“Il Partito Democratico di Como ha appreso con sorpresa e sconcerto dai media la decisione dell’Amministrazione comunale di destinare l’immobile comunale di via Catenazzi 4 a Ponte Chiasso all’ospitalità di studentesse universitarie. Non abbiamo nulla, ovviamente, contro le giovani donne che frequentano gli atenei della nostra città e che hanno il diritto di avere alloggi pratici e confortevoli e luoghi in cui studiare e formarsi in tranquillità. Tuttavia, nella scelta di questa nuova funzione d’uso, il sindaco Alessandro Rapinese e il suo gruppo hanno perso di vista l’importantissimo significato sociale del luogo, che il bando, così come era stato scritto, avrebbe dovuto preservare” dichiara Patrizia Lissi, capogruppo PD in Consiglio comunale.

“Nel testo del concorso pubblico era specificata chiaramente la finalità: assegnare in concessione d’uso, per 6 anni, l’edificio da destinare alla realizzazione di interventi a carattere sociale. Era indicato, inoltre, che i soggetti selezionati avrebbero dovuto presentare un progetto di accoglienza/housing a fine residenziale, finalizzato a dare una risposta abitativa a donne e mamme con bambini aventi scarsa capacità economica. La domanda sorge spontanea: dove sono finite le mamme con bambini citate all’interno del bando?” prosegue Lissi.

“Io e il mio gruppo ci siamo battuti per anni, già durante l’Amministrazione Landriscina, affinché la Casa della Giovane continuasse a essere una comunità di accoglienza con finalità sociale. Già non eravamo d’accordo con la sua chiusura e con la sua trasformazione in housing, ma ora è stato addirittura cambiato l’obiettivo. Alla luce di questa decisione, dobbiamo constatare che l’attuale Amministrazione ha fallito nel progetto di preservare il carattere sociale della struttura. Siamo intenzionati ad approfondire la questione. L’assessore ai Servizi sociali Nicoletta Roperto dovrà spiegare per quale motivo si è passati dall’accoglienza di mamme con bambini in difficoltà, motivo per cui era nata la Casa della Giovane, a una destinazione totalmente differente. Il significato originario è andato, così, completamente distrutto”.

“La giunta Rapinese ha scelto di aumentare dalle 10 alle 30 volte il contributo dovuto dalle associazioni comasche per l’utilizzo dei centri civici: un aumento che metterà in difficoltà moltissime realtà del nostro territorio£ è la denuncia del gruppo consiliare del Partito Democratico a Palazzo Cernezzi.

“Rapinese penalizza le associazioni che hanno un bilancio annuale inferiore a € 2.000. Mentre fino ad oggi per l’utilizzo delle sale dei centri civici era dovuto solo un contributo annuale di circa 25 euro, è ora previsto che tale contributo sia elevato da 10 a quasi 30 volte, in base alla superficie della sala. A fronte dell’incremento dei costi di gestione, potrebbe anche comprendersi un aumento dell’attuale contributo, ma quello deciso dalla Giunta appare manifestamente sproporzionato. A ciò si aggiunge anche la chiusura dei quattro centri civici di ​​Camnago Volta, Civiglio, Monte Olimpino e Tavernola. La desertificazione della socialità a Como sembra essere l’obiettivo di questa amministrazione ” continuano i consiglieri Dem, Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Gabriele Guarisco e Stefano Legnani.

