Il Partito Democratico di Como, nella giornata del 19 dicembre, inizierà una campagna di informazione nei quartieri di Como circa le modalità di richiesta dei buoni spesa messi a disposizione del Comune di Como dal Governo con il Decreto Ristori Ter.

“Il Governo ha stanziato per il Comune di Como ben 437 mila euro in buoni spesa destinati ai cittadini appartenenti alle fasce più esposte della popolazione che hanno scontato il colpo più duro portato dalla crisi Covid – dichiara il segretario cittadino del Partito Democratico, Tommaso Legnani – come Partito Democratico ci stiamo impegnando affinché nessuno rinunci a chiedere aiuto: vogliamo evitare che chi ha diritto ai buoni spesa non faccia domanda per una mancata comunicazione da parte del Comune o per la difficoltà a seguire la procedura burocratica. Abbiamo quindi deciso di aiutare i comaschi in difficoltà nella maniera più capillare possibile:”.

“Attraverseremo i quartieri per distribuire dei volantini informativi con tutti i dettagli necessari per l’ottenimento dei buoni: chi sono le categorie interessate, come inoltrare la domanda, fino a come scaricare il buono e spenderlo nei negozi o nelle farmacie – spiega Elide Greco del Partito Democratico di Como – le risorse sono ingenti e devono arrivare a tutti quelli che ne hanno bisogno. Nessuno escluso”.

“Forse è il caso che il Comune di Como sia franco sul progetto della dorsale dei Pellegrini: non c’è e non c’è mai stata la voglia di realizzare l’opera. Sono passati tre anni e mezzo e l’assessore Gervasoni ha l’audacia di dirci che il progetto così com’è non realizzabile per le complicazioni date dal passaggio della ciclopedonale attraverso Villa Olmo o per a questione posteggi in via Mentana” dichiarano gli esponenti del Partito Democratico, Gabriele Guarisco, consigliere comunale, e Tommaso Legnani, segretario cittadino.

“Vorremmo ricordare all’assessore che la giunta a cui appartiene non solo ha avuto tempo per risolvere i due suddetti nodi. Il Comune ha facoltà di cambiare tempi di apertura e regole del parco di Villa Olmo per permettere il passaggio delle biciclette. Via Mentana presenta alcune criticità da tempo legate alla questione posteggi. Ma tre anni e mezzo di tempo sarebbero stati più che sufficienti per trovare delle soluzioni, se ci fosse stata la volontà” continuano i Dem.

“Ora rischiamo di perdere i contributi regionali per il progetto e sappiamo che la Giunta non coprirà il buco che loro stessi hanno generato perdendo tempo. L’assessore Gervasoni parla di costi lievitati che non possono permettere la realizzazione dell’opera ma l’ironia triste di quest’ultima affermazione è che la Giunta Landriscina ha approvato il progetto definitivo con un piano economico per € 2.808.504,84 nel giugno del 2019. Chissà di quali costi aggiuntivi parla. Sarebbe invece il caso di parlare del fatto che il Comune ha buttato via un’opportunità d’oro per il semplice capriccio di non realizzare un’opera voluta da una giunta precedente ma di colore politico diverso. Un’idea buona di una giunta di centro-sinistra rimane buona anche sotto una giunta di centro-destra specie se già finanziata”.

“Neve a dicembre…una circostanza troppo strana per predisporre spargisale, spazzaneve ed evitare che il caos si scatenasse sulle strade della città. Vero? Evidentemente sì, almeno per il Comune di Como” interviene il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Fanetti, commentando i disagi causati dalla nevicata di oggi.

“Che la viabilità a Como impazzisca per una nevicata è totale follia. Dov’è la preparazione che una città capoluogo dovrebbe avere per questo tipo di eventi naturali che non sono né straordinari né impossibili da gestire? Da almeno tre giorni si parla di possibili nevicate ma a giudicare dai camion incastrati e auto incolonnate su tutte le principali strade comasche, il Comune di Como si è fatto di nuovo cogliere di sorpresa” si chiede Fanetti.

“La sorpresa deve essere stata invece minima per i comaschi abituati alla pasticciona gestione di tutto ciò che è leggermente fuori dall’ordinario da parte della Giunta Landriscina. Rimane comunque inspiegabile, perché previsioni meteo alla mano, non è stato fatto il possibile per evitare tutto questo. Perché ogni anno, ogni volta che il tempo peggiora, ci troviamo a doverci arrendere a qualche fiocco di neve? È il caso che il Comune di Como lo spieghi ai cittadini bloccati in Napoleona o che hanno impiegato ore per spostarsi da un lato all’altro di una città lasciata allo sbando” conclude Fanetti.

