“Sulla situazione delle case di edilizia residenziale di Mozzate, Regione Lombardia ha l’opportunità di giocare un ruolo fondamentale e risolutivo acquistando gli alloggi prossimi ad essere messi all’asta, tutelando così gli inquilini” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo.

“Dopo diversi incontri avuti con l’amministrazione comunale, da sempre attenta alla difficile questione ereditata dalla giunta precedente, e l’assessorato regionale competente, è stata delineata questa possibile soluzione – continua il consigliere – Se da una parte l’amministrazione Monza è riuscita a riacquistare il patrimonio di edilizia scolastica, serve che la Regione metta a disposizione di Aler le risorse necessarie per rilevare quello di edilizia residenziale comunale, come già è stato fatto con le case INPS di Cinisello Balsamo d’altronde. Già nel 2015, l’allora consigliere regionale del Partito Democratico, Luca Gaffuri, aveva presentato un’interpellanza per richiedere un intervento di Palazzo Lombardia a tutela dei nuclei familiari (alcuni dei quali sono già stati ricollocati dal Comune con soluzioni abitative alternative, negli scorsi anni). Continueremo a lavorare per proteggere gli inquilini, che non hanno colpe, e per trovare una soluzione definitiva a una situazione estremamente complessa”.

“La mia piena solidarietà va alle comunità colpite nuovamente dal maltempo sul lago di Como. Dobbiamo fare tutto il possibile affinché il Lario possa nuovamente vivere con meno ansia gli eventi atmosferici e il maltempo che ormai sistematicamente colpisce la nostra regione e i nostri territori. Per questo serve subito una cabina di regia Stato-Regione e un commissario straordinario per spendere nel miglior modo i fondi per la ricostruzione che deve poi consistere in un sano processo di prevenzione. Se ci sono ritardi che aggravano il rischio per i cittadini questi vanno combattuti” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo.

“Lo denunciano prima di tutto i sindaci: se ci troviamo in una situazione simile a quella del 2021 è perché sono troppo lunghi i tempi per mettere a terra i progetti di manutenzione e di prevenzione del dissesto idrogeologico. Il Governo e Regione Lombardia hanno stanziato i fondi necessari ma gli amministratori si trovano a combattere ogni giorno con una burocrazia che sembra non aiutare: troppo lenta per fare fronte alle emergenze, troppo farraginosa perché permetta da subito la necessaria cura del territorio. Se questo è il tema molto deve cambiare, a partire da una regia condivisa e che vede ad esempio la figura di un commissario straordinario con ampi poteri per utilizzare i fondi a disposizione nella maniera più efficace e veloce possibile. Dobbiamo ricordare che ogni ritardo alimenta la possibilità che al prossimo evento si ripetano disastri e danni già visti. E questo dobbiamo evitare più di ogni cosa” conclude Orsenigo.

“La destra che si candida a guidare Como vaneggia da settimane di poteri forti e cospirazioni. Ma è proprio ai poteri forti che la stessa destra comasca, debole e fiacca alla guida della città, ha svenduto Villa Olmo per un pugno di sterline.” dichiara Gabriele Guarisco, consigliere del Partito Democratico candidato alle elezioni comunali del 12 giugno.

“La blindatura di Villa Olmo per un mese è semplicemente inconcepibile. Ma siamo davanti alla conseguenza naturale dell’inerzia amministrativa della giunta Landriscina. Se in cinque anni non riesci a portare a termine neppure gli interventi che i tuoi predecessori avevano già impostato (prendiamo per esempio le serre, a carico degli assessori ai lavori pubblici che si sono avvicendati nel mandato Landriscina) né ad avviare la stabile gestione della villa e degli eventi (con la costituzione dell’apposita fondazione, dossier affidato all’assessore Butti), dire sì a un facoltoso uomo d’affari che ti offre 1,3 milioni di euro ti sembrerà più che vantaggioso. Minimo sforzo, massima resa. Un milione di euro sono poi una cifra imponente in senso assoluto. Ma qui parliamo di un miliardario: una persona che, per sua fortuna, di milioni ne ha almeno mille. Quindi, prendi il saldo del tuo conto corrente bancario e dividi per mille. Non dimenticare il risultato e poi pensa che, se tu vuoi organizzare una festa, di una giornata, nel salone del centro civico di Albate, dovrai pagare al Comune circa 140 euro. Ecco così avrai un’idea di quanto poter affittare Villa Olmo per un mese intero al costo di poco più di un milione di euro sia stata una vera occasione per il misterioso magnate inglese. A prezzo di saldo. Conclusione: per i poteri forti (i finanzieri della City londinese lo sono per antonomasia, no?) il miglior alleato è un’amministrazione pubblica fiacca e debole come quella che ci stiamo lasciando alle spalle. Quello che invece serve a Como è un sindaco che lavori con competenza, efficacia e tempi certi perché Villa Olmo e il suo parco siano un polo culturale realmente attivo e un bene di tutti sempre. Barbara Minghetti Sindaco ha le qualità e le idee per farlo” conclude il consigliere.


