“Il Pnrr è un’occasione irripetibile per Como e la Lombardia ma rischiamo che la messa a terra dei progetti con i fondi governativi avvenga in maniera disomogenea a causa della mancanza di una cabina di regia regionale. Serve che Regione Lombardia faccia la propria parte per indirizzare lo sforzo che ci viene richiesto e per migliorare la vita dei cittadini” dichiarano Paola de Micheli, deputata del Partito Democratico e responsabile nazionale PD per l’attuazione del Pnrr, e Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, relatori dell’incontro pubblico “Missione Possibile – le opportunità del Pnrr per la provincia di Como, tenutosi oggi, lunedì 28 marzo 2022, presso Villa Gallia.

“Lo stato del trasporto ferroviario Lombardo è una prova del fatto che se l’intenzione non è chiara, gli investimenti non vanno a favore dei cittadini. La Regione ha purtroppo impiegato 10 anni per programmare gli investimenti sul trasporto su rotaia, che poi abbiamo finanziato. E comunque  siamo riusciti a ottenere il finanziamento dell’elettrificazione della Como-Lecco proprio con le risorse del Pnrr. Purtroppo chi guidava e guida la regione, dal 2009 al 2019, ha parlato solo di strade mentre tante altre amministrazioni hanno modernizzato il proprio trasporto ferroviario – continuano i Dem, che hanno dialogato con gli esponenti del mondo produttivo lariano, delle associazioni di categoria comasche, le parti sociali e, non ultimi, con i sindaci comaschi – Ora, con l’avvento del Pnrr, è chiaro che le regioni che si assumono il ruolo da “regista” stanno ottenendo i risultati migliori. Regione Lombardia deve avere un luogo di condivisione delle idee con gli enti locali e le imprese per poi passare a una realizzazione efficace. Non è una richiesta volta alla polemica, alla ricerca di consenso, quanto alla necessità di lavorare per il bene delle cittadine e dei cittadini, delle generazioni future. Dietro al Pnrr, d’altronde, c’è un idea di società e non un semplice utilizzo di risorse. Un risultato ottenuto dal Partito Democratico, una lotta per l’uguaglianza di opportunità tra cittadini, per la transizione ecologica vera e sostenibile, come vera e sostenibile deve essere la transizione digitale i cui costi non possono essere scaricati sui lavoratori e sulle piccole imprese.’’


Sulla necessità di collaborazione tra realtà amministrative del territorio è intervenuta anche Andrèe Cesareo, vice-segretaria provinciale del Partito Democratico della Provincia di Como, che in apertura dei lavori ha ricordato: “Solo sugli effetti a lungo termine del Pnrr saremo in grado di giudicare il successo o il fallimento del piano. I territorio sono ora al centro e ci sono grandissime opportunità per Como, a patto che sindaci e amministratori locali si facciano trovare pronti a fare rete e che ci sia una reale semplificazione delle procedure per gli enti locali, il rafforzamento dei comuni in termini di personale e soprattutto in termini di formazione dei propri funzionari”.

Milano, 28 marzo 2022

Il Gruppo regionale del Pd ha depositato, questa mattina, durante la seduta di consiglio regionale, una mozione urgente per chiedere alla Giunta di intervenire immediatamente a contrasto della paralisi dei lavori pubblici. “L’aumento continuo dei prezzi delle materie prime, dei carburanti e dell’energia sta compromettendo la possibilità per le imprese edili di tenere fede ai tempi e ai costi relativi ai lavori pubblici in corso. Per questo è necessario che Regione Lombardia intervenga urgentemente per evitare che i cantieri si fermino mettendo a rischio la ripresa economica e la possibilità di garantire viabilità e servizi adeguati ai cittadini”, commenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, promotore della mozione che intende rispondere allo stato di allarme del settore edile, su cui Ance Lombardia ha posto l’attenzione nei giorni scorsi. “La situazione per il comparto dell’edilizia è sempre più difficile. La nostra mozione impegna il presidente Fontana e l’assessore competente ad attivarsi urgentemente, anche presso il Governo e le stazioni appaltanti perché si possa procedere a una revisione degli appalti secondo un modello capace di adattare costantemente gli importi alla situazione contrattuale di mercato. La nostra mozione chiede anche un adeguamento immediato del prezzario regionale degli appalti, da riconoscere anche all’interno degli appalti già assegnati limitatamente ai costi ancora da sostenere per ultimare i lavori; effettuare una ricognizione delle opere regionali in fase di progettazione, al fine di valutare se le risorse regionali stanziate siano sufficienti o se sia necessario riprogrammare gli interventi meno urgenti; sostenere con fondi regionali ad hoc e ammortizzatori sociali le imprese e i lavoratori del comparto; realizzare politiche regionali per il settore delle costruzioni volte a sostenere le esigenze di liquidità delle imprese a seguito degli adeguamenti dei prezzi e ad agevolare investimenti che rendano più sostenibili, più economici e meno energivori i processi produttivi”. 

