26/04/2024 | como - partito democratico

Editoriale della Segretaria provinciale Carla Gaiani e del Responsabile Ambiente Matteo Introzzi per la Giornata della Terra.

Lo scorso 22 aprile, il mondo ha celebrato la Giornata Internazionale della Terra. Mai come in questo momento storico c’è bisogno di recuperare la consapevolezza che la sopravvivenza dell’intera specie umana si basa su un delicato equilibrio; perché la Terra probabilmente proseguirà come ha sempre fatto per milioni di anni la sua esistenza, mentre siamo noi uomini a rischiare l’estinzione, come avvenuto per tante specie prima di noi, in difficoltà nell’adattarci ai cambiamenti che il nostro pianeta ha generato, subito e restituito nel corso della storia.

L’uomo e le sue azioni sono responsabili delle condizioni che hanno determinato gran parte delle trasformazioni in atto. Alla nostra generazione spetta il dovere e la responsabilità di evitare che questo processo venga accelerato in maniera irreversibile, minando irrimediabilmente il futuro delle prossime generazioni.
Il riscaldamento globale è evidente e scientificamente dimostrato, così come è manifesto lo sfruttamento del suolo, l’inquinamento dell’aria, l’importanza dell’acqua, elementi oggi non più in grado di sopportare gli stress causati da un modello di sviluppo predatorio.

Abbiamo tutti, nessuno escluso, una grossa responsabilità legata al porre in atto politiche nuove, volte a rendere il nostro sviluppo sostenibile; abbiamo l’urgenza di limitare, mitigare e cambiare, con politiche adeguate, gli effetti che le attività umane riversano sul clima, sui mari e sugli oceani, sulla biodiversità, sul patrimonio naturale che fa parte del nostro essere. Per farlo abbiamo bisogno di recuperare, in una dimensione di equilibrio e armonia, quel rapporto ancestrale tra l’uomo, l’essere umano e il creato, l’ambiente in cui viviamo.

Negli ultimi anni anche il territorio di Como è stato fatto oggetto di alcuni interventi spietati destinati a causare impatti ambientali devastanti. Pensiamo ad esempio al progetto “OltreLario” volto a prevedere l’innevamento artificiale del Monte San Primo con la costruzione di una pista da sci a meno di 1.200 m s.l.m. lunga appena 140 metri, qualcosa di anacronistico, ambientalmente ed economicamente insostenibile; oppure al progetto del maxi resort di lusso sulla riva di Torno che porterebbe alla costruzione di 29mila mq tra alberghi, spa, ristoranti, ville e servizi con un consumo di suolo previsto superiore di ben 18 volte quello esistente, il sacrificio un’intera area di pregio paesaggistico e naturalistico sull’altare irrispettoso del turismo di consumo. All’elenco va aggiunto anche il tracciato ‘Gronda’ della Canturina bis, che passando attraverso il Parco delle Groane e della Brughiera briantea, impatterà in maniera ancora più rilevante il territorio, peraltro in una zona sottoposta a tutela. E si potrebbe continuare evidenziando il mancato potenziamento e ammodernamento di alcune fondamentali linee ferroviarie presenti sul territorio, prima fra tutte il tratto della Como-Lecco.

Occorre avere il coraggio e insieme la responsabilità di fare tutti scelte lungimiranti, comprendere come ha cercato di impostare l’Unione Europea in questi ultimi anni, che o stiamo dentro una transizione, cioè il passaggio da un prima a un dopo, da un sistema produttivo non più sostenibile a uno che invece punta alla sostenibilità, oppure rischieremo il collasso. Il tutto con l’aiuto e il supporto cruciali di politiche industriali e di investimento certe e adeguate, supportate da risorse locali, nazionali e sovranazionali, tali da accompagnare anche le piccole imprese in questa svolta epocale.

Solo così potremmo lasciare alle generazioni future un pianeta vivibile e adatto alla sopravvivenza del genere umano.


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