16/01/2024 | como - comune di como - partito democratico

Centro federale del ghiaccio, il PD cittadino e i Consiglieri comunali: “Avevamo annunciato la mancanza di fondi, ma siamo stati accusati da Rapinese”

“E’ notizia di ieri sera l’addio al Centro federale degli sport del ghiaccio, per il quale Como era una delle principali candidate. E no, non ne siamo più di tanto sorpresi. Il motivo non è una sconfitta contro un progetto più bello e più valido: semplicemente i fondi del Pnrr non ci sono più, così come temevamo ormai da tempo” dichiarano i Consiglieri comunali del PD insieme al gruppo cittadino.

“Era ancora il 10 di agosto quando, con un comunicato, avevamo reso pubblica la nostra preoccupazione per la copertura finanziaria destinata alla struttura sportiva, alla luce dei tagli che il governo di Giorgia Meloni aveva effettuato alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dubbi legittimi, per chiunque avesse una visione completa e lungimirante della situazione. All’epoca, però, il sindaco Alessandro Rapinese ci aveva accusati di fare comunella con il Comune di Varese e di essere intenzionati solamente a mettere i bastoni tra le ruote all’Amministrazione comasca”.

“Nulla di più falso. Ancora una volta, il tempo, ha smentito la narrazione distorta del sindaco, dando ragione a chi, con competenza e attenzione al territorio, aveva semplicemente portato alla luce un problema poi dimostratosi reale – proseguono – Pur essendo stati totalmente tagliati fuori dal progetto, ci siamo sempre dichiarati disponibili al confronto e alla collaborazione con l’Amministrazione per dare il nostro contributo e la nostra visione su un’opera dell’importanza e delle dimensioni del Centro federale degli sport del ghiaccio. Una disponibilità e un impegno che non sono mai mancati in tutto il Partito Democratico, a partire dal consigliere regionale Angelo Orsenigo per arrivare poi a Chiara Braga, capogruppo PD alla Camera, che si sono sempre prodigati affinché i fondi rimanessero a disposizione e Como potesse avere una possibilità di costruire il centro sportivo. Non è bastato, di fronte a un Governo e a una Regione che si sono resi protagonisti di scelte rivedibili. E a rimetterci, purtroppo, sono sempre i Comuni come il nostro, che dovrà dire addio, come avevamo intuito già cinque mesi fa, al finanziamento per la realizzazione dell’opera”.

“Tocca sottolineare, infine, come le diverse ipotesi progettuali messe in campo da Rapinese, poco più di schizzi su un foglio, sono state fumo negli occhi e hanno sortito il solo effetto di ritardare la risoluzione del problema della chiusura della piscina, che doveva essere riaperta entro 3/6 mesi dalla sua elezione. Ora, ad un anno e mezzo dalle Elezioni, non si sa ancora quando i comaschi potranno tornare a nuotare. Fuffa, come diceva un tempo l’attuale sindaco, o bla bla bla, come dice ora”.


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