“Le scelte politiche comunali non possono essere decise solo sulla base dei costi da sostenere senza considerare l’importante funzione sociale di aggregazione che hanno le realtà associative; tutti i servizi comunali costituiscono un costo per il Comune, ma non per questo non vengono erogati. Considerare l’associazionismo solo come un costo, è profondamente sbagliato ed inaccettabile, mentre è una risorsa. L’aumento del contributo richiesto metterà in grave difficoltà le realtà con bilanci modesti, frutto del solo sostegno economico dei loro associati. Si tratta infatti di realtà senza fini di lucro, fondate sul volontariato, che spesso svolgono anche importanti servizi per la città. Le associazioni presenti sul territorio hanno già manifestato preoccupazione per questa decisione che impedirà di fatto a molte di loro l’accesso agli spazi dei centri civici. Peraltro il bando e il modulo della domanda risultano essere errati; si fa ancora riferimento, attribuendo loro un punteggio maggiore, alle ONLUS che non esistono più nell’ordinamento italiano dal 2017, anno della riforma del terzo settore; viene inoltre attribuito un punteggio anche in base al numero degli iscritti all’associazione, ma nel modulo non è prevista la possibilità di indicarlo. Per tutte queste ragioni chiediamo che l’Amministrazione Comunale riconsideri la scelta fatta e, in attesa, sospenda o proroghi il termine per la presentazione delle domande che scade il prossimo 11 aprile” concludono i consiglieri.

“L’apertura di un presidio di Polizia Locale nella stazione di Erba è una vera occasione mancata per rendere sicuro un luogo con la partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni. Purtroppo si è deciso di togliere spazio al progetto di recupero e rivitalizzazione dell’area voluto dall’associazione “Lo Snodo” con il prezioso contributo di Fondazione Cariplo: contributo che certamente non era destinato a un comando di Polizia. E con quali prospettive? – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, commentando l’imminente inaugurazione del presidio di polizia nella stazione di Erba – Come già segnalato dalle opposizioni in consiglio comunale, la presenza degli agenti nella stazione rischia di essere, tra l’altro, sporadica, a giorni alterni, e principalmente diurna. Siamo davvero sicuri sia la soluzione migliore per garantire la sicurezza dei cittadini? Piuttosto ricordiamo che qui, dal 2017, tanti ragazzi erbesi hanno dato vita a un centro di aggregazione giovanile con importanti risultati e ricadute positive. Tutelare la sicurezza dei cittadini è indubbiamente un compito fondamentale per una giunta comunale, ma ciò non dovrebbe andare a discapito di esperienze e associazioni ben avviate. Questi erano spazi da lasciare a quegli stessi giovani che con fatica e dedizione si sono spesi per il bene della collettività”.

Chiara Braga è stata eletta capogruppo del Pd alla Camera per acclamazione nel corso dell’assemblea che si è tenuta a Palazzo Montecitorio.

“Grazie a tutti voi, soprattutto alle colleghe, a Debora Serracchiani che ha guidato il gruppo in questi anni e mesi complicati; un grazie alla Segretaria, a Elly, per la sua fiducia. Sento tutta la responsabilità e spero di essere all’altezza della sfida che si è aperta con la sua elezione. E infine un ringraziamento al Pd, al nostro partito che è stato speranza per milioni di italiani e di italiane e deve continuare ad esserlo”, così Chiara Braga, neo eletta capogruppo PD alla Camera dei Deputati, in una dichiarazione.

Continua: “Il congresso è finito: ora abbiamo una nuova leadership e una nuova forza, è il tempo di lavorare uniti. Abbiamo una linea politica chiara e riconoscibile che ci viene dal Congresso che dobbiamo sapere interpretare.

Sono tante le sfide che abbiamo davanti: lavoro, giustizia ambientale e sociale, lotta alle disuguaglianze, fisco e assetti istituzionali. Vorrei davvero che ciascuno di noi sentisse fino in fondo il valore del nostro impegno e del nostro lavoro”.

La Capogruppo conclude: “Giacomo Matteotti fu assassinato dal fascismo negli anni più bui della nostra nazione perché si opponeva alla brutalità del regime e della violenza fascista con la forza delle sue idee, certo, ma anche con la qualità del suo operato parlamentare qui in questo palazzo. Anche nei momenti più faticosi e complessi vorrei che non dimenticassimo mai quell’esempio e quello che ci consegna”.

Sabato 1° aprile alle 17.00, nella sede dell’Amministrazione provinciale di Como di via Borgovico 148, si terrà un evento in memoria di Elide Greco, a un anno dalla scomparsa.