Milano, 22 marzo 2022

Il PD Lombardo lancia mobilitazione SOS Medici di base: oltre 500 banchetti e 1000 volontari impegnati nella raccolta firme per due fine settimana

In centinaia di Comuni e territori lombardi mancano all’appello Medici di Base e Pediatri di libera scelta, con estremo disagio di tutta la cittadinanza ed in particolare delle fasce più fragili. Mezzo milione di persone rischia di rimanere senza un riferimento. Per rispondere al disastro della sanità territoriale, grazie ai 20 anni di Lega in Regione, il PD Lombardo lancia la mobilitazione SOS Medici di base: per due fine settimane in oltre 500 banchetti, organizzati in tutte le province lombarde da oltre 1000 volontari, si raccoglieranno le firme per chiedere alla Regione di garantire una sanità territoriale adeguata alle esigenze della popolazione.

Gli obiettivi li spiega il segretario regionale Vinicio Peluffo: “In particolare – spiega nel dettaglio il Segretario regionale PD Vinicio Peluffo – chiediamo la rilevazione dei bisogni dei cittadini per determinare l’assegnazione dei medici in base alle reali necessità dei Comuni, quartieri e territori lombardi; la sostituzione programmata dei Medici, fatta con largo anticipo, così da non lasciare scoperti centinaia di Comuni, quartieri e territori lombardi; incentivi ad esercitare negli ambiti carenti e nei territori più complessi, mettendo a disposizione dei Medici spazi pubblici inutilizzati e prevedendo bonus finalizzati all’assunzione di personale infermieristico e di segreteria. E ancora: più borse di studio per la formazione dei Medici di Base, proseguendo con una disponibilità che non sia inferiore a quanto attualmente previsto a livello nazionale di 832 unità per la Regione Lombardia e indirizzandosi verso l’equiparazione economica alle borse di specializzazione ospedaliera; semplificare la procedura di “scelta e revoca” del Medico di Base, attivando convenzioni con le farmacie e gli uffici postali; ridurre gli adempimenti burocratico-amministrativi a carico dei Medici di Base e di Pediatri di libera scelta”.

“L’emergenza medici di base nasce da lontano, come denunciamo da quattro anni – spiega il capogruppo del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti -. In 15 anni in Lombardia si sono persi 9.500 professionisti tra medici di base e pediatri di libera scelta, ma quel che è peggio è che di questi 5.800 hanno lasciato l’incarico volontariamente, non per pensionamento. Questo perché il sistema sanitario voluto dalla Lega e dai suoi alleati li ha marginalizzati. Non sono stati sostenuti nel proprio compito. Il risultato è che oggi quella che era una grave carenza è divenuta un’emergenza. I medici di base sono 7.000, e ben 2.700 sono vicini alla pensione, mentre gli ambiti scoperti sono già 1.166. Il rischio è che mezzo milione di lombardi rimanga senza”.

“Un quadro drammatico – continua Astuti – che a noi era ben chiaro da anni, tanto che abbiamo presentato in ogni seduta di bilancio atti per chiedere l’incremento delle borse per il corso di formazione e l’equiparazione dell’importo a quello previsto per le specializzazioni ospedaliere, che sono due ostacoli alla formazione di nuovi medici di medicina generale. Tutte proposte respinte dalla maggioranza.”

A questo link è possibile scaricare la scheda ufficiale per la raccolta firme, il volantino dell’iniziativa è invece scaricabile qui.

