04/12/2023 | como - Partito Democratico di Como

SALARIO MINIMO-COMO, Carla Gaiani (PD): “Molto buono il riscontro delle firme a Como. La destra non affossi la proposta delle opposizioni, sarebbe uno schiaffo alle lavoratrici e ai lavoratori italiani”

“In questi mesi il Partito democratico provinciale di Como si è mobilitato sul territorio con banchetti, gazebo e punti di raccolta per supportare la campagna di raccolta firme volta a favorire l’approvazione in Parlamento della proposta di legge sul salario minimo presentata da PD insieme alle altre forze di opposizione. E’ stata l’occasione per parlare con le persone di lavoro e della necessità di introdurre, anche nel nostro Paese, il salario minimo, ottenendo un riscontro ampio e molto positivo come dimostrano le tantissime firme raccolte”. Lo fa sapere la neo segretaria del PD provinciale, Carla Gaiani, mentre è ancora possibile firmare on line la petizione andando sul sito:  https://firme.salariominimosubito.it/

“Da 30 anni – chiarisce Gaiani – in Italia assistiamo ad un calo del valore reale delle retribuzioni a fronte di aumenti di oltre il 30% in Paesi europei come Francia e Germania. Da noi il lavoro è intrappolato tra basse retribuzioni e scarsa produttività. A ciò si aggiunge l’aumento dell’inflazione che nell’ultimo anno si è mangiato circa il 16% dei nostri stipendi”.

“La proposta sul salario minimo parte proprio da queste considerazioni: il lavoro povero in Italia c’è, esiste ed è un problema, piaccia o non piaccia alla destra. Nel nostro Paese ci sono circa tre milioni e mezzo di lavoratori che pur lavorando sono poveri; in provincia di Como le stime approssimate parlano di un massimo di 20mila persone, dipendenti del settore privato, che già oggi percepiscono una paga oraria inferiore ai 9 euro lordi”.

“Introdurre il salario minimo significa dare dignità al lavoro garantendo retribuzioni giuste ed eque. Per questo abbiamo proposto non solo che la retribuzione oraria non possa scendere al di sotto dei 9 euro lordi ma anche che per tutti i lavoratori e le lavoratrici di uno stesso settore venga fatta valere la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative; in questo modo si rafforza la contrattazione collettiva e si contrastano i contratti pirata”.

“Il salario minimo – conclude la neo segretaria dem – è una necessità che non può essere rinviata o sospesa come ha tentato di fare inutilmente il Governo Meloni; né tanto meno la proposta presentata dalle opposizioni può essere così sfacciatamente soppressa e trasformata dalle forze di destra in una legge delega al Governo, quindi togliendo di fatto la competenza legislativa al Parlamento, al solo scopo di affossare il provvedimento sul salario minimo. Se così fosse sarebbe l’ennesimo schiaffo dato in faccia non solo a chi vive con meno di 9 euro lordi all’ora ma a tutte le lavoratrici e i lavoratori italiani”.

Domani infatti, il centrodestra porterà in votazione alla Camera gli emendamenti che snatureranno l’impianto originario della pdl sul salario minimo presentata dalle forze di opposizione trasformandola in una legge delega al Governo.


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