Il Partito Democratico ne ripercorrerà lo straordinario impegno sociale e politico con l’aiuto di tante associazioni comasche con cui Elide ha collaborato negli anni, quali “Il Poeta Sognatore”, “Classe 66”, “Le Sferruzzatrici di Elide”, Fondazione Scalabrini e International Dance.
Proprio come Elide e le Sferruzzatrici hanno cucito migliaia di coperte per i più bisognosi, così i partecipanti alla serata porteranno i propri di Elide da “cucire” insieme in una memoria collettiva. Inoltre si ufficializzerà l’intitolazione del Circolo Pd Como Nord che prenderà il nome di “ Circolo Elide Greco”.
La stampa e la cittadinanza sono invitati a partecipare.

Chi era Elide Greco
Elide Greco (1966- 2022) è stata ballerina e insegnante di danza di vari generi e stili, fondando nel 1989 la scuola di ballo International Dance di Lipomo che si è distinta sia in campo nazionale che internazionale.È stata impegnata in diversi campi del volontariato, in politica e nelle Istituzioni comasche.

Si è distinta per la sua attenzione e il suo amore verso i poveri, gli emarginati, i sofferenti, proponendo e organizzando attività significative e partecipate di aiuto concreto a coloro che avevano bisogno di sostegno e di conforto. A tal fine, si ricorda il gruppo delle “Sferruzzatrici” da lei creato e che ha tessuto e donato centinaia e centinaia di coperte ai senza tetto e ai più bisognosi della Provincia di Como e non solo. Elide è stata anche volontaria dell’associazione di soccorso SOS Olgiate Comasco.

Il valore della sua instancabile e qualificata attività nel campo del volontariato, improntata alla solidarietà e alla promozione di sentimenti positivi e coesivi, è stato riconosciuto dalla Regione Lombardia con la consegna di un riconoscimento ufficiale per il sostegno e il conforto portato ai più deboli.
La sua azione di “cucitrice di mondi” si è inserita nel solco della missione di Don Roberto Malgesini, propulsore silenzioso di azioni umanitarie e benefiche che hanno aperto il cuore alla speranza a migliaia di persone in difficoltà.Elide ha svolto la sua attività politica nei Circoli del Partito Democratico e nel Consiglio Comunale di Como con passione e consapevolezza tali da incontrare sempre il favore dei cittadini comaschi, perché ogni sua singola azione era protesa alla soddisfazione di necessità e bisogni altrui.

Elide ha aperto un’ insolita via di fiducia, di bellezza e di gentilezza nell’agire politico e sociale della realtà comasca, che rimarrà non solo nel cuore e nella mente di chi ha avuto modo di conoscerla e apprezzarla, ma anche negli annali della storia locale.

“La gestione Rapinese degli asili nido si prospetta come inquietante: dopo l’approvazione del nuovo regolamento in consiglio comunale è evidente come si stia facendo di tutto per prendere pesanti decisioni sulla pelle delle famiglie” denunciano i consiglieri del gruppo PD a Palazzo Cernezzi, Patrizia Lissi, capogruppo, Stefano Fanetti, Gabriele Guarisco e Stefano Legnani.

“Abbiamo chiesto che qualità e retta dei nidi che verranno esternalizzati siano le stesse delle strutture a conduzione comunale. Ma la maggioranza ha votato contro il nostro emendamento, rimuovendo ogni garanzia per i cittadini. Allo stesso modo, abbiamo chiesto garanzie sul servizio nido estivo che coprisse anche il mese di luglio: anche qui, il nostro emendamento è stato bocciato e dal 2024 non ci sarà alcuna certezza che questo servizio rimanga, lasciando la decisione alla discrezione della giunta. Si è addirittura deciso di penalizzare i genitori iscritti nelle liste di collocamento per i quali non è prevista l’assegnazione di alcun punteggio per la graduatoria. Difficilmente questi, anche se trovassero un posto di lavoro, potrebbero accettarlo non avendo di fatto alcuna possibilità di inserire i loro figli nei nidi – spiegano i consiglieri, concludendo – Sono decisioni scellerate che rendono evidente un accanimento insensato di Rapinese contro le famiglie. Decisioni alle quali ci siamo opposti in Consiglio e alle quali continueremo ad opporci”.

