17/10/2023 | como - comune di como - partito democratico

Minori stranieri non accompagnati, Gaiani-Lissi: “Comune e Provincia facciano la loro parte perché abbandonare 13 ragazzini sulla strada non è fare la propria parte”

“Per il ruolo di città di frontiera, di transito con la Svizzera e il nord Europa, Como vive in maniera più rilevante rispetto ad altre città lombarde il fenomeno dei migranti e in particolare dei minori stranieri non accompagnati. Una situazione che tutti riconoscono essere delicata e difficile da gestire ma proprio per questo non può più essere lasciata all’estemporaneità, all’improvvisazione, alla generosità locale delle parrocchie, delle associazioni del terzo settore e della Croce Rossa che, in collaborazione con la Prefettura e le Forze dell’ordine, ringraziamo per l’impegno e il lavoro che svolgono sul territorio. Per quanto possibile occorre però saper anticipare e gestire il fenomeno dei minori mettendo in conto che i flussi migratori non si fermeranno. Comune e Provincia di Como facciano al meglio la loro parte perché abbandonare a sé stessi tredici ragazzini sulla strada come avvenuto ieri in città, non è fare la propria parte. A maggior ragione se ancora oggi non si è risolto il problema. A quanto ci risulta, infatti, i tredici ragazzi non sanno ancora dove andranno a dormire questa notte e quelle successive”. Lo fanno sapere in una nota congiunta la neo segretaria provinciale del Partito Democratico, Carla Gaiani e la capogruppo del PD in consiglio Comunale di Como, Patrizia Lissi.

“E’ da anni – continuano Lissi e Gaiani – che Como, vive il problema dei minori stranieri non accompagnati e ogni volta ci ritroviamo daccapo, ogni volta si fa finta che sia tutta un’emergenza, che i flussi di minori si placheranno mentre così non è: il fenomeno continuerà, è strutturale e come tale andrebbe gestito. Certo sappiamo benissimo, che non è cosa facile, ma prima ci rendiamo conto di questa realtà, prima ci potremmo dotare di spazi e strumenti adeguati per condurre in maniera migliore, sicuramente meno raffazzonata e più umana di quanto fatto ieri, l’accoglienza di questi ragazzini per i quali ancora oggi non si è trovata una soluzione”.

“Se come territorio non impareremo a creare, certamente con l’aiuto del sistema nazionale, canali virtuosi attraverso i quali coordinare, redistribuire i flussi dei minori stranieri in arrivo a Como, sviluppando anche dei percorsi scolastici ed educativi di inclusione e di accompagnamento al lavoro che funzionino davvero, rischieremo sicuramente di non governare più il fenomeno come in parte sta già avvenendo, correndo anche il pericolo di lasciare che qualcuno di questi ragazzi finisca sulla strada della criminalità”.


Le istituzioni