“La commissione consiliare chiesta dalle minoranze sulle chiusure scolastiche non ha fatto la minima chiarezza su quali e quante scuole comasche chiuderanno. Purtroppo le dichiarazioni  indefinite e generiche che la giunta ha dato nelle scorse settimane hanno provocato panico e le informazioni altrettanto poco definite date ieri non dissipano la preoccupazione. L’unica cosa chiara è che la giunta vuole ridurre i plessi” dichiarano Patrizia Lissi, capogruppo PD a Palazzo Cernezzi, e Gabriele Guarisco, consigliere Dem, commentando l’esito della commissione consiliare dedicata al piano di razionalizzazione scolastica prevista dall’amministrazione Rapinese.

“Limitarsi a chiudere avrà un impatto sulla vita delle nostre comunità e dei nostri quartieri, dove ogni istituto svolge un fondamentale ruolo sociale. Il timore è che si creino studenti di serie A, che continueranno a frequentare il proprio istituto, e di serie B, che dovranno spostarsi altrove. Accorpare i plessi di uno stesso quartiere, senza privare quindi un’area della scuola, sarebbe la razionalizzazione vera, qualora i dati indicassero questa possibilità –  commentano Lissi e Guarisco – “Lasciateci lavorare” dice l’assessore Roperto. Noi diciamo che occorre lavorare insieme con famiglie, operatori delle scuole e cittadini. Per questo continueremo a chiedere assemblee sul tema che coinvolgano tutto il territorio. Vogliamo sapere in che modo il Comune ha intenzione di affrontare il nodo trasporti che inevitabilmente si creerà con centinaia di famiglie e studenti costretti a un tragitto casa-scuola più lungo. Vogliamo che sia affrontata anche la questione occupazionale: che cosa succederà al personale dei plessi chiusi? E sempre sul tema scuola, deve essere fatta chiarezza sul punto unico di cottura e sul futuro dei lavoratori attualmente impiegati nella struttura. Non ultimo, vogliamo conoscere il piano del Comune per il nido di Albate, destinato a una chiusura prolungata calata dall’alto senza dialogo con le famiglie, e per lo spostamento della materna di Via Acquanera. La scuola è una cosa seria e noi non ci fermiamo”.

“Chiediamo chiarezza sulle ragioni e sulle valutazioni tecniche che motivano un piano drastico di razionalizzazione come quello avanzato dall’assessore Roperto e dall’amministrazione Rapinese” dichiara Patrizia Lissi, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale a Como.

“Chiediamo che l’assessore Roperto convochi una commissione dedicata dove possa esporre i dati e le valutazioni tecniche anche in presenza dell’assessore ai lavori pubblici Ciabattoni. Invitiamo poi l’amministrazione Rapinese ad aprire un dialogo pubblico con i genitori riguardo il piano. Mi metto nei panni delle famiglie comasche: apprendere una notizia di questa portata con così pochi dettagli deve essere estremamente difficile. La razionalizzazione andrà a interessare maggiormente le periferie, tra l’altro, anche con pesanti ripercussioni sul trasporto dei bambini verso la Convalle. C’è un piano per limitare l’impatto di queste decisioni sulla vita cittadina?  – continua Lissi – In aggiunta, chiedo che vengano date delle risposte sul caso dell’asilo Sant’Elia. Da troppo tempo l’asilo giace chiuso in seguito ai lavori di ristrutturazione: a che punto siamo? Che progetto c’è per il futuro?” conclude la capogruppo.

“La copertura del pavimento del Broletto per eliminarne il dislivello rispetto a piazza del Duomo non si farà: il risparmio per le finanze pubbliche sarà ingente, di ben 300mila euro, inizialmente previsti per un’opera inutile a cui ci siamo già opposti in passato e che avrebbe fatto perdere la visibilità al monumento. Inoltre il Comune di Como dovrà impegnarsi a stanziare risorse per il recupero del patrimonio di edilizia pubblica non solo a partire dal piano delle alienazioni del patrimonio comunale ma anche con le altre risorse dell’ente. Due obiettivi importanti ottenuti con i nostri contributi al Documento unico di programmazione votato questa settimana in consiglio comunale. Ora ci aspettiamo che questi trovino una più concreta realizzazione nei prossimi mesi, a partire dalla fase di approvazione di bilancio” commentano Patrizia Lissi, capogruppo PD in consiglio comunale a Como, Stefano Fanetti, Gabriele Guarisco, Stefano Legnani, consiglieri comunale Dem.

