Il Pd ha presentato al Senato, a prima firma Malpezzi-Parrini, una mozione in cui impegna il Governo “a dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana”.

Un’altra mozione è stata presentata alla Camera dei deputati.

“Le nostre mozioni chiedono che il governo, attraverso gli strumenti previsti dalle leggi vigenti, sciolga l’organizzazione neofascista Forza Nuova e tutte le altre formazioni che si richiamano al fascismo.Ci auguriamo che tutte le forze politiche autenticamente democratiche la sottoscrivano. Chiederemo in conferenza dei capigruppo che la mozione venga calendarizzata al più presto al Senato e alla Camera” Così le Presidenti dei gruppi Pd di Senato e Camera, Simona Malpezzi e Debora Serracchiani.

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MOZIONE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

La Camera, premesso che:

il 9 ottobre scorso, in occasione di una manifestazione contro l’obbligo del green pass per i lavoratori (che entrerà in vigore il 15 ottobre), nel centro di Roma, per l’intero pomeriggio e fino a tarda sera, si sono susseguiti duri scontri con la polizia, episodi di violenza e vandalismo culminati con il grave danneggiamento della sede della CGIL, dove alcuni manifestanti hanno fatto irruzione al piano terra devastando diverse stanze, e la successiva aggressione perpetrata durante la notte al Policlinico Umberto I, ai danni dei medici e infermieri intenti nel proprio lavoro;

particolarmente allarmante è stata la notizia trapelata dell’intenzione dei manifestanti di raggiungere nella giornata di sabato la sede di Palazzo Chigi e Palazzo Montecitorio, scongiurata solo grazie all’intervento delle Forze di polizia, che hanno riportato quasi una quarantina di agenti feriti, mentre non è possibile escludere che l’innalzamento dello scontro verificatosi nella giornata di sabato sia proprio dovuto alla reazione conseguente ad una forte azione di contrasto perseguita dalle forze di polizia nell’ultimo anno;

al di là delle responsabilità individuali dei leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, già pregiudicati per gravi reati e che erano a capo dei manifestanti che hanno assaltato la sede della CGIL – al momento in stato di arresto e sulle cui responsabilità auspichiamo venga fatta luce il più presto possibile dalle autorità preposte -, colpisce la forte matrice fascista alla base delle gravi azioni violente poste in essere ai danni di un corpo intermedio, rappresentante dei diritti dei lavoratori quale quello della CGIL, azioni contraddistinte da un’inquietante carica eversiva e tali da configurare un vero e proprio attacco, con metodi violenti, alla nostra democrazia;

del resto, già in passato Forza nuova è stata protagonista di altre inaccettabili azioni di intimidazione nei confronti del libero diritto di cronaca, come per esempio nel caso della manifestazione organizzata sotto la sede della redazione del quotidiano La Repubblica;

è evidente che i gravi fatti accaduti, non solo nulla hanno a che vedere con la libertà fondamentale di manifestazione del pensiero, pilastro della nostra Costituzione antifascista nata nel 1948, ma hanno purtroppo messo in evidenza come movimenti di estrema destra, dediti talvolta a rievocazioni considerate folcloristiche del passato regime, abbiano compiuto un salto di qualità, riuscendo ad infiltrarsi e ad intercettare le proteste e il malumore di tutti coloro che non hanno condiviso le scelte di Governo in merito all’estensione dell’obbligo del green pass;

l’uso della violenza quale metodo di lotta politica cui abbiamo assistito nella giornata di sabato, non solo non può essere mai tollerato, ma impone una riflessione attenta perché va ad toccare proprio quella “pubblica esaltazione dei fatti e metodi propri dei fascisti” richiamata dall’articolo l’articolo 1 della legge 20 giugno 1952, n. 645, che attua la XII disposizione transitoria della nostra Costituzione;

preoccupa, e al tempo stesso amareggia, assistere a questi rigurgiti così pericolosi per la tenuta della nostra democrazia, e che sembrano riportare l’Italia indietro nel tempo, proprio nel momento in cui il nostro Paese, dopo quasi due anni di pandemia e il sacrificio umano di oltre 130,000 vittime, si sta finalmente risollevando con orgoglio e determinazione tanto sul piano sanitario quanto su quello economico: –

impegna il Governo,

a dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana.

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MOZIONE AL SENATO

MALPEZZI, PARRINI, FERRARI, MIRABELLI, BITI, COLLINA, D’ARIENZO, CIRINNA’, ROSSOMANDO, MARCUCCI, ALFIERI, ASTORRE, BOLDRINI, CERNO, COMINCINI, D’ALFONSO, FEDELI, FERRAZZI, GIACOBBE, IORI, LAUS, MANCA, MARGIOTTA, MARILOTTI, MISIANI, NANNICINI, PINOTTI, PITTELLA, RAMPI, ROJC, STEFANO, TARICCO, VALENTE, VATTUONE, VERDUCCI, ZANDA

