oggi chiediamo di aiutarci, segnalarci i problemi, ciò che non funziona nella malagestione complessiva della sanità”, aggiungono Orsenigo e Majorino.
Ma come funzionano il sito e la campagna? “Si tratta di una raccolta di segnalazioni molto semplice: ci si registra, si indica la provincia di appartenenza, si segnala il grave disservizio con cui si è venuti a contatto. A partire dai tempi di attesa, che dimostrano come ormai si cura meglio chi ha più soldi in tasca. Poi c’è il tema della carenza di medici di base, sempre più grave, per il quale è evidente che ci sono iniziative che possono essere prese a livello nazionale, ma anche a livello regionale, e non sono state prese. Ricordo che per ogni tema abbiamo le nostre proposte presentate da tempo”.
Un altro punto fondamentale della mobilitazione del Pd lombardo sono le case di riposo: “Abbiamo sempre più anziani con problemi di non autosufficienza e per contro mancano posti letto in Rsa, senza contare quel che costano. Anche in questo caso, o sei benestante o la retta non riesci a pagartela. È un tema che sta diventando progressivamente sempre più grave e l’investimento è fermo da più di 30 anni alla stessa percentuale di risorse”, ricordano il capogruppo e il consigliere Pd.
E poi, aggiungono Orsenigo e Majorino, le case di comunità: “Il traguardo del 2026 si sta avvicinando, ma per ora sono stati solo cambiati i nomi sui cartelli, senza servizi, senza una loro integrazione”. Infine, l’assistenza domiciliare: “Siamo la maglia nera d’Italia per numero di persone raggiunte a casa propria dall’Adi. Eppure, è fondamentale curare il paziente al domicilio. Anche su questo dobbiamo cambiare radicalmente rotta”
“L’apertura di un presidio di Polizia Locale nella stazione di Erba è una vera occasione mancata per rendere sicuro un luogo con la partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni. Purtroppo si è deciso di togliere spazio al progetto di recupero e rivitalizzazione dell’area voluto dall’associazione “Lo Snodo” con il prezioso contributo di Fondazione Cariplo: contributo che certamente non era destinato a un comando di Polizia. E con quali prospettive? – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, commentando l’imminente inaugurazione del presidio di polizia nella stazione di Erba – Come già segnalato dalle opposizioni in consiglio comunale, la presenza degli agenti nella stazione rischia di essere, tra l’altro, sporadica, a giorni alterni, e principalmente diurna. Siamo davvero sicuri sia la soluzione migliore per garantire la sicurezza dei cittadini? Piuttosto ricordiamo che qui, dal 2017, tanti ragazzi erbesi hanno dato vita a un centro di aggregazione giovanile con importanti risultati e ricadute positive. Tutelare la sicurezza dei cittadini è indubbiamente un compito fondamentale per una giunta comunale, ma ciò non dovrebbe andare a discapito di esperienze e associazioni ben avviate. Questi erano spazi da lasciare a quegli stessi giovani che con fatica e dedizione si sono spesi per il bene della collettività”.
Questa mattina, mercoledì 15 marzo, una delegazione dei lavoratori dell’azienda comasca Suominen Nonwovens ha incontrato i rappresentanti regionali al Pirellone, in occasione della seduta di insediamento del Consiglio regionale.
Durante l’incontro, promosso dai consiglieri regionali del Partito Democratico, Angelo Orsenigo e Pierfrancesco Majorino, è stato definito un piano di interlocuzione tra Regione Lombardia, vertici Suominen, sigle sindacali e Rsu aziendali.
Insieme a Majorino e Orsenigo, presenti anche Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, e Alessandro Fermi, assessore all’Università, ricerca, innovazione.
“Accogliamo con favore l’attenzione dei vertici regionali. Ora c’è un piano per mettere tutti gli attori della vicenda attorno a un tavolo per trovare un’intesa sul futuro dei lavoratori Suominen. Come abbiamo ripetutamente chiesto nelle scorse settimane, riteniamo che Regione Lombardia debba utilizzare tutto il proprio peso politico e istituzionale a favore dei lavoratori comaschi” hanno dichiarato i consiglieri Majorino e Orsenigo che avevano sollecitato l’intervento di Palazzo Lombardia sin dall’inizio della crisi aziendale.
