13/10/2021 | chiara braga - diritti civili - partito democratico

Via libera della Camera al testo unificato sulla parità salariale

(Roma, 13 ottobre 2021) – “Questa giornata e questo momento va a tutte noi, alle 470 mila donne che hanno perso il lavoro durante la pandemia, a tutte coloro che vengono pagate meno o stimate meno dei loro colleghi uomini, alle donne che hanno i titoli, la competenza, l’esperienza e la preparazione ma apparentemente non il sesso giusto per essere dirigenti o manager d’azienda“. E’ questo il sentito e doveroso omaggio fatto quest’oggi alla Camera dalla collega e relatrice Chiara Gribaudo in occasione dell’approvazione, avvenuta poco fa all’unanimità nell’Aula di Montecitorio, del testo unificato sulla parità salariale.

Una legge per la parità salariale, rivolto sia alle lavoratrici che alle imprese, volto a sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e a garantire i diritti di ciascuna sul luogo di lavoro, dal reclutamento alla retribuzione fino alle opportunità di carriera.

Un voto frutto del lavoro sinergico tra le diverse forze politiche e il Governo, con il sostegno costante del ministro Orlando e l’impegno determinante delle donne del Partito Democratico, che fa compiere all’Italia un ulteriore passo in avanti verso l’obiettivo dichiarato di eliminare il cosiddetto gender pay gap, il divario retributivo di genere, purtroppo ancora troppo presente nel nostro Paese.

Auspichiamo che il Senato, al quale giungerà ora il provvedimento, approvi rapidamente il testo.

Tra le innovazioni contenute nella proposta di legge: l’istituzione della “certificazione della parità di genere“, con premialità, per attestare le misure dei datori di lavoro per ridurre il divario di genere su opportunità di crescita in azienda, parità salariale, politiche di gestione delle differenze di genere e tutela della maternità; l’ampliamento dell’ambito soggettivo di applicazione dell’obbligo di redazione del rapporto sulla situazione del personale: sarà obbligatorio per le aziende (pubbliche e private) che impiegano più di 50 dipendenti (oggi lo è per quelle con più di 100); previsti incentivi alle assunzioni, di agevolazioni fiscali, strumenti per favorire la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro.

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