“Per i Comuni della provincia di Como saranno disponibili altri 3,4 milioni di euro in buoni spesa erogati entro questa settimana dal Governo a favore di cittadini e famiglie bisognosi di sostegno di fronte alla terribile crisi sociale ed economica portata dal Coronavirus. Questa somma viene messa a disposizione con il Decreto Ristori Ter, un’ulteriore e importante sforzo del Governo che fornisce a tutte le famiglie italiane un’altra tranche da 400 milioni di euro in buoni spesa che riconferma le misure già adottate lo scorso marzo, oltre a fornire ulteriori indennizzi a fondo perduto per le attività produttive e commerciali penalizzate dall’istituzione di zone rosse o arancioni dopo il Dpcm del 3 novembre” dichiara Federico Broggi, segretario provinciale del Partito Democratico di Como.

“Nel dettaglio, per dare un’idea dello sforzo in atto sul territorio, il Comune di Como riceverà nuovamente 437 mila euro da erogare tra i propri cittadini. Cantù potrà disporre di 212 mila euro. A seguire, Mariano Comense potrà distribuire 133 mila euro in buoni spesa, Erba 86mila euro, Olgiate Comasco 72mila euro, Lurate Caccivio 57mila euro, Lomazzo e Fino Mornasco potranno contare su risorse per 52mila euro ciascuno. Turate avrà 50mila euro a disposizione e Porlezza potrà disporre di 45mila euro. È bene precisare che ogni Comune comasco riceverà le risorse necessarie per sostenere le fasce più fragili della propria popolazione. Si conferma così l’impegno del Governo a non lasciare le amministrazioni comunali e i sindaci soli nel proteggere le proprie comunità di fronte alla pandemia” conclude Broggi.

di Chiara Braga e Nicola Oddati via Immagina.eu

“Ha vinto una squadra, una comunità, la passione. Non si vince da soli, sempre insieme”. Questa parole del nostro Segretario Nicola Zingaretti sintetizzano meglio di ogni altre il risultato delle elezioni del 20 e 21 settembre. A qualche ora di distanza dal consolidamento dei dati possiamo provare a guardare a quello che abbiamo alle spalle e soprattutto a quello che abbiamo dinnanzi a noi. Contro le peggiori previsioni e le caricature di molti osservatori il PD ha incassato un’affermazione importante in queste elezioni, grazie alla compattezza e all’orgoglio di una comunità che ha combattuto in queste settimane come non faceva da tempo, con tenacia, passione e unità. 

Le belle vittorie in Toscana, Puglia e Campania ci dicono questo. E anche le sconfitte nelle altre Regioni, dove il PD è stato sempre protagonista con la forza e la generosità dei suoi candidati e delle sue candidate. In tante città si sono già affermati o sono stati riconfermati Sindaci capaci; in moltissime realtà il PD è competitivo nei prossimi ballottaggi, riuscendo a riaprire partite che qualcuno voleva date per perse in partenza. Non nascondiamo la delusione delle sconfitte e il rammarico di non essere riusciti a costruire con le forze che già condividono con noi l’esperienza del Governo nazionale alleanze più larghe, che avrebbero potuto scrivere un finale diverso e vincente.

In tutte le competizioni però il Partito Democratico è stato centrale e determinante nel costruire l’alternativa alle destre. Altro che subalternità o spirito rinunciatario; in tutte i contesti il PD ha messo in campo serietà e lealtà, anteponendo sempre al proprio interesse particolare l’obiettivo di costruire la proposta più forte e credibile per battere le destre.

Quanti pensavano di costruire la propria affermazione sulle divisioni e sui distinguo è stato smentito dalle urne, così come chi come scommetteva sul trionfo incontrastato della destra a trazione leghista.  

Ma nulla di tutto questo è accaduto per caso. In questi mesi, di fronte alla prova durissima dettata dall’epidemia e della sue enormi ricadute economiche e sociali, il Partito Democratico ha scelto con nettezza da che parte stare: dalla parte delle persone (non a caso era questo lo slogan delle nostra campagna elettorale) per aiutarle a fronteggiare le difficoltà e a rialzarsi dalla crisi, con gli interventi economici e le misure di protezione che hanno caratterizzato i provvedimenti di questi mesi; dalla parte dell’Europa che siamo riusciti a cambiare, grazie all’azione del nostro Governo e dei nostri rappresentanti a Bruxelles, nella direzione della solidarietà e di una nuova stagione di crescita sostenibile e inclusiva. I cittadini hanno riconosciuto e premiato la serietà e la determinazione del PD, contrapposta a una destra sovranista che ha visto sgretolare la propria retorica antieuropeista di fronte al passaggio storico raggiunto a luglio 2020 con l’approvazione del programma Next Generation EU.   

