“Nell’ultimo Consiglio comunale si è tornati a parlare del tema della piscina. Rispondendo ad una mia interrogazione, il sindaco ha affermato che i cavi tranciati dai vandali la scorsa estate hanno avuto un forte impatto sulle possibilità di ristrutturazione tanto che i costi per il rifacimento dell’impianto elettrico renderebbero antieconomico un intervento sull’attuale struttura; dovrà quindi essere costruita un nuova piscina. Rapinese però, a precisa domanda, non ha saputo quantificare, nemmeno di massima, i costi per l’impianto elettrico” afferma il consigliere comunale del PD Stefano Legnani.
“C’è quindi il ragionevole dubbio che questa stima non sia mai stata fatta. Ma come può quindi affermare che la sistemazione dell’impianto elettrico è antieconomica? La verità, come è emerso anche nella risposta ad un’altra interrogazione, è che il Sindaco in campagna elettorale aveva promesso che la piscina si poteva ristrutturare citando un documento degli uffici comunali. Questi ultimi, però, pur stimando il relativo costo, valutavano tale ipotesi del tutto negativamente. Rapinese, ben sapendo da sempre che l’attuale piscina non si poteva ristrutturare, utilizza ora l’atto di vandalismo come giustificazione di un maldestro cambio di rotta” prosegue.
“Non si può che prendere atto, però senza alcuna soddisfazione pensando ai comaschi, che il Sindaco ha dovuto dare ragione al centrosinistra, il quale nel programma elettorale aveva affermato che l’attuale piscina era ormai obsoleta e che si doveva pertanto realizzare una nuova struttura. Si è perso così, però, un anno e mezzo. E a fare le spese di questa disinvolta giravolta sono, come sempre, i nostri cittadini, costretti ad attraversare la provincia per far nuotare i propri figli o per farsi due bracciate. La prospettiva non è rosea: l’Amministrazione Rapinese sarà la prima a tenere chiusa per cinque anni la piscina olimpionica”.