“Chiamiamoli paradossi, o se proprio vogliamo, prese in giro. Succede che Fratelli d’Italia lancia una serie di sondaggi per chiedere se i comaschi sono a favore di alcuni progetti strutturali e infrastrutturali a Como (San Martino, Stadio Sinigaglia e metropolitana leggera). Qualcuno ricordi a FdI che è in giunta da cinque anni con due assessorati-chiave per l’amministrazione di Como – quello all’Urbanistica e quello al Patrimonio. Aggiungiamoci anche il numero crescente di consiglieri durante il mandato. Avevano cinque anni per dimostrare di avere una visione per Como. Avevano cinque anni per concretizzare qualcosa durante il mandato Landriscina. Invece arrivano a una manciata di settimane dalle elezioni con un sondaggio “a crocette” che francamente offende l’intelligenza dei comaschi. Da anni a Como si parla di riqualificazione dello Stadio Sinigaglia, di un miglioramento strutturale della mobilità sostenibile anche con interventi sul trasporto pubblico locale e, in generale, della necessità di rendere più vivibile la Convalle. Basta stare un minimo tra la gente per capire i bisogni della città. Prove di democrazia partecipativa? Visti gli scarsissimi risultati portati da FdI, siamo piuttosto davanti a una stanca trovata elettorale che odora di presa in giro. È tempo per il centrodestra di passare la mano, per il bene della città. Il Partito Democratico e tutta la coalizione che supporta Barbara Minghetti a sindaco di Como sono già al lavoro, spalla a spalla con i cittadini, per portare un cambiamento vero dal giorno 1 del mandato” dichiara Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico di Como.


“Con più di due milioni e mezzo di rifugiati in fuga dalla guerra e senza prospettive per ora concrete per un cessate il fuoco in Ucraina, dobbiamo portare in salvo più persone possibile. Chiediamo ad Asf di mettere a disposizione uno dei loro pullman del servizio extra-urbano attualmente parcheggiati alla dismissione di Lazzago e in attesa di trasferimento. Si tratta di vetture in buono stato, capaci di portare più di cinquanta persone con i loro bagagli. Ci appelliamo anche a chi, magari tra gli autisti andati in pensione, potrebbe prestare le proprie capacità e la propria esperienza. A Genova, Azienda Mobilità e Trasporti che gestisce il trasporto pubblico locale ha tratto in salvo 40 persone, portandole in Italia con l’aiuto di autisti volontari. Si tratta d’altronde di un’iniziativa già sperimentata dal sacerdote comasco Don Renzo Scapolo che negli anni 90 riuscì ad andare in aiuto ai profughi serbi con un bus ex-SPT nel pieno della guerra in ex-Jugoslavia. Proprio nel solco tracciato da Don Renzo, Como e la nostra provincia stanno dimostrando enorme coraggio e senso di altruismo nel mobilitarsi a favore dei profughi ucraini. Uno sforzo umanitario incredibile che dobbiamo portare avanti come comunità unita e solidale, fino a che l’Ucraina sarà libera dall’aggressione russa e in pace” dichiara Patrizia Lissi, consigliera comunale del Partito Democratico in consiglio comunale a Como.


“Como è “città messaggera di pace” e come tale deve mandare un segnale chiaro in queste ore buie mentre vediamo la situazione in Ucraina precipitare. Con una mozione il Partito Democratico di Como chiederà che il Comune si impegni a chiedere il massimo sforzo di Governo, Unione Europea e Nato affinché l’invasione russa venga fermata, il Paese sia liberato e si torni all’applicazione degli accordi di Minsk e Helsinki. Siamo a fianco del popolo ucraino in questo momento difficile. Ora la politica comasca deve mandare un messaggio altrettanto chiaro alla popolosa comunità ucraina che risiede a Como: con la nostra mozione chiederemo una netta condanna morale e politica dell’amministrazione nei confronti del presidente russo Vladimir Putin. Infine, dobbiamo tenere l’attenzione alta sulla crisi ucraina. Per questo chiederemo che il Comune si faccia promotore di ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale, insieme alle altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli. chiediamo una presa di posizione del consiglio comunale che rappresenta quegli stessi valori di autodeterminazione e libertà che in questo momento sono sotto attacco” dichiarano i consiglieri del Partito Democratico di Como, Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, alla vigilia del presidio per la pace in Ucraina che si terrà domani a Como e al quale il Partito Democratico ha aderito