“Da troppo tempo Como è in balia del degrado. Una condizione permessa da una giunta disattenta al vivere bene dei cittadini. Per questo, con la vittoria di Barbara Minghetti, siamo determinati a reintrodurre la figura storica dello stradino che sarà preposta alla piccola manutenzione e alla pulizia dei quartieri. A Lecco gli stradini sono già una realtà efficiente che può e deve essere replicata anche su Como” dichiarano Stefano Fanetti, capogruppo Pd a Palazzo Cernezzi e candidato alle elezioni 2022, e Tommaso Legnani, segretario del Pd cittadino.

“Una colpa dell’amministrazione Landriscina è aver lasciato crescere una distanza sempre più grande tra comaschi e Comune: una distanza che genera sfiducia nel cittadino. Chi sta a Palazzo Cernezzi ha dimenticato di prendersi cura dei quartieri, scegliendo di non intervenire tempestivamente (o di non intervenire affatto) dove era necessario, per rattoppare una buca come si deve, tagliare dei rami sporgenti, raccogliere delle foglie cadute, riparare un muro sbrecciato, o semplicemente dare una ripulita dove necessario: la piccola manutenzione e la pulizia, insomma, quelle semplici azioni che fanno la differenza. Dopo cinque anni, il rapporto tra comaschi e il loro sindaco va rifondato. Per questo il nostro programma prevede tre figure che lavorino insieme: l’assessore ai quartieri, il consigliere referente di zona e una squadra operativa di stradini di quartiere. Se i primi due si occuperanno di raccogliere le segnalazioni dei comaschi, gli stradini saranno in prima linea contro il degrado per non ripetere gli errori di chi ci ha preceduto. Così, anche ripartendo dalle piccole cose, renderemo migliore la vita dei cittadini” concludono i dem.

Fabio Pizzul, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale e Angelo Orsenigo, consigliere comasco, manifestano la loro perplessità sulla decisione dell’azienda sanitaria dell’Insubria che chiede un risarcimento alla ‘Provincia di Como’, storico quotidiano cittadino, per gli articoli in cui è stata criticata la gestione dell’emergenza Covid.

“In un Paese democratico il diritto di cronaca e critica sono baluardi sacrosanti – dicono i due dem – Esprimiamo piena solidarietà al giornalista Paolo Moretti e alla redazione de La Provincia che durante questo tragico periodo hanno svolto, al pari di tanti organi di informazione, un durissimo lavoro di servizio pubblico. Ora che la crisi non è ancora completamente alle spalle restiamo stupiti che Regione Lombardia impieghi risorse pubbliche per ingaggiare una sterile battaglia legale che rischia di configurarsi come intimidazione nei confronti dell’informazione e di certo non porterà nulla di buono per i cittadini”.

Dopo l’annuncio del ritiro della querela da parte di Regione Lombardia, il consigliere Orsenigo ha commentato:

“Siamo soddisfatti della decisione dell’Assessore Moratti di ritirare la querela nei confronti del quotidiano comasco “La Provincia”. Il dovere di cronaca e il diritto di critica sono i capisaldi fondamentali e innegabili del nostro sistema democratico. Proprio in luce di questo irrinunciabile presupposto, la posizione di Ats Insubria nei confronti di un quotidiano – che come gli altri organi di stampa locale, ha tenuto informati i cittadini nel pieno della pandemia – ci ha lasciato perplessi e decisamente allarmati. Ora l’unico vero auspicio è che l’intera questione si ricomponga davvero e nel minor tempo possibile, come promesso dalla vicepresidente Moratti” dichiara il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo.

“Dopo cinque anni la solfa che si sente da Fratelli d’Italia sullo stadio Sinigaglia è la solita. Dopo cinque anni in cui loro hanno governato la città ci sentiamo dire: “se ci sono dei progetti, il Comune è pronto a considerarli”. Basta con le chiacchiere della destra che ha affossato Como: per lo stadio Sinigaglia serve una concessione di lungo periodo come già proposto dalla candidata sindaco Barbara Minghetti, che ha da tempo preso in mano la questione stadio, tant’è che ha coinvolto un sindaco capace come Gori nel dibattito. Punto. Basta con i “rattoppi” per tirare avanti, dal costo di centinaia di migliaia di euro (400mila solo per la messa a norma per l’ampliamento del numero degli spettatori per la prossima stagione): diamo al Como 1907 le condizioni e le garanzie per investire in modo certo sul Sinigaglia. E mi rivolgo direttamente al Senatore Butti (che non sapevamo essere il candidato a sindaco di Como): troppo facile dire che il nostro stadio è bello e prezioso senza poi lavorare davvero per tutelarlo e per tutelare i tifosi. Le chiacchiere purtroppo sono del centrodestra (che in cinque anni al potere ha saputo aprire un dibattito sullo stadio e un ufficio per il PNRR solo nelle ultime settimane di mandato), non di chi avanza proposte ragionevoli per permettere la cura che il Sinigaglia merita per il suo valore storico e sportivo” dichiara Stefano Fanetti, capogruppo PD in Comune a Como.