Il Senato, premesso che:

il 9 ottobre scorso, in occasione di una manifestazione contro l’obbligo del green pass per i lavoratori (che entrerà in vigore il 15 ottobre), nel centro di Roma, per l’intero pomeriggio e fino a tarda sera, soggetti appartenenti a Forza Nuova e ad altre organizzazioni di estrema destra hanno tentato di assaltare le istituzioni dando luogo a duri scontri con la polizia, a numerosi episodi di violenza e di vandalismo culminati con il grave danneggiamento della sede della CGIL dove alcuni manifestanti hanno fatto irruzione al piano terra devastando diverse stanze;

i leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, erano a capo di quei manifestanti che si sono staccati dal corteo proprio per assaltare la sede della CGIL dopo aver minacciato dal palco con le parole “Stasera ci prendiamo Roma” ed essersi diretti verso Palazzo Chigi;

al momento sono dodici le persone arrestate per i suddetti fatti, fra i quali Roberto Fiore, Giuliano Castellino e Luigi Aronica, un esponente dei Nar, per numerosi reati fra i quali violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio;

sono trentotto i feriti tra agenti di polizia, finanzieri, giornalisti e passanti;

come dichiarato dalla Ministra dell’interno, Lamorgese, si è trattato di atti di violenza con un’”inquietante carica eversiva”, in cui erano evidenti la matrice neofascista, la premeditazione nella scelta degli obiettivi e l’utilizzo della violenza quale “metodo” di azione politica per realizzare un attacco alla democrazia, alle istituzioni e ai sindacati che della democrazia rappresentano un importante presidio;

si tratta solo dell’ultimo di decine di inquietanti episodi di violenza, verificatisi e intensificatisi negli ultimi anni, riconducibile a partiti e movimenti di estrema destra che si organizzano sui social network per infiltrarsi in manifestazioni organizzate allo scopo di alimentare la tensione sociale e compiere atti di violenza e vandalismo;

la gravità delle azioni violente poste in essere da un partito politico come Forza Nuova e da altre organizzazioni di estrema destra è aumentata dall’evidente matrice fascista di tali azioni, troppo spesso derubricate a gesti di pochi e isolati individui violenti, con la volontà di minimizzare in modo colpevole, ambiguo e irresponsabile l’ispirazione di queste organizzazioni politiche all’eredità del ventennio fascista e l’uso della forza e della violenza come “metodo” di azione politica in radicale contrapposizione con l’identità antifascista della Costituzione repubblicana;

premesso inoltre che:

la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista;

l’articolo 1 della legge 20 giugno 1952, n. 645, dispone che: “Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”,
l’articolo 3 della suddetta legge prevede che “Qualora con sentenza risulti accertata la riorganizzazione del disciolto partito fascista, il Ministro per l’interno, sentito il Consiglio dei Ministri, ordina lo scioglimento e la confisca dei beni dell’associazione, del movimento o del gruppo. Nei casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo, sempre che ricorra taluna delle ipotesi previste nell’articolo 1, adotta il provvedimento di scioglimento e di confisca dei beni mediante decreto-legge ai sensi del secondo comma dell’articolo 77 della Costituzione.”;

sono tre, nel nostro Paese, i casi di movimenti politici sciolti in virtù della c.d. legge Scelba: il caso di Ordine Nuovo, sciolto nel 1973, quello di Avanguardia Nazionale, sciolto nel 1976, e quello più recente del Fronte nazionale, sciolto nel 2000, a tutela della legalità democratica e repubblicana sancita dalla Costituzione;

è fuor di dubbio che Forza Nuova sia un’organizzazione politica di estrema destra che si ispira al fascismo, come stabilito da una sentenza della Corte di cassazione (sezione V penale, 8 gennaio 2010, sentenza n. 19449) in cui si legge “Nonostante la fine del regime fascista, sono sopravvissute associazioni e organizzazioni politiche che, come Forza Nuova, si ispirano a questa ideologia e che (…) pretendono di tutelare la propria identità politica.”;

quanto avvenuto il 9 ottobre scorso a Roma rientra chiaramente tra le fattispecie previste dalla legge Scelba, ovvero l’uso della violenza quale metodo di lotta politica, il propugnare la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione, la denigrazione della democrazia e delle sue istituzioni;

considerato che.

nella risposta del vice Ministro dell’interno, Crimi, all’interrogazione n. 5-04851 dell’onorevole Fornaro sulle attività dei movimenti di estrema destra volte ad alimentare la tensione sociale e a favorire atti di violenza e vandalismo nel quadro dell’emergenza Covid, pubblicata il 28 ottobre 2020 nell’allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali) della Camera dei deputati si legge: “(…) nell’interrogazione si fa riferimento al coinvolgimento di gruppi dell’estrema destra in scontri e violenze e, in particolare, a loro infiltrarsi nelle manifestazioni organizzate dalle categorie colpite dalla crisi emergenziale scaturita dall’emergenza sanitaria in corso. A seguito delle più recenti disposizioni adottate e delle conseguenti restrizioni legate alla gestione dell’epidemia da Covid-19, si è registrata un’intensificazione dei fenomeni di protesta che, mirando a cavalcare il malcontento di alcune fasce sociali, contestano le misure, da ultimo, adottate dal Governo nei giorni scorsi. Già da alcuni mesi diversi movimenti di estrema destra hanno intrapreso una strategia volta a strumentalizzare il disagio economico derivante dal contesto emergenziale, al fine di acquisire proseliti e popolarità. In tale contesto, il movimento di Forza Nuova, a partire dallo scorso giugno, ha preso parte a diverse manifestazioni per lo più a carattere estemporaneo che, in numerosi casi, hanno trovato sostegno nell’ambito dei social network più diffusi. (…) Dall’inizio dell’anno, le indagini svolte su soggetti gravitanti negli ambienti di estrema destra hanno consentito di trarre in arresto 6 militanti d’area e di deferirne 322 all’Autorità Giudiziaria. In ogni caso quindi, come emerge anche dai dati illustrati, il Ministero dell’interno, presta la massima attenzione alle diverse forme in cui si manifesta la protesta e ad eventuali forme di degenerazione in violazione dei principi costituzionali.”;

impegna il Governo:

a dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana.

Le istituzioni