Il risultato di questa tornata amministrativa acquisisce quindi un forte valore politico, perché consegna al Partito Democratico una centralità e una responsabilità ancora più significative. La sfida dell’utilizzo efficace delle risorse imponenti che arriveranno all’Italia attraverso il Recovery Fund e gli altri canali di finanziamento europeo è la nostra prima ossessione. Non si tratta solo di affrontare i problemi generati dall’emergenza sanitaria, bensì di aggredire debolezze e ritardi strutturali del nostro Paese.

Digitalizzazione, rivoluzione verde, infrastrutture, istruzione, formazione, equità sociale, di genere e territoriale, salute sono le missioni da perseguire per rilanciare la crescita su basi radicalmente nuove e ridurre le disuguaglianze. Dobbiamo essere all’altezza di questo passaggio e presentare nei tempi dovuti all’Europa un Piano che sia frutto di un patto con le forze economiche, del lavoro e della società e che si deve accompagnare a riforme importanti, quella del fisco, del lavoro, della pubblica amministrazione e della giustizia.

Dobbiamo imparare dal passato recente e attivare tutti gli strumenti disponibili, a partire da MES, per rafforzare la nostra sanità pubblica, bene comune per eccellenza di cui l’intero Paese ha riscoperto l’inestimabile valore. Portare a compimento l’impegno a riscrivere le norme che governano il fenomeno dell’immigrazione, modificando subito i decreti sicurezza che hanno prodotto già troppi danni. Avviare una stagione finalmente possibile di riforme istituzionali; con questo spirito e forti delle nostre proposte abbiamo contribuito alla consultazione referendaria per la riduzione del numero dei parlamentari e abbiamo lavorato perché riprendesse l’iter parlamentare dei provvedimenti necessari a dare organicità al funzionamento delle istituzioni.

Sono questi i fronti su cui il Partito Democratico intende investire tutto il capitale politico che è emerso da questo importante passaggio elettorale; anche nel rapporto con il nostro Governo che è ora nelle condizioni di agire con più efficacia e decisione, in quadro oggettivamente più stabile. Non ci interessano il chiacchiericcio inutile e le ricostruzioni di manovre di potere che qualcuno pensa ancora di poter alimentare. Per il Partito Democratico esistono i destini delle ragazze e dei ragazzi di domani, i diritti delle persone a costruire un presente più giusto, le necessità delle imprese e dei lavoratori che ogni giorno aiutano l’Italia a rialzarsi da questa terribile crisi.   

Anche per questo combatteremo, ancora una volta, nei prossimi giorni, nelle città che sono impegnate nella sfida dei ballottaggi, chiedendo a tutta la comunità delle democratiche e dei democratici di sentirsi parte d questa battaglia: per costruire, a partire dei territori, un altro pezzo di futuro.  

“Dobbiamo continuare a sostenere i bar e ristoranti della nostra città che stanno ancora risentendo del durissimo colpo inferto dal lockdown: il Comune di Como provveda ad estendere l’esenzione della tassa di occupazione di suolo pubblico oltre il 31 ottobre e pensi a una proroga anche per il 2021” così dichiara Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico di Como. 

“Nel Decreto agosto è già prevista una proroga dell’esenzione Tosap fino al 31 dicembre, Il Comune di Como oltre a recepire la proroga, come fatto dal sindaco di Milano, Beppe Sala, dovrebbe pensare a sgravare gli esercenti dalla tassa anche nel 2021. Inoltre, visto che andiamo verso la stagione fredda, si pensi anche a uno snellimento delle procedure per il rilascio dei permessi per la posa di “funghi” per il riscaldamento esterno”.

“Permettere l’utilizzo di spazi all’aperto non solo sostiene chi tra i proprietari di bar e ristoranti ha visto il proprio volume d’affari ridursi drasticamente, mettendo a rischio anche il tessuto economico comasco e la stabilità dei bilanci di famiglie dei lavoratori. L’uso gratuito dello spazio pubblico permette anche il distanziamento sociale e, in definitiva, tutela la sicurezza e la salute della cittadinanza” conclude Legnani.

Il 26 di settembre si avvicina e il rischio che Como venga tagliata a metà da passaggi a livello chiusi per tempi interminabili a causa di un nuovo sistema di sicurezza sarà purtroppo realtà.

