“Il sindaco Landriscina liquida la totale impreparazione della sua giunta ad affrontare la sfida del Pnrr spiegando di aver trovato “i cassetti vuoti” di progetti da finanziare. Vuoti forse come vuota di visione e pianificazione è stata la sua amministrazione? A ben vedere i progetti lasciati in eredità dalla giunta Lucini però c’erano. Ed erano pure stati finanziati. Peccato siano stati affossati sistematicamente da chi ha governato Como fino ad ora. In primis ricordiamo il palazzetto dello sport e la dorsale dei Pellegrini. Mascherare l’incapacità amministrativa dando la colpa ai predecessori è un trucco vecchio, senza coraggio. Doveva essere compito di Landriscina riempire quei cassetti. Invece ci troviamo oltre tempo massimo, con il rischio di perdere il treno del Pnrr. Se davvero volessero fare qualcosa per Como, istituiscano subito un ufficio dedicato alla progettazione in vista delle scadenze del Piano. In ogni caso ne istituiremo uno noi, quando il voto porrà fine a questa triste stagione politica” dichiara Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico, commentando l’intervento del sindaco Landriscina durante l’ultima seduta di consiglio comunale.

“Vedere la giunta Landriscina perdere un altro pezzo è l’ennesimo segnale imbarazzante che la maggioranza a Como è arrivata alla fine della corsa e che il sindaco è incapace di comunicare con i suoi assessori, figuriamoci gestire la squadra per il bene di Como” dichiarano Stefano Fanetti, capogruppo Pd in Comune e Tommaso Legnani, segretario cittadino Dem di Como.

“Non è solo un “tutti contro tutti” tra amministratori trattati come se fossero di serie A e serie B. È anche un “liberi tutti” per mancanza di leadership. Le dimissioni dell’assessore Galli rendono solo più evidente queste dinamiche, oltre al finto civismo dell’amministrazione Landriscina visto che pressoché tutti gli assessori estranei ai partiti di centrodestra hanno deciso di andarsene. È inammissibile però che a farne le spese siano solo e soltanto i cittadini che, ricordiamo, da più di due anni non possono utilizzare la piscina di Muggiò o il palazzetto dello sport, o non si sono visti restituire l’area della Ticosa, vista la bonifica non completa. Quattro anni buttati e il quinto pronto a produrre il solito nulla, viste le defezioni cariche di veleni personali”.

“L’unico spiraglio? Le elezioni si avvicinano. Il Partito Democratico sta lavorando a tutto tondo con forze civiche e politiche per offrire un’alternativa per ricostruire Como dalle fondamenta, dopo che chi siede a Palazzo Cernezzi ha azzerato le prospettive dei comaschi. La città merita di meglio: competenze solide e direzione, tanto per iniziare a fare la differenza” concludono i due esponenti.

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