“Purtroppo però la maggioranza si è opposta a numerose altre proposte del Partito Democratico che riteniamo ugualmente importanti per la città. Abbiamo chiesto che il personale attualmente impiegato nelle mense scolastiche rimanga alle dipendenze del Comune anche in caso di privatizzazione del servizio. Abbiamo chiesto la sistemazione del cimitero di Rebbio, con l’apertura del cancello su via Ennodio per il passaggio delle persone con disabilità. Abbiamo anche proposto il rilancio delle assemblee di zona per favorire la partecipazione attiva dei cittadini. E poi: l’inserimento nel documento dell’obiettivo della piena fruibilità da parte dei cittadini del Parco dell’ex Ospedale Psichiatrico del San Martino, il pieno recupero funzionale dell’Ostello di Villa Olmo, la razionalizzazione degli infopoint in un punto informazioni unico al Broletto. Abbiamo anche chiesto interventi specifici per l’installazione di dispositivi di sicurezza di base (cancelli, citofoni, porte di sicurezza) negli immobili di edilizia pubblica” aggiungono i consiglieri.

Tra gli ordini del giorno Dem rifiutati dalla maggioranza, due particolare riguardavano il trasporto pubblico locale e il ripristino del collegamento autobus per le aree di Baraggia e Via Ninguarda ad Albate: “Le nostre richieste – respinte, purtroppo –  provengono direttamente dai residenti. Bene vedere che la nuova giunta abbia assicurato, dopo che l’abbiamo sollecitata nell’ultima seduta del consiglio comunale, che la questione verrà portata sul tavolo di confronto con l’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale. Ma non ci basta questo: continueremo a spingere perché si proceda il prima possibile con il finanziamento del servizio e la risoluzione degli altri aspetti tecnici per l’attivazione del servizio. E lo stesso vale per quanto riguarda per l’altro collegamento autobus, tra Sagnino e Ponte Chiasso, su cui avevamo chiesto l’impegno comunale – aggiunge il gruppo consiliare del PD, concludendo – In linea generale vediamo una maggioranza che ha votato contro queste proposte di buon senso che offrivano delle risposte alle istanze di tanti cittadini. Ma non ci fermeremo davanti ai no: siamo determinati a portare avanti queste e molte altre battaglie”.

Venerdì 16 settembre alle ore 21.00 nel Salone dei convegni di Piazza Marconi a Cantù si terrà l’evento dal titolo “La riforma degli ITS: opportunità di formazione, crescita e lavoro per i nostri giovani”, organizzato dal Circolo del Partito Democratico di Cantù.

Prenderanno parte al panel Chiara Braga, deputata PD e candidata alla Camera, Serse Soverini , deputato PD e promotore della riforma ITS, Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Milano Lombardia, responsabile del Dipartimento Mercato del Lavoro, Politiche Attive, Welfare e Politiche Contrattuali PA, Rosaria Majetta, Segretaria Cgil Como Camera del Lavoro Territoriale – Area istruzione e formazione, Paolo Giacon, direttore regionale Ente di formazione CNA Lombardia, Filippo Di Gregorio, dirigente scolastico IIS e consigliere comunale PD Cantù.

Saranno presenti anche Luca Monti e Aurora Longo, candidati all’uninominale di Camera e Senato del collegio territoriale.