Regione Lombardia ha una responsabilità diretta nel caos che andrà a verificarsi e l’Assessore regionale ai trasporti, Claudia Terzi, deve risponderne davanti a tutti i comaschi  la cui quotidianità verrà complicata dalle sbarre abbassate di un passaggio ferroviario. Specialmente dopo il vertice tenutosi ieri a Roma tra Ministero dei Trasporti, Regione, Comune di Como e Ferrovie Nord e l’agenzia per la sicurezza Ferroviaria che si è risolto in un nulla di fatto. Per questo presenterò un’interrogazione ad hoc per fare chiarezza sulla questione. Perché Ferrovie Nord ha comunicato l’insorgere del problema con così poco preavviso? Regione sta davvero intrattenendo un confronto produttivo con Comune, Ferrovie Nord e il Ministero dei Trasporti?

E soprattutto, che strategia e con quali risorse il Pirellone intende adottare per mitigare l’impatto che le chiusure dei passaggi avranno sulla vita di migliaia di comaschi?Orma mancano poco meno di due giorni all’entrata in vigore dei nuovi sistemi di sicurezza responsabili dei ritardi. Almeno Regione si degni di fornire delle possibili soluzioni ai cittadini messi in difficoltà dall’operato proprio e di Ferrovie Nord. E’ il minimo: un atto dovuto nei confronti di una città che rischia di essere messa in ginocchio.

Angelo Orsenigo

Oltre ad appiccare roghi per bruciarli esiste un’altra pratica illecita altrettanto subdola e odiosa per far scomparire nel nulla quei particolari rifiuti che, per varie ragioni, la prima di natura economica, non si vogliono immettere nel ciclo regolare dello smaltimento, quella dell’interramento.

E proprio di interramento si deve parlare per quanto scoperto nella città di #Cantù, in provincia di Como, dove qualche giorno fa le forze dell’ordine locali insieme ai tecnici dell’Arpa, sulla base di un’indagine già avviata lo scorso febbraio dalla Procura di Como, hanno proceduto a dissotterrare in un’area privata grande quanto due campi da calcio a due metri di profondità una significativa quantità di “rifiuti speciali”: autobloccanti, materiale ferroso, polistirolo, blocchi di catrame, pezzi di pluviali in plastica, blocchi di calcestruzzo, vetro, materiale di risulta edilizia e sei taniche contenenti un liquido scuro, schiumoso e oleoso.Certamente andrà analizzata meglio la natura delle sostanze e dei materiali ritrovati, tuttavia resta lo sdegno per il gesto illegale compiuto ai danni dell’ambiente che ci circonda e protegge.

Una città che distrugge e contamina il proprio suolo, il proprio ambiente distrugge sé stessa e i propri abitanti. Un ringraziamento sentito va alle forze dell’ordine grazie all’impegno delle quali si è riusciti a fare luce su questa desolante vicenda ambientale.

Chiara Braga

di Silvia Roggiani su Immagina.eu
La Regione Lombardia spostato 30 milioni dalle risorse pubbliche ai fondi immobiliari: oneri in gran parte utilizzati dall’amministrazione comunale per investimenti nei quartieri periferici della città.

La legge regionale favorisce nuovo cemento e ulteriore consumo di suolo, in barba al Pgt approvato dal Comune di Milano e anche alle nuove regole che impongono di rimuovere gli stabili abbandonati. Infatti, mentre il Comune – se hai lasciato un immobile abbandonato – ti obbliga a recuperarlo o demolirlo entro 18 mesi, adesso se lo hai abbandonato da più di 5 anni Regione ti regala addirittura un 20% di volumetrie.

Ma, purtroppo, questa legge ha effetti negativi anche in tanti comuni della Città metropolitana, favorendo una deregulation dove gli investimenti e l’attenzione alle regole è particolarmente necessaria per garantire uno sviluppo di qualità, e non di quantità, nell’interesse dei cittadini.

Insomma, è chiaro come di fondo ci sia una concezione opposta dello sviluppo del territorio. Per l’amministrazione comunale da gestire tenendo conto delle sue diverse specificità ed esigenze, valorizzando il verde e l’edilizia convenzionata, per chi governa la Lombardia facendo prevalere il principio del “pagare meno ed edificare di più”.
Ha assolutamente ragione l’assessore Pierfrancesco Maran: questa Regione è guidata da persone senza idee, visione e capacità di andare oltre piccole furbizie economiche.
Destra e Lega al governo della Lombardia continuano a fare danni al territorio e ai cittadini, minacciandone qualità della vita e salute.

Mentre il PD e l’amministrazione comunale lavorano per portare avanti uno sviluppo sostenibile che ha a cuore il futuro, invece, Regione va nella direzione opposta e contraria, perfino dei lombardi.

Le istituzioni