“Ribadiamo il nostro impegno a tutti i livelli: non solo sul piano regionale ma anche europeo – aggiungono in conclusione i consiglieri Dem, ricordando l’interrogazione presentata da Majorino alla Commissione Europea – Ci sono dei posti di lavoro da salvare e un insediamento produttivo da tutelare per evitare delle preoccupanti ricadute sul tessuto produttivo e sociale comasco”.
“Quattrocento metri quadrati di specchi solari costati circa 680mila euro: ecco i numeri dell’avanzato impianto di climatizzazione solare dell’ospedale di Menaggio. Peccato che l’impianto, costruito nel 2011, appaia a oggi inattivo con gli specchi solari addirittura ribaltati verso il terreno. Lo scorso 27 ottobre ho depositato un’interrogazione con cui chiedevo a Regione Lombardia di chiarire le condizioni della struttura. A più di due mesi di distanza, non ho avuto alcun riscontro” denuncia il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, durante la visita di questa mattina sul lago di Como di Pierfrancesco Majorino, candidato per il centrosinistra alla presidenza di Regione Lombardia.
“Pretendiamo chiarezza sulle condizioni dell’impianto. Questo, se utilizzato a pieno regime potrebbe contribuire a circa un terzo del consumo energetico dell’ospedale per le operazioni di riscaldamento e raffrescamento. Nel 2011 ciò significava un risparmio di circa 20mila euro annui. Oggi, in piena crisi energetica, un risparmio di questo tipo sarebbe estremamente prezioso, specie per una struttura pubblica – spiega il consigliere – Se supportato da dati concreti, l’impianto di Menaggio potrebbe essere inoltre esempio per altri ospedali lombardi”.
“La mia interrogazione è rimasta senza risposta e il silenzio della Regione è preoccupante. Tengo a ribadire gli interrogativi miei e della comunità locale che vuole risposte: vogliamo sapere i dati finali di spesa per la realizzazione dell’opera, i tempi e i dati economici di esercizio dell’impianto con una valutazione anno per anno del risparmio avvenuto. Vogliamo sapere se questo si è dimostrato efficiente o, soprattutto, se si sono verificate interruzioni o problemi di funzionalità. Regione Lombardia rompa finalmente il silenzio” conclude Orsenigo.
Gli esponenti territoriali del Partito Democratico hanno denunciato la situazione dei 63 lavoratori dell’Ospedale dI Gravedona che dall’1 gennaio si vedranno ridotti drasticamente orario e stipendio.
Sulla questione è intervenuto il consigliere regionale Dem, Angelo Orsenigo, che ha incontrato personalmente i lavoratori riuniti in presidio a Gravedona: “Farò tutto il possibile per portare la situazione dei 63 lavoratori dell’Ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona, minacciati da una drastica riduzione delle ore di lavoro e degli stipendi, all’attenzione delle istituzioni regionali competenti. Ho potuto parlare con il direttore della struttura, il Dottor Pierpaolo Luciano, alla quale ho presentato le istanze e le richieste delle decine di lavoratori impiegati nella struttura e interessati dai tagli. Mi impegnerò affinché Regione Lombardia intervenga in una questione che non è unicamente occupazionale ma che riguarda anche la qualità del servizio sanitario fornito ai cittadini di quest’area del lago di Como e delle sue valli. Come è noto, infatti, i tagli delle ore di lavoro andranno a interessare le mansioni di pulizia e smaltimento rifiuti: due ambiti fondamentali in qualsiasi ospedale e che non possono rimanere sguarniti” conclude il consigliere.
La Parlamentare del Partito Democratico, Chiara Braga, si è mobilitata da Roma:“Come preannunciato nei giorni scorsi, ho presentato alla Camera un’interrogazione ai ministri della Salute e del Lavoro per chiedere di verificare le ricadute negative sulla qualità del servizio dell’Ospedale ‘Moriggia Pelascini’ di Gravedona ed Uniti, che in vista dell’ormai prossima scadenza del contratto di appalto per i servizi mensa, pulizia e smaltimento di materiale infetto, starebbe per attuare una drastica riduzione dell’orario di lavoro del personale”.