“Ormai a Como è caos tamponi su tutta la linea. Al vecchio Sant’Anna di via Napoleona negli ultimi giorni non si poteva ottenere un appuntamento in tempi rapidi tramite il sito di prenotazione tamponi scuola. Questa mattina addirittura lo stesso risultava inattivo. Per accorciare i tempi l’unica soluzione è andare in altre strutture della provincia, a decine di chilometri da Como. Ancora una volta, il risultato inevitabile è che se vuoi un tampone subito devi rivolgerti al privato a pagamento. Altrimenti aspetti o ti metti al volante. È così che tuteliamo famiglie e studenti? Dopo due anni così difficili è questa l’organizzazione che siamo riusciti a mettere in campo? E se fare un tampone equivale ad attraversare la provincia, avere un appuntamento per la terza dose di vaccino Covid non è certo un’impresa più semplice. Se vivi a Menaggio, vieni mandato a Erba o Lecco. Se vivi nella zona di Cantù vieni mandato a Erba, se non addirittura a Lecco. Se invece hai la fortuna di essere indirizzato verso via Napoleona a quel punto bisogna attendere più di un’ora per avere la propria dose. Cambiando vaccino, la storia è la stessa: l’anti-influenzale per i bimbi tra i sei mesi e i due anni non è prenotabile al vecchio Sant’Anna. Si viene mandati ancora una volta lontano se non fuori provincia. Vista la situazione tra tamponi e vaccini, il vecchio Sant’Anna è per caso a corto di personale per gestire questi compiti fondamentali per la prevenzione Covid e non? Presenterò un’interrogazione all’assessore Moratti per sollecitare una pronta risposta di Regione Lombardia a questi disservizi intollerabili. Anche questa è una sanità di territorio che manca in un sistema che non serve i bisogni dei cittadini. Giunta e maggioranza in Consiglio Regionale possono pure acclamare la loro non-riforma sanitaria come un passo avanti. Sul territorio caos e disorganizzazione continuano” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo.

“La situazione del plesso scolastico di Albate è sempre più preoccupante. Quando a inizio settembre in Consiglio comunale avevo posto agli assessori competenti la questione delle infiltrazioni di acqua nelle aule del secondo piano mi è stato risposto che si sarebbe intervenuto rapidamente e comunque entro la fine di settembre, se le condizioni metereologiche avessero assistito. Siamo a ottobre, il mese di settembre è stato essenzialmente di sole: però, dopo le piogge di questi giorni, vediamo che il problema si è esteso, perché ad essere coinvolte ora sono anche classi del primo piano e non solo quelle del secondo. Inoltre, permane l’impossibilità di utilizzare una delle due palestre dell’istituto, anch’essa danneggiata dalle infiltrazioni, così che i nostri ragazzi, che hanno affrontato tutti i disagi della pandemia, della DAD e dell’isolamento in casa, si trovano ad affrontare le lezioni da “sfollati” nella loro stessa scuola e in più sono impediti a riprendere l’attività fisica e sportiva. Allora è necessario chiarire che cosa è stato fatto nelle scorse settimane e che cosa s’intende fare ora e, ancor di più, in che tempi: che devono essere ristrettissimi. In città il comune ha aperto diversi cantieri, in queste settimane: possibile che non sia stata individuata come priorità quella di rimettere la scuola di un quartiere come Albate in condizioni di accogliere decentemente i nostri ragazzi e bambini? Su tutto questo è urgente che gli assessori diano risposte e si assumano impegni precisi, anche attraverso un momento di informazione e confronto, come richiesto ora dai genitori” dichiara Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Partito Democratico in Comune a Como. 

“Non possiamo che essere soddisfatti: con un grosso aiuto da parte del Governo, Regione Lombardia ci ha ascoltati e ha aggiunto 9 milioni di euro di fondi propri sulla Dote Scuola. A questo punto, ci auguriamo che le 1841 famiglie comasche e le 45 mila famiglie lombarde che erano state ammesse, ma non finanziate, ricevano tutte un contributo per l’acquisto di libri di testo, materiale didattico, tecnologia” dichiara Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, che proprio martedì scorso aveva denunciato l’esclusione di migliaia di famiglie lombarde dalla misura regionale.

“Ricordo che l’assessore regionale all’Istruzione aveva ammesso candidamente che in alcune province quasi il 50 per cento delle famiglie non aveva ricevuto i finanziamenti del bando Dote scuola – Materiale didattico. Abbiamo sollecitato la Giunta Fontana a intervenire – prosegue Orsenigo –. Soprattutto, l’errore quest’anno era stato quello di aver tenuto aperto il bando per un periodo più breve del solito. Ma il problema vero stava nel fatto di non aver postato a bilancio più risorse proprie, adeguandosi anche ai fondi aggiuntivi messi in campo in questi mesi dagli ultimi governi e destinati alle scuole per sostenere con strumenti digitali le famiglie sprovviste e meno abbienti”.