Como, 23 marzo 2023

“Questa mattina ho presentato un’interrogazione scritta ai ministri delle Imprese Urso e del Lavoro Calderone per chiedere un intervento a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici della Suominen-Nonwovens, multinazionale finlandese che, senza alcun preavviso, a inizio anno ha annunciato la cessazione definitiva della produzione nello stabilimento di Mozzate, avviando da subito la procedura di licenziamento per 57 dei 92 dipendenti totali”. Lo fa sapere la deputata comasca del Partito Democratico, Chiara Braga, che aggiunge: “Ho altresì chiesto di procedere all’apertura di un tavolo di crisi ministeriale, convocando i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali al fine di verificare tutti gli spazi possibili per salvaguardare i posti di lavoro ed evitare un ulteriore grave impoverimento del tessuto produttivo industriale del nostro Paese”.

Nell’interrogazione Braga mettere in luce alcuni punti critici contenuti nelle motivazioni della chiusura del sito di Mozzate evidenziando inoltre “il forte impatto produttivo e sociale” di tale repentina decisione. “Una crisi occupazionale – ribadisce l’esponente dem – che avrà conseguenze importanti sia a livello industriale con la perdita di un’ulteriore attività produttiva nel nostro territorio, sia a livello sociale con il senso di angoscia e di precarietà per il futuro che da mesi i cinquantasette dipendenti e i loro familiari sono costretti a vivere”.

“La mia vicinanza – conclude Braga – va a tutti loro, ai lavoratori e le lavoratrici della Mozzate Nonwovens srl che ancora oggi, con l’aiuto delle organizzazioni sindacali e gli enti del territorio, continuano a lottare contro una decisione ingiustificata e irrispettosa della dignità di chi per anni ha portato avanti quella realtà produttiva”.

Questa mattina, mercoledì 15 marzo, una delegazione dei lavoratori dell’azienda comasca Suominen Nonwovens ha incontrato i rappresentanti regionali al Pirellone, in occasione della seduta di insediamento del Consiglio regionale.

Durante l’incontro, promosso dai consiglieri regionali del Partito Democratico, Angelo Orsenigo e Pierfrancesco Majorino, è stato definito un piano di interlocuzione tra Regione Lombardia, vertici Suominen, sigle sindacali e Rsu aziendali.
Insieme a Majorino e Orsenigo, presenti anche Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, e Alessandro Fermi, assessore all’Università, ricerca, innovazione.


“Accogliamo con favore l’attenzione dei vertici regionali. Ora c’è un piano per mettere tutti gli attori della vicenda attorno a un tavolo per trovare un’intesa sul futuro dei lavoratori Suominen. Come abbiamo ripetutamente chiesto nelle scorse settimane, riteniamo che Regione Lombardia debba utilizzare tutto il proprio peso politico e istituzionale a favore dei lavoratori comaschi” hanno dichiarato i consiglieri Majorino e Orsenigo che avevano sollecitato l’intervento di Palazzo Lombardia sin dall’inizio della crisi aziendale.

“Ribadiamo il nostro impegno a tutti i livelli: non solo sul piano regionale ma anche europeo – aggiungono in conclusione i consiglieri Dem, ricordando l’interrogazione presentata da Majorino alla Commissione Europea – Ci sono dei posti di lavoro da salvare e un insediamento produttivo da tutelare per evitare delle  preoccupanti ricadute sul tessuto produttivo e sociale comasco”.

Durante l’Assemblea del Partito Democratico, svoltasi domenica mattina presso il centro congressi “La Nuvola” di Roma, Elly Schlein è stata ufficialmente dichiarata segretaria del partito.

Schlein ha vinto le primarie del PD lo scorso 26 febbraio con quasi il 54% dei voti, superando Stefano Bonaccini, che è stato poi scelto da Schlein come futuro presidente dell’Assemblea.

Qui sotto il video dell’assemblea:

Le istituzioni