Como, 25 febbraio 2022

“Dopo i tre bandi falliti del Comune di Como e alla vigilia di un quarto, è ormai ovvio che il Comune di Como stia annaspando dietro la bonifica della Cella 3 della Ticosa. A questo punto serve un intervento istituzionale. Troppo facile per Regione Lombardia lavarsene le mani: intervenga con i fondi messi a disposizione della legge 9 per coprire i costi di bonifica ormai lievitati” dichiarano Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, e Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Pd comasco.
“Per ora dalla Regione abbiamo sentito dire che non è possibile utilizzare una parte dei 500 milioni del Pnrr per la riqualificazione dei siti orfani. Quindi che si fa? Ecco la nostra proposta allora: sul totale degli investimenti previsti dalla legge 9 per la ripresa economica lombarda, destinare 2,7 milioni al completamento della bonifica supererebbe la sequela di errori evidenti nella gestione della procedura compiuti dall’amministrazione comunale e che stanno impedendo all’area dell’ex Ticosa di tornare a disposizione della collettività. Cosa stiamo aspettando? A luglio si discute il bilancio di assestamento. Finanziare la bonifica non sarebbe solo un intervento di riqualificazione urbana ma, con l’adeguato progetto di sviluppo dell’area, tutto il tessuto socio-economico comasco e lariano andrebbe a beneficiarne” concludono gli esponenti Dem.

 “E’ giusto l’intervento del Governo sulla cessione del credito per i superbonus edilizio, come anche la norma voluta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando a tutela dei lavoratori”. Lo dice Chiara Braga, parlamentare comasca della segreteria del Partito Democratico, responsabile Transizione ecologica, Sostenibilità e Infrastrutture.
“Bene l’intervento del Governo – sottolinea l’esponente dem – per ampliare la possibilità di cessione del credito sui bonus edilizi, stabilendo la tracciabilità e la qualificazione dei soggetti finanziari, così come le sanzioni per le false asseverazioni. Particolarmente importante è la norma voluta dal ministro Orlando che prevede la possibilità di accedere ai bonus edilizi solo ai cantieri che applicano i contratti collettivi di settore”.
“In questo modo – afferma Braga – si contrasta con efficacia il rischio di infortuni e morti nei cantieri, assicurando che a operare siano imprese che garantiscono il rispetto degli obblighi di sicurezza e formazione dei lavoratori. Una scelta di civiltà, che indica chiaramente la direzione verso cui deve orientarsi sempre più il settore delle costruzioni, premiando le imprese sane e oneste e contribuendo alla creazione di lavoro buono e sicuro”.

“Dopo un masterplan Ticosa nato e morto sulla carta, dopo la bonifica della Cella 3 affondata a colpi di bandi sbagliati, dopo che il progetto di trasferire il Comune in Ticosa è stato accantonato, ora da Palazzo Cernezzi sentiamo la richiesta d’aiuto dell’assessore Annoni nei confronti di Regione Lombardia e del Governo: servono altri 2,7 milioni di euro per la bonifica. C’è però il fatto che la Ticosa non ha le caratteristiche che la normativa stabilisce per qualificarla come sito d’interesse, e quindi oggetto di finanziamento, nazionale o regionale. Ci sono poi le affermazioni del sindaco Landriscina, secondo il quale per decidere il futuro della Ticosa “c’è tutto il tempo”. Sicuro, di tempo ne abbiamo avuto per concretizzare qualcosa: 5 anni per l’esattezza. Ma cosa é stato fatto esattamente?” dichiara il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.

“Veniamo da un mandato vuoto di fatti ma pieno di promesse luminose come i fuochi d’artificio della giunta Bruni nel 2007.  Allo scadere del mandato di Landriscina, Como viene lasciata con il progetto Ticosa al palo. D’altronde dal 2019 l’amministrazione promette di bonificare la cella 3 per restituire l’area ai Comaschi. Dopo 22 mesi e tre bandi falliti (due per questioni formali, uno per gara deserta) siamo ancora fermi su tutto. Al massimo ci possiamo aspettare un parcheggio da 80 posti. Triste che l’ambizione massima (e il lascito più prezioso di Landriscina alla città) sia un parcheggio di modeste dimensioni perdipiù non accompagnato da un progetto complessivo di riqualificazione dell’area”.

“Eppure, la posizione della Ticosa ci dice che il suo futuro è connesso al migliore accesso della città, come area strategica per la sosta; la sua storia ci spiega che può essere luogo per creare occupazione e incubare nuove imprese innovative; la vicinanza all’università ci suggerisce che potrebbe ospitare spazi per la cultura e l’aggregazione giovanile. Il futuro della Ticosa sarà inevitabilmente in mano a chi guiderà Como dopo le elezioni di primavera. Noi siamo pronti. Da troppo tempo le grandi questioni cittadine non ricevono la serietà che meritano. È tempo di cambiare” conclude Guarisco.

Le istituzioni