“Dal 1 gennaio prossimo, infatti, – continua la deputata dem – 63 dipendenti, la maggior parte dei quali part time, rischieranno di vedersi ridotte di circa il 40 per cento le ore di lavoro. Una diminuzione così significativa dell’orario andrà ad incidere inevitabilmente sullo stipendio dei lavoratori, con evidenti ripercussioni occupazionali. Tutto ciò, inoltre, rischierà seriamente di tradursi in un peggioramento della qualità del servizio ospedaliero del Moriggia Pelascini con un ulteriore indebolimento generale della sanità territoriale comasca”.
“Un ridimensionamento – conclude Braga – deciso unilateralmente dall’Ospedale Moriggia Pelascini che non si è presentato al tavolo di confronto con i sindacati per esporre e argomentare le ragioni di una simile drastica scelta. Un comportamento incomprensibile da parte di un’importante struttura sanitaria del nostro territorio, che seppur privata, rientra sempre nel sistema di accreditamento regionale, beneficiando di risorse pubbliche. Per questo motivo ho anche chiesto ai ministeri se possa essere appurata l’opportunità di una convocazione coatta della azienda per affrontare la situazione”.
“I Comuni lombardi che si occupano dei minori in comunità non possono essere lasciati da soli: abbiamo presentato un progetto di legge con cui chiediamo che Regione Lombardia istituisca un fondo regionale di 10 milioni di euro da destinare alla copertura delle spese sostenute alle amministrazioni locali per l’affidamento di bambini e ragazzi” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo.
“Gli ultimi dati a disposizione, relativi al 2020, indicano 2.493 minori inseriti nelle comunità lombarde. Parliamo di minori provenienti da famiglie che non sono in grado di garantire loro una crescita serena e per questo sono allontanati dall’Autorità giudiziaria e affidati a comunità familiari o strutture assistenziali – spiega Orsenigo – Questo sistema di protezione e cura dei bambini comporta per gli Enti locali una spesa di circa 80-100 euro al giorno per ogni minore, ovvero circa 30 mila euro l’anno. Una cifra non indifferente specie per le piccole amministrazioni locali, che faticano a far quadrare i propri bilanci. Il fondo regionale, che potrà essere supplementato anche da fondi nazionali ed europei, sarà uno strumento importante per garantire un servizio di grande rilevanza sociale, senza mettere in crisi i bilanci comunali”.
vi segnaliamo, invitandovi a partecipare, l’incontro pubblico “Francesco Casati: attualità di un impegno politico trent’anni dopo” organizzato dal Comitato “Francesco Casati 1992-2022”, in collaborazione con il Comune di Brenna.
L’evento sarà l’occasione per commemorare la figura di Francesco Casati, esponente lombardo della Democrazia Cristiana, nel trentennale della morte. Casati fu deputato per quattro legislature, ricoprendo la carica di parlamentare a Montecitorio dal 1976 al 1992.
L’incontro si terrà lunedì 12 dicembre alle ore 21.00 alle scuole elementari “F. Casati” di via Grimello 2 a Brenna. In allegato trovate la locandina dell’iniziativa.
Interverranno Maria Pia Garavaglia, già senatrice e Ministro della Repubblica, Daniela Mazzuconi, già parlamentare, Giovanni Manzini, già parlamentare, Gilberto Bonalumi, già parlamentare, Vico Valassi, presidente di UniverLecco.
Modera l’incontro Angelo Orsenigo, consigliere regionale.
La Federazione provinciale del Partito Democratico di Como organizza l’evento pubblico dal titolo “Ricominciamo con gli amministratori: dialogo sul futuro dei territori della provincia di Como” in programma per sabato 12 novembre 2022 alle ore 10.00 allo Spazio Diaz di Como, in via Indipendenza 80.
L’iniziativa intende mettere al centro del dibattito le istanze dei territori e degli amministratori lariani, in vista delle elezioni regionali del 2023. Moderatori dell’appuntamento saranno il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, e il segretario provinciale del PD di Como, Federico Broggi.
Saranno presenti anche Alessandro Alfieri, Senatore, Stefania Bonaldi, già sindaca di Crema dal 2012 al 2022, e Fabio Pizzul, capogruppo PD in consiglio regionale.
In allegato la locandina dell’evento