“Per l’ennesima volta, Fratelli d’Italia ci porta al paradosso, come se non fossero stati mai al governo della città. Nel 2020, l’assessore all’Urbanistica Butti presenta un fantasioso Masterplan per la Ticosa. Un piano che due anni dopo viene insabbiato e accantonato dalla stessa amministrazione che l’aveva prodotto. Accantonamento costretto, ricordiamo, anche dal fallimento clamoroso della Giunta Landriscina nel completare la bonifica dell’ex Ticosa. Oggi Fratelli d’Italia rispolvera il master plan bocciato per farci campagna elettorale. È vero che fare e disfare è sempre lavorare ma un minimo di coerenza, no? Ricordiamolo ancora una volta: Fratelli d’Italia per gli scorsi 5 anni ha giocato un ruolo importante in maggioranza e di “cantonate” ne ha collezionate una lunga serie. Prima c’era il master plan affossato, appunto, poi l’autosilo al Collegio Gallio bocciato da tutto il consiglio. Scegliere un candidato-fotocopia di Landriscina non basta per prendere le distanze dai pasticci fatti in cinque anni. Significa prendere in giro i comaschi e questo non è tollerabile” dichiara Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico di Como. 

Questa mattina la Camera ha approvato il decreto-legge, già licenziato dal Senato, che contiene un complesso di misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana (PSA)una malattia virale, non trasmissibile all’uomo, altamente contagiosa, che colpisce i suidi, domestici e selvatici, spesso in modo letale”. Lo fa sapere la deputata comasca del Partito Democratico, Chiara Braga a margine delle operazioni di voto che hanno visto il decreto approvato in via definitiva con 316 voti favorevoli, 2 contrari e 43 astenuti.

“Un provvedimento fortemente da tutti i territori italiani, per i rischi connessi a questo virus e al fatto che possa facilmente allargarsi e contaminare anche altre aree produttive e allevamenti suinicoli, portando al collasso un’intera filiera, che rappresenta una straordinaria parte del più generale settore agricolo del nostro Paese”.

“Come Partito Democratico – continua l’esponente Dem – abbiamo condiviso e sostenuto l’iniziativa assunta dal Governo per affrontare questa emergenza, giudicando molto positiva la possibilità riconosciuta al Commissario straordinario di chiedere allo Stato di intervenire in via sostitutiva nel caso le Regioni risultino inadempienti. Allo stesso tempo, però, abbiamo sottolineato la necessità di una iniziativa governativa altrettanto urgente per affrontare l’eccessiva presenza di cinghiali selvatici nei nostri territori, di milioni di capi che provocano danni all’agricoltura e una incidentalità stradale assolutamente rilevante, con il rischio concreto che possano produrre ulteriori infezioni”.


“Un tema rilevante, di grave emergenza che da anni tocca e devasta anche il territorio comasco per il quale i provvedimenti messi in campo da Regione Lombardia risultano modesti e tardivi rispetto alle dimensione che ha già preso il fenomeno della diffusione dei cinghiali nel nostro territorio, anche in vista del concreto pericolo di contagio da peste suina africana”.

“Dopo più di 9 mesi dalla sua apertura, gli ascensori della stazione di Como-Camerlata non funzionano. Così si danneggia il diritto alla mobilità di chi ha un qualsiasi tipo di difficoltà motoria. Quel che è peggio è che non è la prima volta che il Partito Democratico di Como denuncia questi gravi disservizi eppure nulla è cambiato” denuncia il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.
“Una persona con difficoltà motorie che scende dal treno a Camerlata rischia di rimanere bloccata sulla banchina. Viceversa, chi vuole scendere al proprio binario non ne ha la possibilità. A ciò si somma il fatto che l’ascensore tra i binari 4 e 6 della stazione San Giovanni non funziona e non ha mai funzionato dal giorno della sua installazione, più di due anni fa. Una situazione del genere, riportata anche da organi di stampa del vicino Canton Ticino, non è più tollerabile. Chiediamo al sindaco Landriscina di confrontarsi nuovamente con RFI e di inviare una segnalazione ufficiale al Garante per i diritti delle persone con disabilità di Regione Lombardia per risolvere il prima possibile questo problema. Non stiamo garantendo ai nostri concittadini con mobilità limitata la possibilità di spostarsi con la stessa facilità che invece viene data a tutto il resto della popolazione. È vergognoso” conclude il consigliere.

Como, 29 marzo 2022

Le istituzioni