“Bene quindi le risorse aggiuntive. Ma Regione Lombardia può fare ancora di più per tutelare in tutto e per tutto il diritto allo studio degli studenti lombardi con libri gratis anche per medie e superiori e trasporti pubblici gratuiti per gli under-26, senza contare la necessità di intavolare politiche attive per l’inserimento lavorativo post-laurea. Dove c’è volontà c’è possibilità. Regione Lombardia si attivi per il futuro dei nostri studenti” conclude il consigliere comasco.

“Guardiamo con preoccupazione alla situazione della scuola di piazza IV novembre ad Albate. Gli interventi di riparazione del tetto, che sono partiti dopo un mese dall’allagamento del plesso, ora devono proseguire rapidamente, anche per ridurre al massimo la durata della situazione di difficoltà nella quale le lezioni inizieranno. Alcune classi, almeno al principio, infatti avranno problemi di spazio e diversi laboratori non potranno essere utilizzati: quindi le lezioni rischiano di essere pesantemente condizionate. Una situazione ingiusta per gli studenti dopo due anni travagliati a causa dell’emergenza COVID.  Bisogna essere chiari anche su tempi di recupero della palestra, per cui al momento non ci sono elementi: è una struttura necessaria per la scuola e pure per le associazioni sportive del quartiere. Infine occorre pensare, al di là delle manutenzioni urgenti, a una riqualificazione sostanziale del plesso che ormai dimostra tutti i suoi limiti e che fatica a reggere le condizioni atmosferiche: che siano il freddo – come accaduto due anni fa con il distacco dei controsoffitti nelle aule delle elementari – o la pioggia – come successo a luglio – lasciando alunni, insegnanti e famiglie in una situazione d’incertezza e fatica. L’amministrazione Landriscina deve intervenire e in fretta. Dare per tempo ai ragazzi di Albate un posto sicuro e confortevole dove studiare e imparare dovrebbe essere una priorità per qualsiasi giunta. Non per quella Landriscina evidentemente” dichiara il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.  

“Sono 1.841 le famiglie nella provincia di Como che non hanno ricevuto i finanziamenti del bando Dote scuola – Materiale didattico per l’acquisto di libri di testo e dotazioni tecnologiche, nonostante siano state ammesse alla misura. Parliamo del 36% dei richiedenti. In altre province sono quasi il 50% e in tutta la Lombardia il totale ammonta a 45.980 studenti lasciati senza sostegno. Non è accettabile. Regione intervenga subito stanziando ulteriori e sufficienti risorse” è il commento del consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo, alla risposta data dall’assessore Sala alla question time del Pd sul tema, questa mattina, in aula.

“Sicuramente la crisi seguita alla pandemia ha spinto molte più famiglie a partecipare alla Dote, rispetto agli anni scorsi, e non è comprensibile, né ha aiutato, la scelta di aver tenuto aperto il bando per un periodo di tempo più limitato del solito – prosegue Orsenigo – Sono tante le persone che hanno bisogno di questo sostegno e che ci hanno segnalato la difficoltà di accedervi. E noi abbiamo sempre chiesto in sede di bilancio di incrementare le risorse a carico di Regione Lombardia”.

Sulla ripetuta critica di Sala al Governo a proposito di un insufficiente riparto statale, il consigliere dem sottolinea che “il Governo, oltre a stanziare risorse specifiche per questa misura, ha, nel corso dell’anno, messo a disposizione risorse aggiuntive per l’acquisto di strumentazioni digitali, quindi uno sforzo in più c’è stato. Serve, piuttosto, maggiore collaborazione. È necessario aumentare la posta messa a bilancio dalla Regione ed è quello che noi chiederemo. Voglio ricordare che in Lombardia sono cresciuti i cosiddetti Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano, e spesso questo avviene anche perché le famiglie non riescono a sostenere le spese per gli studi. Lasciare fuori quasi 46mila studenti lombardi e non finanziare, come ci ha detto l’assessore, dal 36 al 47 per cento delle richieste, a seconda della provincia, non è assolutamente accettabile”.

“Regione Lombardia deve finalmente scendere in campo in modo risolutivo. Rilancio con urgenza la mia proposta a questa amministrazione: servono libri gratis per medie e superiori, trasporti pubblici gratuiti per gli under-26 come già fatto in altre regioni, politiche attive del lavoro e per l’inserimento post-laurea. In gioco c’è il futuro dei giovani ma soprattutto della Lombardia” conclude il consigliere comasco.

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